La redazione di TernanaNews ha contattato l'allenatore delle Fere Attilio Tesser, per il racconto del 2014 vissuto sulla panchina rossoverde. Una lunga chiacchierata in esclusiva, ricca di spunti interessanti, che proponiamo quindi a voi lettori di TN.
Mister, partiamo dall'inizio. Proprio in questo periodo dello scorso anno, ai primi di gennaio, subentrava a Toscano sulla panchina rossoverde. Che ricordo ha di quel periodo?
"Il ricordo è bello, non potrebbe non esserlo. Intanto sono venuto ad allenare la Ternana, in una piazza caldissima e blasonata che ho imparato a conoscere bene da avversario. Ho sostituito poi Domenico Toscano, un tecnico giovane e molto preparato, che stimo molto. Sapevo che aveva fatto benissimo in precedenza qui a Terni: quando sono arrivato, la situazione non era tragica, ma c'era comunque molto da lavorare. La chiamata di una società importante come la Ternana mi ha gratificato tantissimo".
Al suo arrivo siete subito andati in ritiro a Fiuggi.
"Sì, e anche di quel ritiro ho ricordi molto positivi. Posso dire con assoluta tranquillità che tutti gli uomini a mia disposizione mi hanno sempre seguito, con la massima disponibilità. I risultati si sono visti in campo".
Decisamente sì, non si poteva sperare in un miglior inizio nel girone di ritorno.
"Guarda, la fortuna, e ripeto la fortuna, ha contato parecchio. Mi spiego: non si vincono le partite con la fortuna e non si perdono con la sfortuna, ma siamo stati bravi a cercare e azzeccare il momento giusto, a saperlo sfruttare. Essere partiti subito forte ha contato parecchio: dalla vittoria a Carpi alla prima in casa contro il Cittadella, questi risultati hanno dato fiducia e carica all'ambiente e ne abbiamo giovato tutti, inanellando 12 risultati consecutivi e incanalando il girone sui binari giusti. Ovviamente possiamo parlare di una seconda parte di campionato buona, anche se, come quest'anno, un po' altalenante".
Ci fa un bilancio complessivo del girone di ritorno dello scorso anno?
"Non può che essere positivo, nonostante quell'altalenanza che, come le ho già detto, l'ha un po' caratterizzato; ma abbiamo centrato in pieno l'obiettivo della salvezza e, nella seconda parte del campionato, la mia squadra è arrivata decima. In sintesi, un girone di ritorno abbastanza soddisfacente".
Centrare l'obiettivo stagionale della salvezza le ha fatto guadagnare, con pieno merito, la riconferma alla guida della Ternana. Durante l'estate non sono mancati, però, i problemi nell'ambiente rossoverde: dal mercato alle voci sulla cessione. Al momento del rinnovo, aveva ricevuto garanzie diverse?
"Le cose sono state chiare fin da subito: sapevamo ci sarebbero stati dei cambiamenti e la volontà comune delle parti era quella di migliorare insieme. In poche parole, fare le cose fatte bene ed essere una squadra ancor più competitiva. Dopodichè, c'è stato quel 'travaglio' a livello societario con quel 'vendo, non vendo' che si è riproposto per tutta l'estate; ma anche nella presentazione al Comune, il presidente Zadotti è stato chiaro fin da subito, davanti a tutte le autorità ternane ed alla stampa, dicendo che in sede di mercato si era fatto qualcosa in meno rispetto a quello che si pensava per questi motivi. Considerate anche le disponibilità economiche, si è deciso di virare su una squadra più giovane".
Come ha detto lei, questa è storia recentissima, di luglio. Com'è andata, poi, l'estate nata da questi presupposti?
"Io ne sono molto soddisfatto: siamo partiti in pochi e ci siamo subito compattati alla grande, peraltro in un momento molto delicato a livello ambientale. C'erano delle tensioni da parte della tifoseria verso la società e sicuramente l'addio di Antenucci, a questo proposito, è stato particolarmente sentito".
Ecco, la partenza di Antenucci è stata sicuramente un colpo duro da digerire per i tifosi. Secondo lei quanto hanno influito sulla squadra e la partenza di Mirko e le relative tensioni?
"Sicuramente un qualche influenzamento c'è stato, ma è normale: se va via Antenucci, va via un giocatore molto importante per la Ternana. Lì, però, la squadra è stata brava, come già detto, a compattarsi e la tifoseria non c'è stata vicina: di più. Il loro supporto sempre calorosissimo ci ha dato una spinta importante, aiutandoci a partire bene in campionato. La combinazione di questi elementi ci ha dato una grande iniezione di fiducia".
Stagione nuova, avventura nuova. Ci racconti com'è iniziata.
