Se c’è una squadra degli ultimi venti anni che ha veramente appassionato la tifoseria rossoverde, senza dubbio è quella della promozione in serie B con Mister Toscano.
Era quella la Ternana che emozionava e faceva battere i cuori di 7/8.000 tifosi tutte le domeniche al Liberati ed i tifosi avevano imparato la formazione a memoria: Ambrosi, Ferraro, Pisacane, Miglietta, Gotti, Carcuro, Dianda, Litteri, Sinigaglia, Docente, Nolè. Ed ancora: Cejas, Fazio, De Giosa, Bernardi e la “ciliegina sulla torta” del ternano Virgili.
Insomma una squadra i cui componenti sono ancora nei cuori dei tifosi, sia perché fanno parte del recente passato, sia perché e soprattutto, fecero l’impresa di vincere un campionato dopo anni ed anni di sofferenze. Calciatori di qualità per la categoria ma soprattutto gente vera, “con le palle”, cosa quest’ultima che erano anni che non capitava di vedere con la maglia rossoverde.
Quel campionato rappresentò una vera e propria svolta nella storia recente della Ternana, se consideriamo che solo nella stagione precedente i tifosi erano stati costretti a subire l’onta di una retrocessione in C2 dopo la sconfitta nei playout nel derby con il Foligno. Fortunatamente poi in estate arrivò il ripescaggio in C1 e anche la proprietà della Società decise di cambiare in maniera sostanziale e così arrivò una nuova dirigenza, con il Presidente Zadotti in primis, e probabilmente un nuovo spirito di rivalsa.
Abbiamo incontrato un protagonista indiscusso di quella stagione e parzialmente di quella successiva in serie B, il capitano di quella squadra: Stefano Ambrosi.
Ambrosi nasce ad Alatri (FR) il 08-05-1974 e cresce calcisticamente nella società della mia città, Alatri, nel ruolo di portiere.
Arriva a Terni nell’estate del 2011 con un curriculum lungo e prestigioso in società di serie C1, C2 e D, probabilmente cosciente di essere a fine carriera e quindi con la speranza di chiudere in bellezza, magari ottenendo una vittoria del campionato, come era già capitato nel Cosenza e nella Cisco Roma.
Come detto, riuscirà in tale impresa e rimarrà in maglia rossoverde anche nella stagione successiva quando però qualcosa si “romperà” e perderà il posto da titolare a beneficio del giovane Brignoli, cosicché nella stagione successiva deciderà di appiccare le scarpette al classico chiodo.
Oggi Ambrosi è rimasto nel mondo del calcio essendo il titolare di una Scuola calcio, la “Leocon Juventus Academy” di Civitavecchia, dove ha la possibilità di insegnare ai bambini come stare tra i pali di una porta di calcio e non solo. Da quest’anno poi è anche il responsabile del settore giovanile del Civitavecchia Calcio.
1) Come comincia da bambino la storia di Ambrosi calciatore?
Nella più classica delle maniere dei miei tempi: nella piazza del mio paese con gli amici. Lì, quelli un po’ più bravi, venivano notati e portati a giocare nella squadra del Fiuggi.
Ricordo che all’età di 4/5 anni, giocavamo già in un campo di calcio a 11, cosa non certo abituale in quei tempi.
2) Chi gliel’ha fatto fare di scegliersi il ruolo di portiere, considerando che nell’immaginario collettivo è quello il ruolo dei “pazzi” e degli scarsi con i piedi, oltre al fatto che si gioca spesso lontano dai compagni di squadra?
C’è da dire che anche mio padre e mio nonno avevano giocato nel ruolo di portiere, però non fu questa particolarità a farmi decidere di andare a difendere la porta. Piuttosto mi ricordo che da bambino ero innamorato di Tacconi, portiere dell’Avellino, e guardando le partite in tv lo ammiravo per le parate in tuffo che faceva. Probabilmente è stato il desiderio di emulazione nei suoi confronti a spingermi a mettermi tra i pali di una porta.
3) Per quale squadra tifava da bambino? Chi era il suo idolo calcistico?
Da bambino tifavo per la Juventus perché mio padre era tifoso juventino, poi però son diventato tifoso romanista dopo un’amichevole giocata con la mia squadra contro la Roma di Falcao, nei primi anni ’80. Ovviamente oggi ancora sono un tifoso giallorosso.
Come già detto, il mio idolo calcistico era Stefano Tacconi.
4) Arriva alla Ternana nell’estate del 2011. Quali sono stati i risvolti di questo trasferimento in rossoverde?
