Se ci parli per meno di 10 minuti non vale. Non capisci il personaggio Brignoli. Appena arrivato, nell’estate 2012, con il cappellino all’indietro e un enigmatico sorriso chiedeva in giro come si faceva ad essere commentati almeno una volta da Massimo Marianella e Beppe Bergomi. Scherzando ti metteva di fronte la sua ambizione, il suo sogno. A guardarlo dicevi: ma ci è o ci fa?
Dopo tre anni abbiamo la risposta. Ci fa. Anzi ci faceva. Ora quindi com’è Brignoli?
“Penso di non essere cambiato molto. Forse l’unica grande differenza è che il sogno della serie A posso dire sia diventato un obiettivo. E chissà se lo raggiungerò. Ma almeno so che non è soltanto un sogno”, racconta a TernanaNews.it.
E rispetto al Brignoli che è partito da Trescore Balneario?
“Sempre lo stesso, giuro. Forse ho cambiato il modo di reagire ad alcune situazioni. Sono più riflessivo, più cauto. Purtroppo ho imparato sulla mia pelle che se dimostri troppo come sei gli altri poi se ne approfittano. E quindi alle volte preferisco prendere le distanze. Sempre con educazione. Ma vorrei essere sempre nella situazione di dover gestire io”
Ma è facile andare d’accordo con Brignoli? Generalmente i portieri vengono sempre definiti “matti”…
“Secondo me è facilissimo. Anzi. Diciamo che non è difficile. Però ci vuole molto poco a farmi arrabbiare. Forse è questo il problema”
E cosa ti fa infuriare?
“Quando non mi lasciano i miei spazi. Ma non parlo di spazi fisici e basta. Quando la gente è pronta a dare subito giudizi e conclusioni. Quando ha la verità in tasca. Quando mette sempre il carro davanti ai buoi, quando ti giudicano senza sapere”
Quindi il giudizio degli altri?
“Guarda io il consiglio o la critica la accetto da tutti. Da tutti quelli che giudicano con cognizione di causa. Dagli altri no. Mi dà fastidio quando gente non competente mi giudica. E succede spesso, molto spesso. Io capisco che nel calcio funziona così, o ti adegui. Ma forse io non mi adeguerò mai”
Ti hanno dato molto fastidio le critiche dopo la partita di Chiavari?
“Sì. Ma non perché ho sbagliato. Lo so. Ho fatto un errore, un errore di valutazione della traiettoria. Ho sbagliato e l’ho ammesso. Ma io so che tipo di sbaglio ho fatto: non è un errore tecnico. Nel senso che è un errore che può capitare. Ha segnato la partita, ma so che non lo faccio abitualmente. Quindi non sono preoccupato. Anzi: il resto della partita per me è andato bene”
Ma volevi riscattarti?
“Io personalmente non ne avevo bisogno. Volevo – come tutti i miei compagni – che la squadra vincesse e che si tirasse fuori da questo momento di…”
Bene, ho capito! Tu hai una grande qualità: se sbagli l’errore ti scivola addosso. E’ una dote o si allena?
“Io lavoro. E come tutti quelli che lavorano sbaglio. Lavoro anche per sbagliare il meno possibile. So soltanto due cose: non ho mai sbagliato in mala fede e se l’errore è tecnico cerco di riparare con il lavoro insieme ai miei allenatori. Non mi ricordo gli errori? Ma perché dovrei ripensarci? Ripensare a cosa? Basta. Fatto, si guarda avanti”.
Altra dote che ti riconosci? Il tuo marchio di fabbrica?
“Cerco di tenere la squadra il più alta possibile. Mi prendo i miei rischi e cerco di andare a prendere i palloni alti. Tutti. Rischio molto, ma mi piace così, dare una mano alla squadra. Non tutti si accorgono di questo lavoro. Ma non mi importa: l’importante è che lo vedo io e chi lo deve vedere. Se poi nessuno mi riconosce questo “merito” non è un mio problema”
L’altra grande passione di Brignoli è la musica…
“Vero, verissimo. Mi piace fare il deejay, creare delle mie musiche. Mixare. Ho anche allestito un piccolo studiolo in cantina. Mi rilassa molto”
Ma nasce prima il dj o il portiere?