"Con una squadra così giovane e spensierata, è normale che quando metti in fila un bel po' di risultati positivi cresce l'entusiasmo dell'ambiente intorno. Ripeto, la combinazione di fattori di cui sopra è risultata decisiva ai fini del primo periodo – vincente – del nostro campionato, durante il quale ci siamo levati delle belle soddisfazioni. Poi, però, è arrivato il periodo tosto: sappiamo tutti che la B è un campionato lunghissimo ed estenuante".
Prima parlava di alti e bassi, che contraddistinguono la Ternana in questo campionato e in quest'anno solare. Dalla sconfitta contro il Bologna è sicuramente iniziato un periodo di flessione.
"Siamo entrati in un periodo di mancanza di continuità che, purtroppo, ci sta caratterizzando. Questo mi dispiace molto, perchè comunque il nostro campionato si attesta, finora, sulla sufficienza. Ma la cosa che mi dispiace di più in assoluto è lo scarso rendimento casalingo, perchè ad un pubblico così caloroso si punta sempre a regalare tante soddisfazioni ed emozioni forti. Con alti e bassi, comunque, abbiamo disputato una prima parte di torneo tutto sommato buona, anche se sono un po' arrabbiato con me stesso".
Perchè?
"Perchè sono l'allenatore e sono responsabile della mia squadra. Arrivo al punto: sono molto contrariato dalle due ultime trasferte, ovvero quelle di Varese e di Vercelli. Queste due uscite mi fan più 'male' dei pochi risultati utili in casa, perchè abbiamo sbagliato tutto a livello di approccio e di carattere con cui scendere in campo. Soprattutto Varese è stata un'uscita disgraziata e queste due trasferte vanno sicuramente a rovinare il quadro di un girone di andata per altri versi positivo. Anche se c'è da dire che siamo arrivati corti, a livello fisico e nervoso, a queste trasferte: soprattutto due-tre giocatori chiave erano veramente in riserva e noi dobbiamo essere sempre nelle condizioni di affrontare al meglio le partite. Però è mancata quella cattiveria agonistica che ci deve sempre caratterizzare: abbiamo sbagliato completamente l'approccio alle partite. Varese? Non voglio credere sia stata una questione di "sentirsi in vacanza", perchè sarebbe veramente sciocco da parte dei ragazzi e andrebbe a contraddire tutto quello su cui abbiamo lavorato dal 13 luglio e io ho cercato in tutti i modi di tenere la guardia altissima".
Il ragionamento è – sicuramente – poco lineare, perchè unisce due campionati, ma nonostante tutte le problematiche emerse, lei ha raccolto 55 punti nel corso dell'anno solare. Un rendimento che fa pensare a qualcosina in più di una semplice salvezza.
"La media consente di salvarsi tranquillamente, perchè per me la salvezza arriva sempre con 50 punti. E' un rendimento sufficiente, nulla più: devo fare meglio io e deve fare meglio la squadra, perchè possiamo farlo. L'obiettivo primario deve essere il mantenimento della categoria, senza dubbio: ciò non significa, però, che una squadra debba necessariamente accontentarsi dei 50 punti, bisogna sempre lavorare al massimo per fare meglio e credere di poter fare meglio. Dobbiamo far nostra questa convinzione: possiamo fare bene, e meglio. Per cui, sono sufficientemente soddisfatto di come sono andate le cose, ma nulla più. Ovviamente, sono assolutamente contento dell'impegno dimostrato, sempre, sia dallo staff, sia dai giocatori: chiunque segue la Ternana durante la settimana sa perfettamente che diamo tutti il massimo".
In conclusione, proviamo a buttare un occhio sul 2015. Buoni propositi per l'anno nuovo?
"Sono tanti. Continuare ad impegnarsi come abbiamo fatto finora, sempre sentendo la maglia addosso. Il rossoverde deve essere la nostra seconda pelle. Poi dobbiamo migliorare, fare meglio nel girone di ritorno, anche se non sarà semplice perchè le seconde tornate dei tornei sono, tradizionalmente, le più ostiche. Ci sarà da dare ancora di più in quanto a compattezza e voglia. Devo fare meglio io, me lo impongo perchè so di poter fare meglio: voglio fare meglio dei 55 punti di quest'anno, ma ovviamente il primo fondamentale step è la salvezza. La squadra deve poter lavorare sempre con il massimo della serenità e continuare a crescere da tutti i punti di vista, soprattutto per quel che riguarda l'attaccamento alla maglia. Nell'immediato, domani dovrò subito parlare con i ragazzi riguardo alle ultime prestazioni in trasferta e ci dovremo ricordare sempre di Varese, partita simbolo di come la Ternana non deve essere. Dovremo, poi, partire bene in questo girone di ritorno: abbiamo 6-7 partite fondamentali, di cui molti sono scontri diretti in casa, che ci diranno quale sarà il nostro campionato".
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