Ancora una vittoria, e la Ternana si issa lassù a soli tre punti dal Pordenone primo in classifica ma con una partita in meno, ancora da giocare, in casa con la Sambenedettese. Ancora una volta una gara ruvida in cui la Ternana non ha sofferto praticamente mai l’avversario e dove con un paio di fiammate lo ha messo ko per poi gestire il match.
Ci ricorderemo a lungo del gol di Vantaggiato: da applausi. Ed è il miglior gesto che poteva definitivamente sbloccare Vantaggiato. Lo stadio esplode con lui, i compagni lo sommergono, in mente ai tifosi vengono le rovesciate dell’idolo indiscusso di Terni, Riccardo Zampagna che della rovesciata ha fatto il suo marchio di fabbrica, che proprio sotto la Nord ha fatto (a nostra memoria) l’ultima rovesciata al Liberati. Di questi gesti tecnici ha bisogno questa Ternana. Di riprendersi l’affetto e la voglia di calcio della gente. Ha bisogno del miglior Vantaggiato che la butta dentro e che si esalta. Ha bisogno della qualità ed esperienza di Defendi. Ha bisogno di non sentirsi mai in affanno e di cercare comunque il 3-0. Ha bisogno di capire che se cominciano a girare gambe e testa insieme non ce n’è per nessuno.
Perché questa è una squadra molto forte. Molto. Può permettersi di cambiare interpeti ma il risultato non cambia. De Canio non ha mai perso la bussola, ha sempre saputo dove avrebbe portato il suo lavoro. Sapeva, perché l’ha sempre detto, di avere un gruppo di professionisti esemplari che si sono messi a disposizione. E ora raccoglie – anche lui – i frutti del suo lavoro. Forse c’era bisogno anche di prendere due schiaffoniper rendersi conto che in SerieC non bisogna essere presuntuosi ma impegnarsi il doppio. La competitività interna aiuta a tenere alta la concentrazione, nessuno si deve sentire al sicuro.
E questa è stata la piccola rivoluzione silenziosa di De Canio. Piccola perché i giocatori la accettano e sanno che devono dare tutti il massimo e che non possono che vincere il campionato. Ma che per farlo devono essere tutti concentrati. Rivoluzione perché il gruppo di Terni – fidatevi – è un gruppo sano. In cui Marilungo cede il rigore a Furlan per farlo sbloccare, in cui tutti vanno ad abbracciare Vantaggiato, in cui Bergamelli va in panchina per due volte di seguito senza polemiche, in cui gente come Bifulco e Frediani che giocherebbero titolari in tutte le squadre di C non ha mai detto neanche una parola fuori posto. E la gestione del gruppo è un particolare fondamentale per vincere i campionati.
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