Defendi a Notte Gol: “A Terni la mia famiglia sta bene, amo le moto e la pesca”

Defendi a Notte Gol: “A Terni la mia famiglia sta bene, amo le moto e la pesca”

Marino Defendi è stato ospite, lunedì sera, a Tele Galileo per la puntata di Notte Gol. Di seguito una breve estratto della chiacchierata che il centrocampista rossoverde ha fatto nello studio dell’emittente ternana. In fondo, invece, il box per rivedere l’intera puntata.

Marino come ti trovi a Terni?

“Bene. E’ una città che mi ha accettato subito, non è caotica. Inoltre piace alla mia famiglia”.

Perché hai il numero 25 sulla maglia?

“Ho sempre avuto il 34 che era il numero di Schwantz. L’ho dovuto cambiare per adattarmi alle nuove regole della serie B. Così ho scelto il 25 che è il giorno di nascita di mio figlio che si chiama… Kevin. Sono un appassionato di motociclette”.

Terni ha una importante tradizione con le due ruote. Ultimo in ordine cronologico a calcare palcoscenici prestigiosi è Danilo Petrucci…

“Lo so e tra l’altro è uno che se la cava bene. Quest’anno tra l’altro avrà la Ducati ufficiale”.

Chi è il tuo idolo?

“Uno da per scontato che Rossi, per quello che ha fatto e dato, resterà nella storia. Marquez è un talento assoluto. Per come vedo io le moto è da pelle d’oca. I suoi traversi in curva mi fanno venire la pelle d’oca. Mi ricorda Schwantz”.

Ami anche un altro sport: la pesca…

“Ai tempi di Bari andavo con Polenta e insieme avevamo ideato un’esultanza. Poi c’era Sciaudone che è il re degli scherzi. Qui ho conosciuto i laghetti di pesca sportiva. Il prossimo passo è rifare la tessera e andare a pescare sul Nera. Mi piace pescare, sono da solo con me stesso”.

Tu hai due bambini, da poco Alberto Masi è diventato papà per la prima volta. Come l’ha presa la notizia?

“E’ nata la mattina presto, eravamo in albergo. Sono sceso e lui era già con il telefono in mano che fremeva”.

Che campionato di B è questo?

“Forse più tosto degli anni scorso. Livellato, dove non puoi permetterti nessun passo falso. Al minimo errore ti giochi i tre punti. L’obiettivo di tutti è quello di vincere. In molte partite però l’importante è non perdere. Anche un punto va bene”.

Secondo te la linea verde della Ternana ha inciso? E mi riferisco a due episodi come Trapani e Cesena…

“Sono occasioni accidentali. Al di la del pareggio in quelle due partite si era vista un’ottima Ternana. Dopo l’errore ci sta. Lo fa il giovane ma anche l’anziano. Sono gli errori che dobbiamo cercare di limitare. Un po di inesperienza ci può essere ma non deve essere una scusante. Per me è importante che una società punti molto sui giovani. Farei giocare più italiani e più giovani. Se vogliamo far crescere il calcio italiano dobbiamo puntare sui ragazzi italiani”.

Qual’è il ruolo dove ti senti meglio?

“Ho sempre preferito giocare da mezzala. Poi mi metto a disposizione dell’allenatore dando sempre il massimo. Da parte mia giocherei sempre e solo da mezzala. Li riesco a far risaltare le mie qualità. A Bari ho fatto il terzino, la mezzala, l’esterno alto e in mezzo al campo”.

Quanto ti ha aiutato nell’inserimento nel gruppo due ragazzi che avevi a Bari come Contini e Di Noia?

“Molto ma non sono timido. Non mi faccio alcun problema. Lo stesso Zanon lo conoscevo da tempo. E’ stato facile”.