Io avevo una grande amicizia con Mister Toscano, il quale era stato mio allenatore nel Cosenza, e mi sentivo spesso con lui. Avevo appena giocato, e purtroppo perso, i playoff con l’Atletico Roma quando lui mi disse che c’era per lui la possibilità di venire ad allenare la Ternana. Fu lui quindi che mi chiese se, in tal caso, fossi stato disposto a seguirlo ed io ovviamente accettai subito, senza sapere ancora se avremmo partecipato alla serie C2 o alla C1.
5) La Ternana era appena retrocessa in C2 però si era quasi sicuri del ripescaggio in C1. Avrebbe accettato il trasferimento anche se fosse stata la categoria più bassa?
Io arrivai in rossoverde e firmai il contratto per giocare in C2, categoria in cui era appena retrocessa la Ternana, dopo i playout persi contro il Foligno, poi però, per fortuna, fummo ripescati nella categoria superiore.
6) Allenatore di quella Ternana era Mister Toscano che, come abbiamo visto, lei aveva già avuto a Cosenza. Che allenatore è stato per il calciatore e per l’uomo Ambrosi?
Un rapporto che andava ben oltre l’aspetto professionale, visto che con lui c’era un’amicizia vera, come detto, fin dagli anni di Cosenza.
Tecnicamente è un allenatore molto preparato, caparbio, che non lascia nulla al caso, uno che vuole sempre vincere e che fa di tutto per riuscirci. In quel momento credo gli servisse l’aiuto di qualche giocatore di esperienza, come il sottoscritto, che lo aiutasse in campo per ottenere ciò che lui voleva.
Insomma, credo che ci siamo aiutati un po’ a vicenda nell’esperienza alla Ternana ed i risultati sono stati sotto gli occhi di tutti.
7) Alla prima di campionato lei non potrà scendere in campo perché squalificato. Farà il suo esordio in rossoverde sul campo di Monza (Tritium-Ternana 2-0, l’11-09-2011). Ci dica la verità, ha pensato per un attimo almeno: “cominciamo bene!”?
Credo che anche quella sconfitta facesse parte di un processo di crescita che ci avrebbe poi portato alla vittoria finale del campionato. Probabilmente è servita a “registrare” alcune cose che in quel momento andavano sistemate.
Quella era una squadra che sicuramente non era composta da fuoriclasse, da grandissimi campioni, ma la caratteristica principale era il carattere che aveva: gente di grande personalità!
8) Invece quel campionato sarà un crescendo di risultati positivi e di emozioni. Che ricordo si porta dietro Ambrosi di quella stagione?
Credo che la cosa più bella sia stato il fatto che nelle prime partite allo stadio veniva poca gente, visto che la tifoseria era in forte contestazione nei confronti della Società, dopo tutto quello che era accaduto nella stagione precedente, ma poi, pian pianino, con i risultati ottenuti, lo stadio si riempì sempre di più. Per tutti noi, calciatori e tecnici, questa è stata sicuramente la soddisfazione più grande, oltre ovviamente alla vittoria del campionato.
Credo che il segreto fu che la squadra riuscì a capire la città, perché Terni è una di quelle città che può darti tantissimo, e se si capisce questo hai sicuramente una forza in più, altrimenti si alza un muro che separa le due entità e i risultati difficilmente possono arrivare.
A dimostrazione di questo discorso, ricordo alcune iniziative a cui partecipammo, come le manifestazioni a difesa dell’Acciaieria, la partita di beneficenza per Agatino Russo, le visite nei vari reparti dell’Ospedale cittadino, ecc.
Si era formata una “triade” che voleva fortemente queste situazioni: io che rappresentavo la squadra, Betty Manini la Società e Stefano lo sponsor ufficiale.
9) In quel campionato la Ternana incontra nuovamente il Foligno (Foligno-Ternana 2-2 in Coppa Italia, il 31-08-2011, Ternana-Foligno 2-1, il 18-09-2011 e Foligno-Ternana 1-1, il 22-01-2012) che oltre ad essere un derby era anche la squadra che aveva fatto retrocedere in C2 i rossoverdi appena nel Giugno precedente. Sentivate voi giocatori l’importanza di quelle partite per tutto l’ambiente ternano?
Ovviamente sentivamo la pressione dell’ambiente però non in maniera eccessiva, soprattutto perché dei calciatori che avevano subito quello smacco nella stagione precedente ne erano rimasti più pochi (Nolè, Cejas, Sinigaglia e Lacheheb).
Ricordo però la delusione nel derby di ritorno quando subimmo il goal del pareggio negli ultimi minuti della partita.
Pur non essendo un derby, la rivalità per tutta la durata del campionato, la sentivamo più che altro nei confronti del Taranto, visto che ci siamo giocati la vittoria fino all’ultimo.
