Chi tra i tifosi rossoverdi può avere memoria personale delle vicende degli anni ’90, sicuramente ricorderà che quel decennio fu caratterizzato da una serie incredibile di alti e bassi. Infatti il decennio si aprì con l’euforia della promozione in serie C1 appena pochi mesi prima (Giugno 1989) con la storica vittoria di Cesena nello spareggio playoff contro il Chieti (Chieti-Ternana 1-3 d.c.r., l’11-06-1989), per poi vedere l’avvicendamento societario tra la gestione del siciliano Gambino a quella del romano Gelfusa, il quale riuscì al primo tentativo nell’impresa di riportare la Ternana in serie B. Purtroppo però fu un successo effimero perché a quella vittoria seguì il dissesto finanziario con la successiva cancellazione della Società dalla Federazione e la conseguente ripartenza dalla serie D. Categoria che la Ternana fu costretta a “frequentare” per due stagioni, per poi risalire (grazie ad un ripescaggio) in C2.
Il decennio proseguì prima con una grande delusione dovuta all’eliminazione all’ultimo minuto nello spareggio dei playoff contro la Fermana (Ternana-Fermana 2-1, il 16-06-1996, dopo la sconfitta per 0-2 dell’andata) per poi proseguire con la gioia di due promozioni successive che riportarono le Fere nella categoria che probabilmente più gli si addice: la serie B.
E’ in questo movimentato decennio che sulle scene rossoverdi arriva un calciatore, proveniente dal Teramo (C2): Valerio Gazzani.
Gazzani nasce a Parigi il 28-01-1967 e cresce calcisticamente nelle fila delle giovanili del Perugia, nel ruolo di centrocampista. Dopo diverse esperienze di serie C2 e C1 arriva in maglia rossoverde nell’estate del 1991, quando sulla panchina delle Fere era appena arrivato Mister Clagluna e proprio con l’allenatore pisano sarà uno dei protagonisti della cavalcata verso la serie B.
Rimarrà alla Ternana anche nella disgraziata stagione successiva, quella che vedrà la Società rossoverde dissolversi a causa delle difficoltà economiche che comporteranno anche l’inevitabile fallimento totale della squadra.
Nonostante il fallimentare campionato della squadra rossoverde, Gazzani riuscirà a mettersi in evidenza, tanto è vero che nell’estate successiva arriverà la chiamata in serie A con il Lecce, dove rimarrà per due stagioni, al termine dei quali farà ritorno alla Ternana, in C2, per un altro campionato.
Quindi la carriera proseguirà per altre tre stagioni in altrettante società di serie C2.
Oggi Gazzani vive nella nostra città ed è uscito definitivamente dal mondo del calcio professionistico.
1) Partiamo da lontano: lei nasce a Parigi ma le sue origini sono chiaramente italiane. Ci racconta quali sono state le vicende umane che lo hanno portato a nascere nella capitale francese?
Mio padre era uno dei tanti italiani emigranti per lavoro ed ha vissuto in Francia per diciotto anni, quindi quando sono arrivato io la mia famiglia viveva a Parigi. Poi, quando avevo due anni, abbiamo fatto ritorno in Italia, a Magione (PG) per la precisione, anche se i miei erano originari della zona di Città di Castello.
2) Dove ha cominciato a tirare calci ad un pallone?
Nel più classico dei modi della mia generazione: sulla strada! Che se ci si pensa un attimo, quello era il miglior banco di prova possibile, perché quella era la prima selezione naturale, e se arrivavi in una qualunque squadra significava che comunque avevi qualche qualità.
All’epoca non esistevano certo le “Scuole calcio” di oggi, con tutti gli aspetti negativi e positivi annessi!
3) Arriva alla Ternana nell’estate del 1991, proveniente dal Teramo. Quali sono state le dinamiche che lo hanno portato a vestire la casacca rossoverde?
Fu il D.S. rossoverde dell’epoca, Vittorio Galigani, a volermi alla Ternana. Mi aveva notato precedentemente quando io ero al Teramo e lui era il D.S. del Pescara. In quella stagione avevo fatto veramente bene al Teramo e lui aveva cominciato a seguirmi.
4) Allenatore di quella Ternana era il compianto Mister Clagluna. Che allenatore è stato per il giocatore Gazzani?
Lui non mi conosceva e quindi mi ha trovato come componente di quella rosa rossoverde.
