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Dagli Usa si alza il grido “Forza Fere”, ecco come vive il derby un ternano negli States

Il conto alla rovescia è iniziato. Pochi giorni ancora e sarà derby. La tensione sta pian piano salendo in città ma c’è chi, come Alessandro Fancelli aspetta con trepidazione questa partita niente meno che dagli Stati Uniti. Architetto, tifoso sfegatato delle Fere, da circa sei mesi si divide tra l'avviamento del suo studio di interior design e la direzione di un centro sportivo. Infatti Fancelli è a capo del settore "Endurance" di un centro sportivo a Westport in Connecticut (a circa un'oretta scarsa da NewYork city) che ha diversi interessi come personal coaching per multisport, fisioterapia, squadra di bici e triathlon.

Come si vive la settimana del derby a migliaia di chilometri di distanza?

“Indubbiamente con grande attesa e con una sensazione di ansia che difficilmente si riesce a gestire, in quanto la distanza rende difficile “respirare” quel clima che solo vivendo a Terni puoi pregustare”.

È difficile seguire la Ternana negli Usa?

“Difficile ormai non è più nulla nell’era della comunicazione “ad alta velocità”. Pertanto grazie ai social network e alle chat con gli amici di sempre mi sembra di essere li e le informazioni le ricevo in tempo reale, Ovvio non sarà mai la stessa cosa, ma ci si adegua sicuramente meglio di quindici o venti anni fa”.

Della nuova Ternana cosa ne pensi?

“Che finalmente c’è una società, presente e che programma. Al di la delle polemiche di inizio stagione sul cambio di nome credo che avevamo bisogno di voltare pagina ad ogni costo, stavamo morendo pian piano. Con Unicusano ci stiamo riappropriando della passione che era mancata negli ultimi 14 anni e direi che è un grande inizio. Poi ovviamente quando si fanno progetti ripartendo da zero, i risultati arrivano con tempi medio lunghi e forse questo è l’unico errore che Bandecchi e soci hanno fatto ponendo obiettivi forse un po' esagerati al primo anno…”.

Chi ti piace?

“Se devo fare un nome dico il mister. E’ un personaggio pazzesco nella sua genuinità ma anche preparato nel suo mestiere. I risultati non gli stanno dando ragione riguardo ai punti mentre direi che il gioco della Ternana ha una sua chiara identità. Forse ricordo una passione cosi accesa da parte di noi tifosi solo per Tobia che a suo modo somigliava a mister Pochesci ed aveva riportato grande entusiasmo”.

Pochesci è diventato un personaggio in Italia, i suoi exploit sono arrivati anche negli Usa?

“Non esageriamo! Qui lo sport lo vivono in maniera molto meno “passionale” rispetto all’Italia, di conseguenza le notizie che arrivano riguardano la massima espressione del nostro calcio (serie A e ahimè Nazionale). Tuttavia il calcio è in grande ascesa soprattutto nella costa Est dove vivo io, in particolare il calcio Italiano è molto seguito anche perché ci sono foltissime comunità di italo-americani che hanno contribuito alla diffusione del pallone nostrano”.

Come vedrai il derby?

“A casa davanti alla TV, ma non da tifoso “occasionale” solo per ovvi motivi di lontananza. Sarà strano perché da noi saranno le 9 del mattino quindi spero poi di passare una bella domenica!”.

Quanto ti manca il Liberati?

“Mi manca molto come mi mancano gli amici e gli affetti, ma ripeto, grazie alla tecnologia riesco veramente ad essere in connessione quasi permanente con “casa”. Per mitigare la mancanza di calcio dal vivo seguo la squadra di NewYork dove fino a poche settimane fa giocava Andrea Pirlo, ma ti garantisco che non è assolutamente la stessa cosa. Tuttavia meglio di niente”.

La Ternana è conosciuta in America?

“Tra gli italo-americani si, qualcuno più anziano si ricorda quando siamo andati in serie A…io ovviamente sto contribuendo a diffondere il “verbo” rossoverde”.

Scaramanzie pre derby?

“Non sono scaramantico ma tutte le partite che ho seguito quest’anno ho azzerato l’audio della TV e ascoltato la web radio che trasmette il campionato con la voce di chi racconta le Fere da sempre spero porti bene questa volta”.

Chi vince?

“Beh che domande… per scaramanzia non ti rispondo. Anzi Vorrei veder vincere Terni (e i Ternani), ne abbiamo bisogno”.

Alessandro Laureti

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Alessandro Laureti

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