10) Il 12-10-2011 la Ternana và a vincere sul campo del Taranto (0-1) in una partita che sarebbe risultata poi determinante ai fini della lotta per la promozione. Quel giorno al seguito delle Fere, all’Erasmo Jacovone, arrivò un solo eroico tifoso rossoverde. Che ricordo ha di quella giornata?
Ovviamente un gran bel ricordo perché quella vittoria fece capire a tutto l’ambiente rossoverde che potevamo giocarcela con tutti per la vittoria finale.
Personalmente quello stadio mi ha sempre portato fortuna, visto che nella stagione precedente, quando militavo con l’Atletico Roma, vincemmo la semifinale dei play-off di serie C1. Fu per tale motivo che quel giorno della vittoria con la Ternana fui accolto dalla tifoseria tarantina con i fischi per tutta la partita…
11) La domenica successiva la Ternana incontra il Pisa dell’ex-rossoverde Dino Pagliari al Liberati (Ternana-Pisa 1-0, il 16-10-2011). Arbitro il Sig. Maresca di Napoli, il quale concesse un rigore molto dubbio ai toscani ed espulse anche due giocatori rossoverdi (Stendardo e Bernardi) e Mister Toscano. Ricorda questa partita e le emozioni (o probabilmente la rabbia) per questi episodi descritti?
Come potrei non ricordarla?! Purtroppo con il Sig. Maresca non sarebbe stata l’unica volta in cui abbiamo avuto dei problemi, visto che si è ripetuto diverse altre volte.
Quella partita contro il Pisa è stata relativamente tranquilla per quasi l’intera durata, poi in pochissimi minuti si scatenò il finimondo!
12) Il 25-04-2012 si gioca la partita di recupero Ternana-Reggiana (2-0) che sancisce la vittoria del campionato. Seguiranno gli inevitabili festeggiamenti, al Liberati prima e in città dopo. Che ricordi ha di quella indimenticabile giornata?
Quella stagione fu veramente incredibile. Se uno sceneggiatore avesse scritto una trama per raccontarla, non l’avrebbe potuta scrivere meglio di quello che è stato nella realtà!
Ancora mi emoziono se ripenso a quel giorno, quando usciti dal Liberati con il pullman, migliaia di tifosi in festa ci accompagnarono per le vie della città, mentre noi giocatori salivamo sul tetto del pullman stesso, con le bandiere, a ballare e cantare. Ed una volta giunti a Piazza Tacito ci siamo lanciati nella Fontana per il classico “bagno della vittoria”: veramente indimenticabile!
13) Al termine di quella stagione, mentre tutta la città era impegnata a festeggiare la promozione in serie B, si giocarono le due partite di Supercoppa di Lega contro lo Spezia (0-0 a Terni il 13-05-2012 e 2-1 per i liguri, a La Spezia, il 17-05-2012). Purtroppo quindi il trofeo non arrivò. Fu una delusione per voi calciatori oppure a quel punto della stagione era diventato un obiettivo non fondamentale?
Noi abbiamo subito uno stress così forte per tutta la durata del campionato che quando siamo arrivati a quel punto, una volta centrato l’obiettivo, è stato veramente difficile riuscire a rimanere tranquilli e concentrati per quello che poteva essere la ciliegina sulla torta.
14) Si dice che nel calcio le fortune di una squadra le fa uno spogliatoio sano. E’ risaputo che in quella Ternana fosse così e che lei fosse uno degli indiscussi leader. Chi altro lo era, oltre lei?
Sicuramente Ferraro, Pisacane, Miglietta, Sinigaglia. Potrei aggiungere ancora qualche nome ma ribadisco il concetto che la vera forza di quella squadra era il gruppo, l’unione che c’era tra noi giocatori, ma anche tra noi e lo staff tecnico.
15) Nella stagione successiva lei viene riconfermato ed inizia come aveva terminato l’anno precedente, cioè praticamente da titolare, giocando 14 partite delle prime 16. Poi però, dopo la partita Ternana-Lanciano 2-2 del 24-11-2012, lei verrà sostituito definitivamente dal suo secondo, Brignoli. Cosa era accaduto?
Per la verità inizialmente avrei dovuto essere la riserva di Brignoli, che in estate era arrivato in maglia rossoverde, visto che la Società aveva fatto la scelta di puntare su di lui, giovane promessa. Una scelta che poteva risultare anche abbastanza azzardata da parte della Società, visto che aveva giocato solo 12 partite in serie C, e così facendo io, ex-capitano, venivo dirottato in panchina. Toscano invece decise di fare giocare me le prime partite, poi ci fu l’esordio di Brignoli, ma alla quarta giornata io ripresi il posto da titolare fino appunto alla partita contro il Lanciano.
