Incontro con un ex-rossoverde: Ernesto Truddaiu
La prima metà degli anni ’80 sono stati caratterizzati da cocentissime delusioni di risultati per i tifosi rossoverdi. Infatti proprio sul nascere del decennio la Ternana subiva “l’onta” della retrocessione in serie C1 (campionato 1979-’80), dopo 12 anni di risultati entusiasmanti, anche eclatanti se si pensa alla conquista della serie A per due volte di seguito. Poi a metà decennio (1985-’86) addirittura si “sprofondava” in serie C2!
Eppure, nonostante tutto quello appena descritto, dobbiamo anche dire che quegli sono stati gli anni che dal punto di vista dell’attaccamento ai colori, alla squadra, alla Società, probabilmente si raggiunse la vetta. Infatti fu proprio nel 1980 che nacque ufficialmente il gruppo ultras “Freak Brothers” in Curva Est, cuore e motore del tifo per almeno i 25 anni a seguire. Il Liberati era sempre colorato di rosso e verde e sugli spalti c’erano sempre non meno di 10.000 tifosi, sempre molto partecipi alla sorte della squadra del cuore, i quali la seguivano in gran numero anche in trasferta, in giro per i campi di tutta Italia, quando tifare Ternana era per molti anche uno “stile di vita”, sette giorni su sette.
Questa volta abbiamo avuto l’occasione di parlare con un ex-rossoverde che ha vestito la casacca delle Fere per una sola stagione ma che ha lasciato un ricordo indelebile nei cuori dei tifosi che vissero quelle stagioni, sia per le sue qualità professionali dimostrate sul campo e sia per il suo nome che, insieme a quello di un suo conterraneo, costituiva una sorta di simpatico “scioglilingua” nella lettura della formazione. Chi non ricorda infatti quel “Trudu e Truddaiu” di quella stagione?
Abbiamo appunto incontrato Ernesto Truddaiu.
Truddaiu nasce a Sedini (SS) il 03-01-1960 ma dopo pochissimi mesi di vita la sua famiglia si trasferisce ad Olbia dove inizierà a giocare a calcio nelle formazioni giovanili della squadra locale.
La sua carriera professionale lo vedrà vestire molte maglie di società di serie B e soprattutto C e nell’estate del 1984 arriverà in rossoverde, con Mister Salvemini. Dopo una sola stagione lascerà la Ternana per continuare in molte altre società di C1, C2 e, a fine carriera, serie D.
Oggi Truddaiu vive ancora ad Olbia ed è rimasto nel mondo del calcio, avendo conseguito il patentino di allenatore, attività che ha svolto e svolge ancora, a livello di settore giovanile, in diverse società sarde.
1) Che mestiere facevano i suoi genitori?
La mia era la classica famiglia tradizionale di un tempo, con entrambi i genitori operai.
Per quanto riguarda la mia passione per il calcio loro non mi hanno mai né ostacolato e né spinto ad andare avanti, ma si sono limitati ad assecondare la mia volontà, compreso il fatto che per il calcio ho trascurato lo studio.
2) Dove ha dato i primi calci ad un pallone?
Ho cominciato, come tutti i bambini di quel periodo, giocando in strada con gli amici, fino a quando un giorno non mi ha notato un allenatore che mi ha proposto di andare a giocare nell’Olbia, cosa che poi effettivamente feci, iniziando così la classica trafila nelle giovanili della squadra della mia città. All’età di sedici anni sono quindi arrivato a giocare in prima squadra in serie C.
3) Quand’è che ha capito che il calcio sarebbe stato il suo futuro?
Quando giocavo nelle giovanili dell’Olbia io già avevo un lavoro e quando sono arrivato a giocare in prima squadra, la Società mi ha dato uno stipendio maggiore di quello che avevo lavorando, obbligandomi però a chiudere con il lavoro. Questo perché, ovviamente, sarebbe stato veramente dura riuscire a fare entrambe le cose contemporaneamente.
4) Prima di vestire la maglia delle Fere lei ebbe modo di calcare più volte, da avversario, il manto erboso (allora stupendo) del Liberati (Ternana-Cavese 1-1, il 21-12-1980; Ternana-Paganese 2-1, il 10-01-1982). Ricorda quale impressione le fece il tifo rossoverde in quelle occasioni?
Ricordo un tifo da paura che in pochi altri stadi ho visto nella mia carriera! In particolare ricordo la Curva Est piena di gente e di colori rosso e verde, con un tifo incessante per tutta la partita. Anche da avversario un gran bello spettacolo da vedere e da sentire!
5) Sempre nella stagione 1980-’81 Ternana e Cavese furono protagoniste in un doppio confronto nella semifinale di Coppa Italia semi-professionisti (Cavese-Ternana 3-0, il 29-04-1981, dove lei realizzò anche un goal; Ternana-Cavese 4-0, il 20-05-1981). Che ricordi ha di quella doppia sfida?
