Visti dalla curva – La comparsata del 2 luglio, poi ancora il nulla…
Dire che siamo stufi sarebbe riduttivo per descrivere una situazione che ha superato ogni limite da tempo. C'è un limite a tutto. La Ternana, giorno dopo giorno, già da giorni, ha battutto qualsiasi record. Anche quelli degli anni scorsi. Lo vogliamo dire? E' l'unica squadra che non solo deve ancora annunciare l'allenatore, ma in una fantasiosa gara a chi arriva ultimo avrebbe stravinto per distacco. Con due o tre giornate d'anticipo.
"Siamo a buon punto", ha detto ieri Toscano. Ci sarebbe da ridere, se non fosse che – calcisticamente parlando – il problema è di quelli seri. Quindi c'è da piangere. Come possono trascorrere 12 giorni (di luglio, non di maggio o di giugno) senza novità per poi sentirsi dire, dal probabile, futuro allenatore: "Siamo a buon punto"? Ci sarebbe da ridere, in realtà c'è da piangere. Solo "noi" "trattiamo" per giorni un allenatore che abbiamo in pugno. Senza ufficializzarlo solo noi. Sono trascorsi 12 giorni da quella conferenza stampa fatta di tante chiacchiere e zero sostanza. Toscano forse era già stato scelto. Se era già stato scelto, sono trascorsi 12 giorni di nulla.
"Ora siamo iscritti alla B ed entro il 12 luglio sarà presentato il nuovo allenatore", diceva in quel giovedì mattina Simone Longarini. Ad oggi, 14 luglio, non è stato presentato nessun allenatore. Sono trascorsi altri 12 giorni di nulla. "Altri", perché ne erano già passati abbastanza. Per la precisione 16. C'erano voluti 16 giorni di Masoni "presidente del silenzio" prima di arrivare a quella presentazione all'Hotel Garden. Masoni, dunque, è presidente da 28 giorni. Ancor prima ne erano trascorsi altri 14 dall'arresto di Zadotti all'annuncio di Masoni. In totale sono 42. Da quel Ternana-Varese, ultimo atto dello scorso campionato, sono 54. Ma restiamo ai 28 giorni di presidenza Masoni. Dopo 28 giorni, ancora non ci è dato sapere con certezza chi sarà il direttore sportivo, né poter contare su un allenatore. La prima notizia è raccapricciante, quanto alla seconda si dice che la firma sia una formalità. Ma questa è una cosa grave. Come può essere una formalità la firma dell'allenatore? E' grave perché dovrebbe dare la misura di quanta attenzione presta alla Ternana chi opera per la Ternana. Evidentemente per le firme bisogna sempre aspettare il verificarsi di qualche incrocio particolare. Forse questa "società di ragionieri", come la definiscono, ha altre priorità. Nel senso che le giornate di chi la amministra sono segnate da altri impegni lavorativi. Non è la prima estate di firme slittate per giorni. Formalità? Il prossimo campionato, purtroppo, non sarà formalità. Bisognerà giocarselo partendo con i soliti handicap. Nel frattempo le future avversarie stanno allestendo la squadra per darci battaglia. Senza rinvii infiniti e firme considerate formalità: hanno figure insediate da tempo e uomini al lavoro da tempo. In ogni caso, questa "nostra" presunta formalità andrebbe comunicata come tale: ci dicano che Toscano sarà il nuovo allenatore della Ternana e quando hanno intenzione di firmare. Visto che si era parlato di 12 luglio come limite (assurdo limite). Abbiano rispetto per la piazza. Parlino. Ci dicano anche se qualcuno sta operando sul mercato e chi opererà sul mercato in futuro.
Dire che siamo stufi sarebbe riduttivo per descrivere una situazione che da tempo ha superato ogni limite: non si può gestire così una società di calcio. Il calcio è programmazione, è passione della gente e rispetto per la gente. Il bello del calcio d'estate è sognare col giornale in mano, sperare in una campagna acquisti convincente anche quando non gira un soldo. E' curiosità per il lancio della campagna abbonamenti, termometro dell'entusiasmo per la stagione che verrà. Il bello del calcio d'estate è la passione che sale con la temperatura. Anche se il pallone è fermo. E' tutto quello che non è la Ternana, inesistente da fine maggio tranne una sterile comparsata.
"Salvo stravolgimenti andremo in ritiro col nuovo mister", ci dicevano . Sembrava grottesco, ma a questo punto è addirittura il caso di dire: "Speriamo!". Tutto ciò è deprimente. Poi, durante il campionato, spunterà di nuovo qualcuno a invocare il pienone al Liberati. Così, dal nulla. Dopo il nulla. Senza aver mai stimolato né considerato i tifosi. Come se un rapporto saldo non fosse, per definizione, qualcosa da costruirsi col tempo e i fatti. Cose viste e riviste, vecchie quasi di 12 anni. Non di 12 giorni. Magari fossero giorni.