In una recente intervista Attilio Tesser ha lanciato un segnale chiaro e forte alla pattuglia rossoverde. “Le prime cinque o sei partite del girone di ritorno saranno per noi fondamentali” ha detto il tecnico che così facendo ha pure indicato la strada ai suoi e dettato il ritmo ai propri collaboratori. Tesser chiede alla Ternana di partire con il piede ben pigiato sul pedale del gas perché vuole fare in fretta i punti per la salvezza. Ma anche perché vuole capire altrettanto rapidamente se la sua squadra ha le potenzialità per chiedere al campionato qualcosa in più della permanenza nella categoria. E proprio l’avvio del girone di ritorno sembra poter diventare l’ideale banco di prova. Anche perché nel girone d’andata quando ne ha avuta l’occasione la Ternana non è mai riuscita a compiere quel salto di qualità definitivo che avrebbe probabilmente cambiato la sua prospettiva in ottica campionato.
La partita con il Trapani o quella con il Lanciano sono state tappe importantissime. Avesse vinto contro i siciliani la Ternana avrebbe sicuramente dato ulteriore peso alla propria azione, l’avesse fatto con il Lanciano c’è da credere che non ci sarebbero state le brutte prove di Vercelli e Varese perché, anche se con le pile ormai quasi scariche, l’eventuale interessante posizione di classifica avrebbe fornito l’energia necessaria per non perdere contro due squadre che non sono certo parse superiori a quella rossoverde. Appuntamenti mancati nel girone di ritorno che nonostante lo splendido avvio e la prepotente reazione al periodo buio, a nostro avviso ha prodotto meno di quanto la Ternana avrebbe meritato. Meno punti di quanti ne avrebbe potuti conquistare anche se, va ribadito, i 25 messi insieme costituiscono senza dubbio un bottino soddisfacente.
Da sufficienza sempre stando alle affermazioni dell’allenatore rossoverde che, come al solito, mostra estrema eleganza nel non calcare troppo la mano sulle disavventure cui ha dovuto far fronte a partire dal mercato estivo per finire ai tanti infortuni. La squadra può dare di più, lo stesso allenatore può fare meglio. Lui stesso si è imposto di crescere ancora nel girone di ritorno. Ma sempre partendo da questo avvio che, calendario alla mano, sembra abbordabile. Ma estremamente pericoloso se lo si dovesse affrontare con quel pizzico di superficialità che qualche volta i rossoverdi hanno pagato a caro prezzo. Si comincia con il Crotone in casa poi trasferta a Pescara e di nuovo al Liberati con il Vicenza e di seguito con il Brescia, quindi trasferta a Bologna. Senza condire l’analisi da un pericoloso ottimismo si può affermare tranquillamente che Crotone, Vicenza e Brescia pur con il massimo rispetto dovuto a queste squadre, sono formazioni che la Ternana può battere.
Lo ha dimostrato nel girone d’andata anche se i calabresi non erano ancora rodati e i veneti avevano appena avviato le operazioni del mercato suppletivo concesso loro subito dopo il ripescaggio. I lombardi invece nella gara d’andata hanno fatto soffrire la Ternana che è stata brava a salvarsi anche in inferiorità numerica. Ma oggi il Brescia è una squadra alle prese con una crisi societaria devastante e una penalizzazione pesante che sta per piombarle addosso. In mezzo il Pescara che ha un organico importante ma che non ha trovato la giusta continuità in tutto il girone d’andata. Avversari quindi alla portata. Il che non vuol dire che la Ternana ha i punti in tasca. Dovrà sudarseli ma ha le potenzialità per fare bene. Migliorasse il rendimento interno proprio in avvio di girone risponderebbe positivamente alla sollecitazione di Tesser facendo capire a tutti di poter essere protagonista positiva nel ritorno.
I risultati positivi farebbero lievitare morale e autostima e, probabilmente, anche piazzare qualche successo nelle uscite che precedono la chiusura del mercato potrebbe indurre il patron Longarini ad allargare un po’ i cordoni della borsa per consentire a Cozzella di completare al meglio l’organico anche con elementi di prospettiva. Quattro-cinque partite insomma per capire se la Ternana ha ancora margini di miglioramento o se, viceversa, il meglio lo ha già dato senza trovare quella continuità di risultati indispensabile per chiudere in fretta il discorso salvezza. A febbraio quindi sapremo se sarà un futuro sereno o come al solito all’insegna della sofferenza.
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