Avenatti raccontato a TN dal primo allenatore: “Lui come Dzeko! Vi rivelo tutto sul Flaco, tra passato e futuro”
Quando conta, lui c'è. Felipe Avenatti è un giocatore diverso in questa stagione, spesso decisivo. Come contro il Catania. Abbiamo chiesto all'allenatore che l'ha lanciato al River Plate di Montevideo, Guillermo Armada, un parere su di lui. È stato il suo primo allenatore in prima squadra, quello che ha avuto prima della Ternana.
E’ questo il vero Avenatti?
“Senza dubbio è un grandissimo giocatore. Il primo anno deve aver sofferto il processo di ambientamento. Con noi è stato un giocatore che ha fatto la differenza ed è stato goleador. Con la sua tecnica calcistica e il fisico già pronto quando aveva 19 anni, era decisivo e un grande giocatore per noi”.
Che giocatore ti ricorda?
“Mi ricorda molto Edin Dzeko del Manchester City, ha caratteristiche simili a lui”.
Che ricordi hai di quando era al River?
“Il gol in semifinale del Mondiale Under 20 era stato un orgoglio per noi, perché è cresciuto qui, l’abbiamo avuto da quando era bambino. La nostra filosofia è di vincere con giocatori bravi tecnicamente, senza mai perdere l’equilibrio”.
Aveva un soprannome particolare?
“Sì, lo chiamavano El Flaco”.
E’ stato uno dei giocatori più forti del River negli ultimi anni?
“Sicuramente. Senza dubbio un giocatore molto forte in prospettiva, non solo del River ma dell’Uruguay”.
Può essere un giocatore da nazionale?
“Sicuramente se continua la sua crescita può diventare un giocatore da Celeste”.
Siete rimasti in contatto?
“Abbiamo parlato quando è tornato per le vacanze. Ci ha dato tanto, però la cosa più importante è che è una grande persona, era molto amato dai suoi compagni. Speriamo tutti che possa mantenere il livello che ha ora”.