“Il portiere, senza dubbio. Ma la musica fa parte della vita. E la ascolto tutta. Una volta che ascolti una canzone poi ti interessi all’artista, alla sua storia. Per capire il testo, per capire la melodia. Ti butti dentro, entri in un mondo”
Allora facciamo un gioco. Musica e calcio. Anzi musica e Ternana. C’è la giusta armonizzazione? O dovresti scendere in cantina per aggiustare qualcosa?
“No, no. A Bari finalmente abbiamo dimostrato con il risultato che abbiamo le qualità per fare questo tipo di partita. La prestazione l’abbiamo sempre fatta. E questo è un ottimo gruppo per raggiungere la salvezza. Siamo armonizzati: suoniamo una bella melodia”
Veniamo ai tuoi compagni allora. Ti dico un nome, tu mi dici un cantante. Ok?
“Tosta questa… Vai”
Partiamo dalla colonna vertebrale che ha tenuto in piedi la Ternana ieri. Bastrini?
“Vasco Rossi. Un’istituzione. Rock. Non molla niente”
Viola?
“Giorgio Gaber. Un poeta, un artista. Non solo un cantante. Grande qualità”
Chiudiamo con Avenatti…
“Felipe… Felipe… De Gregori. Perché magari al primo ascolto una canzone di De Gregori non ti piace subito. Ma poi, se la ascolti due o tre volte, non puoi più farne a meno. Però non voglio chiudere qui, mi piace ‘sto gioco!”
Accontentato. Il capitano? Fazio?
“Fazio è le 4 stagioni di Vivaldi. Non c’è bisogno di parole, non c’è bisogno che parli. Basta ascoltare la musica e capisci già che sono le 4 stagioni. Come Lito: non ha bisogno di parlare, basta l’esempio in campo”
E i giovani, che anche ieri sono stati decisivi? Popescu, Valjent, Crecco?
“Gli One Direction. Il top a livello di band giovanili che c’è ora in giro. Primi in classifica sempre, come tutti i nostri ragazzi terribili”
Ora rischiamo di farli tutti! Ti chiedo solo l’ultimo: Tesser?
“Tesser è Ivan Graziani. E’ uno che magari è sconosciuto al grande pubblico, ma che è una persona estremamente intelligente. E’ uno che ti fa pensare. Ed è una cosa rara: nella musica e nel calcio”.
Ora tocca a te? Tu chi sei?
“Io sono una canzone. “Vacaciones en Cile” di Ilario Alicante. E’ la musica che piace a me. C’è un'intro musicale da paura”
Ed è quella che ascolti sempre, prima di entrare in campo?
“Non sono prima di entrare in campo. La ascolto proprio tutto il giorno. Può succedere che la metta quando mi alzo o faccio colazione, oppure quando vado all’allenamento. O anche per rilassarmi. Potrei dire che è anche la colonna sonora di questa stagione. Lo so che non è conosciuta… ma è la mia". (se volete sentirla basta cliccare qui http://www.youtube.com/watch?v=iQvKwwsmR84 )
E’ l’intervista più lunga del mondo! Siccome dobbiamo, prima o poi chiuderla, ti devo assolutamente chiedere del contratto. Sei a scadenza. Rinnovi?
“Ti dico la verità, come ho sempre fatto finora. La Ternana è la mia priorità. Io sarò sempre riconoscente alla Ternana e cercherò sempre di far bene “con” e “per” questa maglia. Finora, personalmente, non ho mai parlato con nessuno. Ma so che il mio procuratore ha già cominciato a parlare con la società. Al momento non ci penso, se volete sapere qualcosa in più provate a chiedere al mio procuratore!”
Allora una domanda cattiva. Serie A o rinnovo con la Ternana?
“Vuoi più bene a mamma o a papà? Vuoi sapere il sogno vero? In A con la Ternana”
Ok… avevamo premesso che era cattiva, la domanda. Una più facile allora: Twitter o Facebook?
“Twitter. Facebook non ce l’ho”
Vorresti essere allora il primo giocatore della Ternana a fare una tweet-intervista con noi?
“Certo. Quando?”
Ti facciamo sapere!
“Bene, ora scappo. Devo andare in cantina! A suonare”
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