Fu una vera e propria beffa per noi, considerando che la Società dava praticamente per scontato, dopo il turno di andata, il passaggio del turno. A dimostrazione di quello che ho appena detto c’è da dire che noi partimmo da Cava dei Tirreni in direzione di Terni direttamente la mattina del mercoledì, il giorno della sfida, e non il giorno prima, come accadeva di solito. Il risultato fu che ci ritrovammo con quattro goal sul groppone e la conseguente eliminazione dalla finale!
6) Nella stagione 1982-’83 lei militava nel Cosenza ed anche questa volta sul campo del Liberati “punisce” le Fere con un suo goal (Ternana-Cosenza 0-2, il 28-11-1982). Una vera “bestia nera” per i nostri colori! Che ricordi ha invece di quella giornata?
Ricordo di aver intercettato il pallone rinviato dalla difesa rossoverde, arrivando da dietro e dopo averlo stoppato con il petto, di averlo calciato con il sinistro al volo mandandolo sul “sette” della porta difesa da Stillitano.
7) Arrivò a Terni proveniente dalla Reggiana. Ci racconta come andò questo suo trasferimento?
Io ero di proprietà della Cavese e mi ha chiamato Ernesto Bronzetti per propormi il trasferimento a Terni, con l’idea, da parte della Società, di allestire una squadra competitiva per cercare di vincere il campionato e risalire in serie B. Quindi io gli diedi il mio benestare e le due società si accordarono per il trasferimento.
8) Quando arrivò a Terni conosceva già qualcuno dei suoi nuovi compagni di squadra?
Conoscevo Rizzo per averci giocato nel Cosenza e nella Reggiana. Poi molti altri li conoscevo per averci giocato contro negli anni precedenti.
9) Allenatore di quella squadra era mister Salvemini, un allenatore sicuramente molto serio e preparato e che arrivò poi a palcoscenici calcistici di vertice. Che rapporto aveva con il mister?
Prima di tutto come persona era molto socievole, molto onesto. Aveva un buon rapporto, amichevole, con tutti i giocatori e lo staff tecnico e societario.
Come tecnico era un grandissimo perfezionista, non lasciava nulla al caso. Purtroppo in quella stagione ci furono dei problemi economici a livello societario e non fu possibile completare la rosa della squadra, con un difensore ed un attaccante, come lui avrebbe desiderato.
10) In quella sua unica stagione in rossoverde lei risulterà tra i giocatori con maggiori presenze e realizzerà tre goal, tutti importantissimi. Che stagione fu quella per il calciatore Truddaiu?
Una buona stagione anche se devo dire che inizialmente, viste le prospettive, mi aspettavo qualcosa di meglio in termini di classifica finale. Purtroppo i problemi economici della Società, come dicevo prima, sono stati deleteri per l’andamento della squadra sul campo. Eravamo spesso impegnati in riunioni, convocati dagli avvocati, e così facendo si spendevano molte energie mentali, saltando spesso anche gli allenamenti. Insomma una situazione abbastanza critica.
Vorrei anche sottolineare il fatto che in quegli anni anche l’economia della città cominciava a subire una pesante crisi e questo inevitabilmente si ripercuoteva sulle vicende societarie della Ternana.
11) La Ternana in quella stagione si piazzò a metà classifica ma anche ad un solo punto dalla zona retrocessione. Come abbiamo detto lei realizzò tre reti (Ternana-Foggia 2-0, il 09-12-1984; Palermo-Ternana 1-1, il 03-03-1985; Francavilla-Ternana 1-2, il 02-06-1985), tutte importantissime, specie l’ultima, in un vero e proprio spareggio-salvezza, alla penultima di campionato.
Ricorda quei suoi tre goal, specie l’ultimo, così importante?
Ho un ricordo vivissimo di tutti questi episodi elencati.
Con il Foggia sono andato a fare pressing all’avversario, gli ho rubato il pallone ed ho tirato di prima intenzione mettendolo in rete. A Palermo realizzai il goal di testa su un cross di Paolucci. Infine a Francavilla ero entrato in campo da appena un minuto e su un rinvio della nostra difesa ho ricevuto la palla ed ho tirato da circa trenta metri, realizzando il momentaneo 1-0.
12) Chi erano i leader di quella squadra?
Ovviamente erano coloro che avevano più esperienza, che magari avevano giocato già in serie A e B, quindi De Luca, Donatelli, Picano, Peccenini, Biagetti. Sono stati loro a guidare noi giovani, soprattutto nella parte finale del campionato, per tirarci fuori dalle sabbie mobili della zona retrocessione. (min. 24,41)
13) In quella squadra militava un calciatore che purtroppo ci ha lasciato da troppo tempo: Armando Rizzo. Ci vuole ricordare chi era dentro e fuori dal campo?
Un ragazzo d’oro! Di poche parole e di molti fatti concreti, sempre disponibile con i compagni di squadra, sia in campo che fuori. Inconfondibile con il suo look dai capelli lunghi, tipico di molti giovani di quei tempi.
Avevo con lui un ottimo rapporto dato che, come ho già detto, avevamo militato insieme nel Cosenza e nella Reggiana.
14) Presidente di quella squadra era il compianto Taddei, ricordato con tanto affetto da tutto l’ambiente rossoverde. Che tipo di presidente fu per lei?