Prima di tutto era una grandissima persona da un punto di vista umano. Come tecnico era molto preparato, attento alla perfetta organizzazione in campo della squadra, magari con un calcio non altamente spettacolare ma indirizzato soprattutto all’obiettivo del risultato che, viste anche le cifre che erano state investite per allestirla, doveva assolutamente arrivare. E per il gioco che aveva la squadra, quando si andava in vantaggio molto difficilmente gli avversari riuscivano a recuperare.
La dimostrazione di questa teoria fu il fatto che, una volta acquisita matematicamente la promozione, cominciammo d esprimere un calcio molto più spettacolare ed avvincente.
C’è anche da dire che a quei tempi la tifoseria rossoverde era molto passionale, nel bene e nel male. A tal proposito ricordo che dopo la sconfitta a Licata (Licata-Ternana 3-1, il 19-01-1992), pur essendo primi in classifica, quando tornammo a Terni trovammo molte delle nostre auto pesantemente danneggiate!
Personalmente comunque di Mister Clagluna non posso che parlarne bene, visto che mi ha aiutato tantissimo nella crescita professionale.
5) Conosceva già qualche suo compagno di squadra?
Non conoscevo nessuno, se non per averci giocato contro negli anni passati o solo di fama.
6) Quello fu un campionato combattutissimo, con un testa-a-testa fino al termine con Andria e Perugia. Che campionato è stato per il calciatore Gazzani?
Un campionato che mi ha permesso di farmi conoscere anche ad un calcio di categoria superiore, visto che comunque venivo dalla serie C2. E’ ovvio che quando un calciatore vince un campionato le sue quotazioni aumentano e quindi per me è stato sicuramente un buon trampolino di lancio, considerando che all’inizio non ero certo partito come titolare, vista anche la mia relativa giovane età.
7) In quella stagione lei scese in campo, subentrando al 61° a Fanesi, nel derby del Curi (Perugia-Ternana 0-1, il 20-10-1991), con circa 7.000 tifosi rossoverdi al seguito. Un derby molto duro, con situazioni “movimentate” anche all’interno degli spogliatoi. Considerando che era cresciuto proprio nelle giovanili di quella Società, quanto fu sentito quel derby da lei? Che ricordi ha Gazzani di quella giornata “storica” per i tifosi delle Fere?
Per me fu una sorta di vera e propria rivincita nei confronti della Società Perugia! Io, come detto, sono cresciuto nelle giovanili di quella società, facendo anche qualche piccola apparizione in prima squadra, ed avevo ricevuto delle ottime referenze, poi fui ceduto in prestito per “farmi fare le ossa” in categorie inferiori, fino a quando fui ceduto definitivamente al Teramo, dimostrandomi così di non credere più in me. Nell’estate del 1991, dopo che io avevo fatto un campionato ottimo a Teramo, mi ricercò il Perugia per riportarmi in biancorosso ma io a quel punto non ne volli più sapere assolutamente e decisi di trasferirmi alla Ternana che, come detto, nel frattempo mi aveva cercato tramite il D.S. Galigani.
Quindi quella vittoria al Curi per me fu una gioia immensa!
8) Anche nel derby di ritorno (Ternana-Perugia 1-0, l’08-03-1992) lei scese in campo, sostituito al 75° da Ghezzi. Quella fu una partita “strana”, vinta con un goal di D’Ermilio a tre minuti dal fischio finale che suscitò polemiche infinite. Che ricordi personali ha di quella partita?
Quel goal io non ebbi modo di vederlo, se non successivamente in tv, perché ero già rientrato negli spogliatoi, però posso affermare, senza nessun timore di smentita, che quella fu una partita assolutamente regolare, senza nulla di “losco” dietro.
E’ vero che nel primo tempo si giocò a viso aperto, con l’intenzione di vincere da parte di entrambe le squadre, poi nel secondo tempo ci fu un accordo tacito, una sorta di ragionamento spontaneo del tipo: “accontentiamoci” del pareggio, visto che quel risultato era comunque positivo per noi che eravamo primi in classifica, ma anche per loro che seguivano subito dietro.
Io chiesi il cambio al mister perché non ero comunque d’accordo con quell’atteggiamento, per una mia etica professionale, e non accettavo quell’idea di “giocare-non giocare” davanti ad un pubblico di 20.000 persone.
Però posso assicurare che non ci fu nessun “accordo segreto” per il pareggio e se a pochi minuti dal termine arrivò il goal di D’Ermilio si deve solo fare un applauso a lui che ci permise di portare a casa quei punti importantissimi ai fini della classifica.
9) Lei era in campo anche nella partita che sancì la promozione in serie B (Ternana-Catania 1-0, il 17-05-1992). I suoi ricordi di quel pomeriggio e dei festeggiamenti che ne seguirono?
