Una Ternana trasformista: domina, gestisce, si complica la vita. Ma è prima

Una Ternana trasformista: domina, gestisce, si complica la vita. Ma è prima

Marco Capuano - Foto Ternana Calcio

La bellezza di questa Ternana è che è come un camaleonte. Non sai mai come inizierà la partita, come cercherà di far male all’avversario, come verrà messa in campo, pur avendo più o meno gli stessi uomini in campo.
E’ una bellezza che diventa esaltante quando poi viene impreziosita dalla qualità dei giocatori in campo, quando la tecnica è messa a disposizione della tattica e di quanto pensato e provato durante la settimana.

Stavolta è stata la posizione di Donati a sinistra a stupire. Un destro a sinistra perché così potesse accentrarsi e lasciar spazio alle discese di Tito e alle giocate di Cicerelli: proprio quelle giocate che hanno portato al vantaggio e ad altre occasioni pericolose.
Basta un tempo per schiantare il Gubbio e poi gestire con serenità (e con un po’ di apprensione finale) i restanti 45 minuti. Anzi 35. Perché proprio la mancanza di concentrazione negli ultimi minuti (in difesa) ha rischiato di mandare all’aria una gara giocata in maniera autorevole dai rossoverdi. E su questo, la Ternana, deve certamente lavorare. Mai abbassare la guardia: un conto è gestire, un conto è pensare di aver già vinto. Ma servirà questo finale di partita proprio per ribadire questo concetto.

Ma al netto degli ultimi 5/10 minuti in cui i giocatori si sono dovuti risettare in campo, questa Ternana dimostra di essere speciale. Dimostra di essere sempre uguale a sé stessa nei principi ma sempre diversa nella sua applicazione. E se – come in tutte le partite – serve sempre la giocata per poter far salvare il bunker avversario (stavolta, ancora una volta, è toccato a Cicerelli), c’è anche di sottofondo la consapevolezza di essere una struttura complessa.

Questa Ternana oggi si sente a suo agio, sa di saper indossare più vestiti, di saper interpretare più ruoli. E lo fa con la spavalderia di chi sa anche di essere forte tecnicamente, più forte degli altri. Quando Cicerelli è in giornata, non ce n’è per nessuno e ieri lo ha capito anche il Gubbio.

Abbiamo sentito in settimana qualcuno provare a preoccuparsi: i tre pareggi consecutivi, i due zero a zero (qualcuno addirittura ha tirato fuori la parola “crisi”). Questa squadra ha frenato, certamente, ma non è mai stata in crisi. Non è mai stata in crisi 10 contro 11 al Liberati contro l’Entella. Non è mai stata in crisi contro il Pescara a casa sua. Non è mai stata in crisi con i 28 tiri contro la Pianese.

Questa Ternana ha maturità, sicurezza (che è cresciuta con il tempo), ha fame. Oggi nella fase finale della partita non solo ha mostrato un pizzico di presunzione (che ha portato poi al Gubbio al gol e a un finale generoso degli avversari), ma a dimostrato anche di sapersi rimettere l’elmetto.

Era meglio non abbandonarlo d’accordo, ma allo stesso tempo riattivarsi in una partita che avevi fatto del tutto per narcotizzare non è necessariamente scontato.
Per il momento la squadra torna prima in classifica. E ora la sfida di Abate, quando la squadra riesce ad essere in vantaggio (come stasera) è saper gestire ancora meglio. Parliamo di dettagli, ma è con i dettagli che si vince. Come Donati a sinistra, come la classe di Cicerelli, come la gestione della gara. E come il mercato.