Inizialmente è stato un vero padre di famiglia, poi purtroppo sono iniziati i problemi di natura economica e lui è un po’ sparito lasciando tutti noi in “balia delle onde”. A quel punto avevamo come referente solo il General Manager Varo Conti e tutto questo ci ha creato enormi difficoltà dal momento che non arrivavano più gli stipendi, i premi partita, ecc.
In questa situazione di difficoltà ci è stato molto di aiuto il vice-allenatore Giovanni Masiello, il quale avendo avuto esperienze simili nella sua carriera ci ha sempre dato i consigli giusti: un vero amico oltre che un allenatore!
15) Quelle stagioni della prima metà degli anni ’80 furono spesso fonte di delusioni per tutto l’ambiente rossoverde, considerando le retrocessioni dalla B alla C2 nel giro di pochi anni. Eppure, nonostante tutto, eravate sempre molto seguiti, sia al Liberati che in trasferta. Seguire con tanta passione la squadra del cuore, per tanti ragazzi dell’epoca era anche uno stile di vita. Quando scendevate in campo avvertivate questa passione incondizionata da parte dei tifosi?
I tifosi conoscevano benissimo quale era la situazione societaria e le difficoltà che dovevamo affrontare e ci sono stati sempre molto vicini. Questo ha fatto si che si creasse un “fronte unico” tra noi e loro, con lo scopo di raggiungere l’obiettivo prefissato, quello cioè della salvezza. Spesso, quando un giocatore era squalificato o infortunato, non andava in tribuna a seguire la partita ma in Curva Est, a tifare in mezzo agli ultras. C’era amicizia con molti tifosi della Curva e la domenica sera o il lunedì molto spesso si andava a cena insieme. Insomma vivevamo la città a 360 gradi!
16) Nella sua stagione in rossoverde, si ricorda dei momenti di grande tensione nello spogliatoio? Perché?
Tra noi giocatori assolutamente no! Purtroppo, come ho già detto, è capitato spesso di situazioni di tensione tra noi giocatori e la Società per i motivi che ho spiegato. E’ capitato diverse volte che a causa di promesse non mantenute da parte della Società si andava al campo dell’antistadio e non si effettuavano gli allenamenti per protesta.
17) Nell’estate successiva lei viene ceduto alla Cavese. Si aspettava una riconferma o preferì lei andarsene?
Io ero di proprietà della Cavese ed ero arrivato alla Ternana con la formula del prestito, quindi il mio ritorno alla società campana era del tutto scontato.
18) Proprio con la Cavese fece ritorno ancora una volta al Liberati (Ternana-Cavese 0-0, il 20-10-1985). Che accoglienza le riservò il pubblico ternano quel giorno?
Un’accoglienza ottima da parte di tutto l’ambiente rossoverde, con pacche sulle spalle e saluti affettuosi da parte di tifosi e addetti al campo. Nessuno si era dimenticato dell’anno precedente: un ottimo ricordo!
19) Se le chiedessi di descrivere chi era il calciatore Truddaiu ad un ragazzo di oggi che non l’ha mai vista giocare, cosa le direbbe?
Che ero un giocatore stile Gattuso, forse con dei piedi migliori dei suoi e con una testa non alla sua altezza.
20) Secondo lei è più affascinante il campionato di serie C attuale o quello dei suoi tempi?
Secondo me la serie C odierna può essere paragonata alla serie D di una decina di anni fa, visto quanto è scaduto il livello tecnico in questi ultimi anni. Purtroppo non c’è più quel senso di appartenenza, di attaccamento alla maglia che esisteva ai miei tempi e questo ha fatto si che il livello scadesse inesorabilmente.
21) Cosa ha rappresentato per la sua vita il calcio?
A me il calcio ha dato letteralmente tutto quello che oggi ho! Mi ha permesso di fare il “lavoro” che amavo, di guadagnare e vivere dignitosamente ed oggi anche di avere una pensione. Cosa avrei potuto chiedere di più dal calcio?
La carriera di Truddaiu in rossoverde:
1984-’85 (Serie C1): Presenze in campionato: 31, Goal realizzati: 3 Presenze in Coppa Italia: 6, Goal realizzati: 0
La carriera di Ernesto Truddaiu:
1974-’76: Olbia (giovanili)
1976-’77: Olbia (serie C)
1977-’78: Varese (serie B)
1978-’79: Reggina (serie C1)
1979-’81: Cavese (serie C1) (promozione in B nel 1980-’81 con Mister Santin) (semifinale di C.I. contro la Ternana)
1981-’82: Paganese (serie C1)
1982-’83: Cosenza (serie C1)
1983-’84: Reggiana (serie C1)
1984-’85: Ternana (serie C1)
1985: Cavese (serie C1)
Nov.1985-‘87: Nocerina (serie C2 e C1) (promozione in C1 nel 1985-’86)
1987-’89: Olbia (serie C2)
1989-’90: Nocerina (serie D)
1990-’96: Olbia (serie C2)
1996-’97: Castelsardo (serie D)
1997-’98: Santa Teresa di Gallura (serie D)
Marco Barcarotti
(intervista realizzata nel Febbraio 2019)
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