Ovviamente ho un ricordo bellissimo! Soprattutto il Liberati che era letteralmente stracolmo di tifosi, le enormi aspettative che c’erano da parte di tutto l’ambiente, e questo ti portava a capire che stavi facendo un’impresa che sarebbe comunque rimasta nella storia della Ternana, visto anche che erano dodici anni che non partecipava al campionato di serie B.
Ricordi indimenticabili anche dei festeggiamenti che si prolungarono per giorni e giorni, anche oltre alla fine del campionato.
10) Chi erano i leader di quella squadra? E quali i motivi per cui lo diventarono, secondo lei?
C’è da dire innanzitutto che quelli che, sulla carta, sarebbero dovuti essere i leader, per i motivi più disparati purtroppo furono a lungo assenti, come ad esempio Boccafresca, Pochesci, ecc. Si può dire che i leader furono quelli che avevano in quel momento più esperienza, quindi tra loro sicuramente posso indicare Raggi, Della Pietra, ma anche Consonni e D’Ermilio. Per il resto la rosa era composta da tanti giovani e quindi la forza del gruppo più che altro arrivava proprio dalla coesione tra tutti noi, finalizzata all’obiettivo di fare bene. E da questo punto di vista l’encomio maggiore deve andare a Mister Clagluna che lavorò veramente bene.
11) Purtroppo la stagione successiva, quella della tanto sospirata serie B, si rivelò una vera sofferenza, dove accadde un po’ di tutto: giocatori arrivati e rispediti al mittente, stipendi non pagati, giocatori svincolati, ecc. Il risultato inevitabile sul campo fu che la Ternana si piazzò all’ultimo posto in classifica. Che ricordi ha Gazzani di quella disfatta?
Nonostante la situazione incredibile che si creò, per noi giocatori era comunque un campionato importante, visto che partecipavamo alla serie B.
Però le varie vicende che ci furono durante la stagione ebbero veramente dell’incredibile. Prima l’allestimento di una rosa con nomi importanti che potevano far sperare in un campionato di prestigio, poi il loro ritorno alle società di appartenenza, la conseguente decisione di reintegrare alcuni giocatori che erano stati messi dapprima sul mercato, con ovvia perdita di entusiasmo da parte loro. Inoltre ci fu la mancanza da parte della Società, di fondi che potessero garantire la tranquillità economica a tutti noi. Insomma un vero e proprio supplizio!
12) A distanza di tutti questi anni e delle vicende appena raccontate, che giudizio ha del Presidente Gelfusa?
Nonostante tutto quello che accadde e che ho appena raccontato, credo che Gelfusa fosse una persona genuina, una brava persona, sicuramente inesperto nel mondo del calcio, e questo lo portò a fare degli errori che pagò pesantemente di persona.
Personalmente non potrei mai parlarne male, anche perché, nonostante le tristi vicende, alla fine tutti noi giocatori di quella stagione venimmo pagati per quello che ci spettava.
13) Al termine di quel campionato la Società fallisce e viene radiata dalla Federazione. L’anno successivo, cambiando denominazione sociale e con una nuova dirigenza, sarebbe ripartita dalla serie D. Lei si trasferì al Lecce, neo promosso in serie A. Immagino una bella soddisfazione per lei, vero?
Veramente io ero stato acquistato dal Lecce già da Ottobre di quella stagione in cambio di Cinello ed una contropartita di 500 milioni di lire ed ero rimasto in rossoverde in prestito. Quindi mi sono ritrovato nel Lecce in serie A. Ovvio che arrivare in serie A per un giocatore è sempre una soddisfazione.
14) Dopo due stagioni in giallorosso fa ritorno in casacca rossoverde, quando la Ternana era stata appena ripescata in C2. Come andarono le cose in questo caso?
Dopo l’anno in serie A con il Lecce, dove feci un ottimo campionato, nonostante la nostra retrocessione, l’anno successivo in serie B ho avuto dei seri problemi di natura fisica che mi impedirono di giocare per buona parte della stagione. Io vivevo a Terni e chiesi al Lecce di potermi allenare con la Ternana, cosa che mi fu accordata. Al termine del campionato il Lecce retrocesse in serie C1 e quindi mi fu proposto di tornare in rossoverde, sempre con la formula del prestito. Io accettai ben volentieri, sia perché mi riavvicinavo a casa e soprattutto perché, pur partecipando alla C2, la Società stava allestendo una formazione di tutto rispetto per la categoria, quindi pensai che poteva essere un ottimo punto di ripartenza.
