Vendere Ceravolo? Azzardo o puro autolesionismo?

Vendere Ceravolo? Azzardo o puro autolesionismo?

Ci deve essere una sorta di cinica ironia del destino se a ventiquattro ore dalla vittoria di Pescara che ha spinto la Ternana ad un passo dalla zona play off siamo qui a discutere della possibile partenza di Fabio Ceravolo, l'uomo che sull'impresa dell'Adriatico ha messo il sigillo. Una beffarda legge del contrappasso che alla gioia dei tre punti in terra d'Abruzzo deve necessariamente contrapporre l'amaro della possibile cessione di quello che nel bene o  nel male è assieme a Avenatti il capocannoniere delle Fere. La notizia è nota: il Trapani ha ormai ceduto il bomber Mancosu al Bologna e avrebbe individuato in Ceravolo il suo possibile sostituito. Per questo il ds Faggiano oggi dovrebbe incontrare il suo omologo rossoverde Cozzella. Quello che non si sa, però, è cosa avrebbe intenzione di fare la Ternana. Le notizie che filtrano da via Aleardi racconterebbero di un Cozzella eroicamente non disposto a fare sconti sulla valutazione dell'attaccante calabrese, che tradotto significa che se l'offerta è giusta la Ternana è disposta a salutarlo liberandosi così di un ingaggio pesante. Poco conta se quel giocatore adesso è fondamentale, poco importano i sei gol segnati sin qua da Ceravolo, se si può far cassa o risparmiare non bisogna perdere l'occasione. Sembra il replay del film visto in estate con la cessione di Antenucci e il timore è che, proprio come accaduto in estate, anche questa volta Cozzella e Zadotti decideranno di non spendere un euro per sostituire una pedina  tanto importante sullo scacchiere di Tesser.  A pensar male si fa peccato, certo, ma con via Aleardi ci si indovina praticamente sempre se è vero che il mercato è aperto da tre settimane e il mister sta ancora aspettando tanto quel centrocampista che serve come il pane (a Pescara si è fatto esordire dal primo minuto, con successo, il diciottenne Palumbo e in panchina c'era un solo cambio disponibile per la mediana) quanto il difensore che permetterebbe di non farsi venire l'ulcera da stress per gli acciacchi cronici di Ferronetti, la pubalgia di Bastrini e la lungodegenza di Masi o di non "deportare" definitivamente in difesa Valjent.   Quello che va in scena nel mese di gennaio si chiama mercato di riparazione, ma ad oggi la Ternana non ha riparato alcuno dei mali che la affliggono dall'inizio della stagione. Fin qua, infatti, Cozzella ha sostituito l'ectoplasma Diop con la scomessa Dugandzic (sei gol fra i professionisti croati) e infine ha tesserato lo sconosciuto Milinkovic (scartato in estate dal Cagliari dopo un rapido e incolore passaggio alla Roma e da allora senza squadra). Due giovani di belle speranze, ci dicono, ma quantomeno di incerto presente considerato che si tratta di due ventenni totalmente digiuni di Italia e di serie B. La speranza, a questo punto, è che nessuno a via Aleardi immagini di poter sostituire Ceravolo (lo ripetiamo: miglior marcatore della Ternana al pari di Avenatti ma con molti meno minuti giocati, comunque uno dei soltanto cinque rossoverdi che in questa stagione hanno trovato la porta) con l'ultimo arrivato serbo. E non soltanto perché, a quanto ci è dato sapere, Milinkovic non è affatto una seconda punta quanto piuttosto un esterno d'attacco o addirittura un trequartista a sentire Tesser che l'ha paragonato a Falletti. Per farci capire, sabato contro il Vicenza Avenatti è squalificato e Bojinov in dubbio per i problemi muscolari che l'hanno costretto ad abbandonare anzitempo il campo a Pescara. Dovesse essere ceduto Ceravolo (alla possibilità di trovare un degno sostituto nel tempo necessario crediamo quanto all'esistenza di Babbo Natale) per l'attacco Tesser avrebbe a disposizione soltanto Dugandzic e Milinkovic oltre a Falletti e Piredda che attaccanti non sono.  E davvero qualcuno vorrebbe affidare la finalizzazione della manovra rossoverde a due scommesse tutte da verificare? Davvero qualcuno vorrebbe giocare l'intero girone di ritorno in queste condizioni e affrontare la corsa per la salvezza con questa possibile variabile? Con Bojinov, arruolato a mercato chiuso, la Ternana ha pescato un jolly, ma qualcuno crede davvero sia il caso di sfidare ancora il destino correndo ai ripari oltre il tempo limite o giocandosi tutto sull'ennesimo outsider che neanche i bookmakers quotano? Sulla possibilità di acquistare un difensore esperto (Tesser, en passant, lo avrebbe richiesto ancora una volta la scorsa settimana) o un centrocampista di livello, onestamente, ci facciamo poche illusioni pur nella speranza di essere smentiti. Che adesso in meno di una settimana ci si debba costringere alla disperata ricerca di un sostituto di Ceravolo, in un mercato in cui gli attaccanti affidabili e di categoria sono merce rara e per questo costosa, ci sembra francamente troppo. Soprattutto conoscendo l'ormai nota indisponibilità a spendere ampiamente dimostrata da via Aleardi in estate. Eppure, a guardare la classifica, si potrebbe persino sognare e una società ambiziosa saprebbe bene che basterebbero soltanto anche due innesti per giocarsi tutte le proprie chances al tavolo dei grandi.  Neanche a pensarci, a Terni abbiamo imparato a fare i conti con il realismo e sappiamo da inizio stagione che non è il caso di guardare oltre il cammino per la salvezza. Che già di suo è lungo e difficile, ma che può diventare impraticabile a causa di scelte incomprensibili e autolesionismo da manuale psichiatrico.