Volevate il mercato (invernale) scoppiettante? Avete sbagliato presidente…

Volevate il mercato (invernale) scoppiettante? Avete sbagliato presidente…

Che non sarebbe stato, per la Ternana, un mercato travolgente lo sapevamo. Bastava ascoltare. Le dichiarazioni di Lucarelli, quelle di Leone, ma soprattutto quelle di Bandecchi.

Sollecitato da giornalisti (e anche da tifosi) sul tema, ha sempre detto che a parte delle straordinarie occasioni (e più volte è stato citato Cristiano Ronaldo) la Ternana non avrebbe fatto nulla. Perché crede nel lavoro dell’estate, in quello di Lucarelli tutti i giorni al campo, nella forza del gruppo, nelle qualità che ancora non sono venute fuori dei giocatori in rosa alla Ternana. Nella serenità e nel lavoro a lungo termine.

Non sono frasi fatte. Da sempre Bandecchi ha creduto in questi valori, o almeno da quando abbiamo imparato a conoscerlo come presidente della Ternana. Ha fatto fatica a cambiare allenatori, a cambiare facce. Ha sempre difeso il gruppo e cercato di creare uno spirito e una mentalità all’interno della società che somigliasse il più possibile alla sua.

Bandecchi vuole portare il suo mondo nel calcio e non sempre questo è facile anzi. Il presidente – per background culturale – non sa che i tempi calcistici sono più brevi di quelli della nostra vita normale. O semplicemente da quelli dello sviluppo di un progetto. Nel calcio si può sempre rimediare, si può cambiare, si può dare la colpa a qualcun altro. Ma questo al presidente non piace.

E’ una filosofia: prendere o lasciare. Lucarelli e Leone l’hanno abbracciata e si cambia il meno possibile. Questo non significa che non si deve stare attenti.

Bogdan è arrivato per un motivo specifico: la difesa doveva essere puntellata e le condizioni fisiche di alcuni dei nostri giocatori in un momento molto delicato della stagione con tante partite ravvicinate ha consigliato la Ternana a prendere provvedimenti.

Quindi la regola principale è quella: il gruppo non si tocca. Poi ci sono le deroghe e la capacità di essere elastici di fronte alle esigenze della squadra. Il concetto che fa da sfondo a questo tipo di ragionamento è: non possono 10 partite determinare il giudizio (positivo o negativo) su un giocatore. A questo ragionamento però bisogna adagiare quello necessario nel calcio per vincere. Gli altri ragionano diversamente e bisogna adattarsi.

Ma l’obiettivo della Ternana (quel silenziosamente ambiziosi) ha una base solida. E l’obiettivo minimo è la salvezza. Per quello la squadra è attrezzata: sarebbe folle dire il contrario. E allora ecco spiegato perché non c’era la necessità di stravolgimenti… ed ecco spiegato perché tanti nomi che sono circolati non sono stati neanche presi in considerazione dalla Ternana. Le trattative e gli interessamenti concreti sono stati molto pochi, alle volte limitati solo al sondaggio. Poi se qualcuno si diverte a scrivere “esclusiva” solo per il gusto di farlo, anche su indiscrezioni che chiaramente erano già uscite altrove per poi condirle o forzarle con dei contorni inesistenti non sono problemi nostri!

La Ternana ha una filosofia chiara. E anche in questo caso l’ha seguita