È MEGLIO VOLARE FRA I PALI CHE CINGUETTARE SUI SOCIAL NETWORK!

Premetto che il COLIBRÌ, al secolo Alberto BRIGNOLI, n. 22 della Ternana e prima scelta nelle gerarchie fin qui rispettate per difendere la porta rossoverde, ha tutte le ragioni per sentirsi offeso dall’epiteto che lui stesso ha riferito essergli stato indirizzato da un tifoso presente nel settore Sud del Liberati.

Premesso ciò, mi resta comunque difficile non commentare sia il fatto, sia la successiva ed inadeguata risposta affidata alle pagine di un social network.

Se è assolutamente censurabile l’offesa a lui rivolta dal tifoso, ritengo di uguale gravità il fatto che dopo aver rispedito al mittente quanto ricevuto direttamente dal campo, il “professionista” si sia preso la licenza di rendere pubblico il fatto e di aver rincarato la dose ergendosi a “moralizzatore” di turno, al fine di "educare" il popolo ternano sulla messa in pratica della parola RISPETTO!

Come ho già avuto modo di scrivere in un mio articolo del 10 Ottobre, mi piacerebbe che qualcuno spiegasse al distratto sottoscritto chi “mette in pratica” il significato di questa “parola magica”, che viene pronunciata da troppe persone che non riescono ad esplicarla e al solo scopo di sentirsi  persone tanto perbene.

Nulla di personale, ovviamente, questo è solo un ragionamento generale.

Ma non è questo il problema, e non attendo risposte da nessuno, perché è la vita giornaliera che da risposte a tutti coloro che vivono la realtà di questo mondo, e possono apprezzare o meno sia le persone che li circondano, sia la qualità della vita e la civiltà della città che li ospita.

Il sig. Brignoli è ovviamente libero di dire o scrivere ciò che ritiene più giusto ed opportuno, ma deve anche essere consapevole che le tante persone perbene che il sabato sono presenti allo stadio, e che rispettano a prescindere il proprio prossimo, non hanno certamente gradito l’alzata d’ingegno di un "protagonista non certo esaltante" di questo inizio di campionato, e dalla prossima partita saranno ancora più attenti alle eventuali “sviste” di chi è deputato a difendere la porta della propria squadra.

E non lo offenderanno, stia tranquillo, non è nello stile dei tifosi ternani, ma potranno chiedere a gran voce il suo avvicendamento fra i pali. Questo è consentito.

TERNI è una città civile, e se c’è qualcuno che oltrepassa il limite in un momento di rabbia andando oltre il consentito bisogna “educarlo” rispondendo civilmente o restando zitti per farlo sentire in difficoltà, e non mettersi sullo stesso piano!

Ma forse è proprio perché il sig. Brignoli sa che i TERNANI sono persone civili, si è preso la libertà di replicare amplificando il proprio sdegno, oppure perché si è stancato di mettere in mostra le proprie capacità  balistiche nella città che lo ha lanciato nel calcio che conta per inseguire qualche sirena che lo chiama da lontano.

Se è così, Gennaio è vicino, e basta chiedere per essere accontentati. La tifoseria rossoverde non ha mai pianto chi non è voluto rimanere un proprio beniamino a dispetto dei santi!

L’unico rammarico è quello di aver perso il “professionista” AMBROSI, licenziato troppo frettolosamente da chi ha voluto puntare tutto sul giovane rampante, perché se ci fosse stato ancora lui seduto in panca con il "numero 1" sulla maglia, probabilmente le cose sarebbero andate diversamente.

Ma ora il RISPETTO per la maglia sono i tifosi rossoverdi a chiederlo al sig. Brignoli.

Fino alla sosta invernale sarà probabilmente ancora lui deputato alla difesa della porta, e sono più che certo svolgerà il suo compito certamente meglio di quanto ha fatto fino ad oggi.

Poi, se resterà a TERNI e darà tutto, sarà comunque una FERA, e le FERE non si discutono, ma se dovrà restare per indossare i colori rossoverdi senza la grinta che la tifoseria apprezza, allora è meglio che vada dove lo porta il cuore, e stia tranquillo che i TERNANI non gliene vorranno, ma lo saluteranno senza dubbio con il classico “IN BOCCA AL LUPO”.

Capito COLIBRÌ? In fondo, è solo una "questione di stile"!