La sua Ternana ha riacceso l’amore della città verso i colori rossoverdi. Alla sua Ternana sono legati i ricordi più belli e intensi degli ultimi anni. Stefano Ambrosi, ex portiere e capitano della squadra rossoverde nel fantastico campionato culminato con la promozione in serie B commenta la notizia dell'intenzione della famiglia Longarini di lasciare il club.
“E’ un grande dispiacere che è arrivata a pochi giorni dall’immensa gioia per la salvezza. Quella nota a firma del presidente ha di fatto spazzato via quanto di buono fatto in campo dalla squadra negli ultimi mesi di campionato”.
Ambrosi ricorda la situazione che trovò al suo arrivo a Terni e quella che lasciò dopo due stagioni…
“Vincemmo la prima partita di campionato contro il Viareggio nel giorno del compleanno di Edoardo Longarini. A fine partita gli dedicai la vittoria e per questo fui soprannominato “er dedica”. Li capì quanto la società e la città erano distanti. Quell’anno facemmo un grande lavoro per riavvicinare le due parti e la promozione in B fu la ciliegina sulla torta. Ricordo ancora il giro di campo di Longarini, Zadotti, Sindaco e Vescovo tra gli applausi di parte del Liberati. Nonostante tutto questo il rapporto tra tifosi e proprietà non è stato mai idilliaco. Ad ogni modo creammo i presupposti per costruire qualcosa di bello. Poi vennero alcune scelte tecniche discutibili. Lo smantellamento del gruppo storico che aveva ricreato l’entusiasmo tra i tifosi, il ritorno di Domenico Toscano e il successivo esonero, il continuo alternarsi di direttori sportivi dopo l’addio a Vittorio Cozzella. Un modo di fare che ha impedito agli esterni di decifrare fino in fondo le mosse della proprietà”.
Fino ad arrivare ad oggi…
“Dove tutti stavano gioendo per il grande risultato sportivo centrato dal direttore sportivo Danilo Pagni, dall’allenatore Fabio Liverani e dal suo staff che sono riusciti, insieme alla squadra a riprendere una situazione davvero complicata”.
Cosa ti resta dell’esperienza vissuta con i Longarini?
“Di loro non si può che parlare bene sotto il profilo dell’organizzazione societaria. Con noi hanno sempre mantenuto gli impegni e questo rende onore alla famiglia”.
Adesso?
“Di sicuro saranno settimane di fuoco. Credo che sarà difficile per la piazza trovare un’altra famiglia o un’altra proprietà che abbia la stessa serenità e disponibilità economica dei Longarini. A meno che non arrivi qualcuno da fuori. Una cosa è certa. Ora si vive una situazione ben più pericolosa della retrocessione sul campo. La paura di finire nelle mani sbagliate c’è. Spero che questo non accada e che la Ternana possa continuare a giocare in serie B”.
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