CORSA AL NUOVO DS – Marcaccio, tanta gavetta e un “miracolo” nel curriculum
Tra i vari candidati alla carica di nuovo direttore sportivo rossoverde, spunta anche il nome di Sandro Marcaccio, ex direttore sportivo dell’Ancona, una delle società alle quali è stato più legato nel corso della sua carriera. Ma chi è Marcaccio? E soprattutto è il direttore sportivo giusto per il nuovo corso rossoverde?
Lasciamo che sia il suo curriculum a parlare per lui. Marcaccio è originario di Tolentino, comune in provincia di Macerata, nelle Marche, dal quale è partita anche la sua carriera calcistica con la squadra della città, il Tolentino, appunto, che militava in serie C2 nel ‘97. Terminata quella esperienza Marcaccio avvia quella che sarebbe stata una lunga permanenza a Fermo, dove, a fianco del presidente Battaglioni, compie quello che, da quelle parti, è considerato quasi un miracolo sportivo. La Fermana, infatti, al termine della stagione 1998/1999 viene promossa in serie B, categoria nella quale resterà una sola stagione, per poi retrocedere l’anno successivo.
Anche in un’altra occasione, Marcaccio riesce ad ottenere lo stesso risultato.Infatti, dopo aver salutato Fermo, Marcaccio diventa direttore sportivo dell’Ancona e, dopo una sofferta salvezza, ottenuta passando per i play out nella stagione 2006/2007, nella stagione successiva l’Ancona viene promosso in serie B, dopo aver battuto Taranto e Perugia ai play off. Proprio il Perugia sarà la sua prossima squadra, nella stagione 2009/2010. Dal punto di vista del campo la stagione è magra di soddisfazioni, infatti, la squadra biancorossa termina all’undicesimo posto in classifica. Le vicende extracalcistiche che vedono protagonista il Perugia, al termine di quella stagione, però, sono tutt’altro che positive. Infatti la squadra fallisce ed è costretta a ripartire dalla serie D.
L’ultima esperienza in ordine temporale di Marcaccio è quella di quest’anno ad Ancona, dove è tornato dopo 5 anni cedendo alle lusinghe del presidente Schiavoni. Esperienza terminata con un sesto posto ed una separazione consensuale, che, quindi, lo rende libero sul mercato.