Credo, in tutta onestà, che a quel punto ci furono delle pressioni “esterne” che portarono Mister Toscano alla scelta di mandare definitivamente in panchina me e lasciare il ruolo di primo portiere al giovane Brignoli.
16) Al termine di quella stagione lei non verrà riconfermato e lascerà per sempre quella maglia tanto amata. Si aspettava sinceramente qualcosa di più dalla Società?
Ovviamente ci rimasi male, però me lo aspettavo, visto quello che era accaduto nella stagione appena terminata.
Io sarei rimasto molto volentieri in rossoverde, nel ruolo di secondo portiere, con l’obiettivo di far crescere il giovane Brignoli, avrei fatto un po’ da “chioccia” per i più giovani, ma la Società decise diversamente e non mi rimase da fare altro che andare via e chiudere tristemente così la mia carriera professionistica.
Io ero disposto anche a ridurmi il contratto pur di rimanere alla Ternana ma purtroppo non fu possibile. (Parte 2, minuto 26,26)
17) Qual è il momento della sua carriera in rossoverde che ricorda con più piacere? Ed il più brutto?
Il più brutto sicuramente quando la Società ha scelto di non riconfermarmi, nonostante tutto quello che avevo dato, sia in campo che fuori. Di momenti belli ce ne sono stati molti, ma sicuramente il ricordo del giorno della vittoria del campionato è quello che mi porterò dietro per tutta la vita.
18) Con chi instaurò, tra i suoi ex-compagni, l’amicizia più importante nei suoi due anni in rossoverde? Chi di loro frequenta ancora?
Sinceramente avevo un ottimo rapporto un po’ con tutti, anche se con qualcuno c’era un qualcosa in più, come con Ferraro, Pisacane, Sinigaglia. Con loro ancora, ogni tanto, ci sentiamo, anche se non spessissimo, visto che la mia attività con la Scuola Calcio mi lascia pochissimo tempo libero.
19) Quando insegna calcio ai bambini della sua Scuola, cosa gli dice per spiegargli il delicato ruolo del portiere?
La prima cosa che gli dico è che sono dei pazzi ad aver scelto quel ruolo! Perché nella loro carriera si sentiranno dire spesso che una partita è stata persa per colpa loro ma mai che sarà stata vinta per loro merito. Questo è il destino di tutti i portieri di calcio!
20) Se lei oggi avesse, per magia, la possibilità di cambiare a suo piacimento il calcio italiano, cosa farebbe per prima cosa?
Le cose da fare e da cambiare sarebbero obiettivamente tantissime, però una delle prime cose che farei è quella di mettere l’obbligo per le società di tutte le categorie di far salire in prima squadra almeno tre giovani giocatori del loro settore giovanile.
Solo valorizzando i settori giovanili si potrà dare nuovo lustro al calcio italiano.
21) Qual è oggi il legame di Stefano Ambrosi con la città di Terni e con i suoi tifosi?
E’ un legame “sanguigno”! C’era e ci sarà sempre, perché Terni è una città che ti rimane nel cuore ed ogni volta che c’è la possibilità di ritornare per me è un piacere grandissimo e lo faccio sempre con molta gioia.
La carriera di Ambrosi in rossoverde:
2011-’12 (Serie C1):Presenze in campionato: 32,Goal subiti:19 Presenze in Coppa Italia: 3, Goal subiti: 2
Presenze in Supercoppa di Lega: 2, Goal subiti: 2
2012-’13 (Serie B):Presenze in campionato: 14, Goal subiti: 14 Presenze in Coppa Italia: 1, Goal subiti: 1
La carriera di Stefano Ambrosi:
199?-‘93: Alatri (Giovanili) presenze:
1993-‘94: Ceccano (Eccellenza) presenze:
1994-‘95: Ceccano (serie D) presenze: 20
1995-‘96: Isola Liri (serie D) presenze: 34
1996-‘97: Frosinone (serie C2) presenze: 9
1997-‘00: Tricase (serie C2) presenze: 65
2000-‘01: Atletico Catania (serie C1) presenze: 15
2001-‘02: Campobasso (serie C2) presenze: 20
2002-‘03: Cavese (serie D) presenze: 32
2003-‘04: Milazzo (serie D) presenze: 32
2004-‘06: Rende (serie C2) presenze: 61
2006-‘07: Igea Virtus (serie C2) presenze: 14
2007 (01):Martina Franca (serie C1) presenze: 15
2007-‘09: Cosenza (serie D e C2) presenze: 63
2009-‘10: Cisco Roma (serie C2) presenze: 34
2010-‘11: Atletico Roma (serie C1) presenze: 26
2011-‘13: Ternana (serie C1 e B) presenze: 46
Marco Barcarotti
(intervista realizzata nell’Agosto 2018)
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