15) Allenatore di quella squadra era Mister Silva, sostituito da Mister Spinosi prima e Mister Pierini al termine della stagione. Le differenze tra i tre? Con chi legò maggiormente?
Sinceramente devo dire che in tutta la mia carriera calcistica non ho mai avuto problemi con un allenatore.
Nello specifico io avevo già avuto Mister Spinosi a Lecce però a Terni non si è rivelato un allenatore vincente, visto come sono andate le cose, mentre con Mister Silva c’era un ottimo rapporto a livello umano, poi, a livello ha tecnico, ha fatto una buona carriera. Infine Mister Pierini, il quale veniva dalla conduzione della “Primavera”, un ternano che conosceva ovviamente l’ambiente e che non ha avuto fortuna, per quanto riguarda il risultato finale del campionato. Anche lui successivamente ha dimostrato il suo valore visto che è arrivato, come secondo di Di Francesco, in serie A.
16) Presidente della Società era Fedeli. Qual è stato il rapporto tra voi giocatori e lui?
Personalmente nessun tipo di rapporto, visto che non si faceva mai vedere dalla squadra. Oltretutto io arrivai a Dicembre e quindi in quei sei mesi non ho avuto molte opportunità di vederlo e di parlarci.
Insomma, un presidente sicuramente non molto presente.
17) Quel campionato viene ancora ricordato come quello della “grande beffa”. Infatti la Ternana venne eliminata nei playoff dalla Fermana, subendo un goal al 94°, nella partita di ritorno di semi-finale (Ternana-Fermana 2-1, il 16-06-1996). Lei quel giorno scese in campo sostituendo Clementini al 65°. Ricorda le emozioni provate quel pomeriggio?
Una delusione atroce! Sono quelle cose assurde del calcio che lo rendono probabilmente così affascinante. Una partita dominata in lungo ed in largo, dove dopo il 2-0 avemmo la possibilità di fare altri 2-3 goal, e poi quella beffa allo scadere della partita, con quel loro goal frutto più che altro della disperazione: incredibile……..ma vero purtroppo!
18) Al termine di quella stagione lei lascia definitivamente la casacca rossoverde per trasferirsi al Pavia. Ci fu delusione da parte sua o fu una scelta voluta?
No, non ci fu delusione, per il fatto che, pur essendo ancora di proprietà del Lecce, ero cosciente che i miei problemi fisici continuavano a limitarmi e questo significava che non potevo esprimermi più ai livelli degli anni precedenti, quindi ho preferito andare altrove.
Ho così continuato per altre tre stagioni, più che altro per soddisfare la mia grande passione per il calcio che era ancora grande ed immutata.
19) Quali erano gli hobby di Gazzani, una volta tolti maglia e scarpette?
Il mio tempo lo dedicavo soprattutto alla famiglia ed alla mia passione per l’attività lavorativa che cominciavo ad intraprendere e che ancora oggi svolgo.
20) C’è una maglia della Ternana che ancora custodisce gelosamente perché rappresenta qualcosa di speciale per lei?
Certo che si! Si tratta della maglia del mio esordio in rossoverde con il numero 4, che è il numero che io ho sempre considerato corrispondente al mio ruolo in campo: Nola-Ternana 0-0, il 22-12-1991.
La carriera di Gazzani in rossoverde:
1991-’92 (Serie C1): Presenze in campionato: 25, Goal realizzati: 0 Presenze in Coppa Italia: 2, Goal realizzati: 0
1992-’93 (Serie B): Presenze in campionato: 31, Goal realizzati: 0 Presenze in Coppa Italia: 2, Goal realizzati: 0
1995-’96 (Serie C2): Presenze in campionato: 18, Goal realizzati: 2 Presenze in Coppa Italia: 0, Goal realizzati: 0
La carriera di Valerio Gazzani:
1984-’86: Perugia (giovanili) Presenze: ? Goal: ?
1986-’87: Forlì (serie C2) Presenze: 0 Goal: 0
1987-’88: Civitanovese (serie C2) Presenze: 15 Goal: 0
1988-’91: Teramo (serie C1-C2) Presenze: 86 Goal: 13
1991-’93: Ternana (serie C1-B) Presenze: 56 Goal: 0
1993-’95: Lecce (serie A-B) Presenze: 40 Goal: 2
1995-’96: Ternana (serie C2) Presenze: 18 Goal: 2
1996-’97: Pavia (serie C2) Presenze: 23 Goal: 3
1997-’98: Teramo (serie C2) Presenze: 15 Goal: 1
1998-’99: L’Aquila (serie C2) Presenze: 10 Goal: 0
Marco Barcarotti
(intervista realizzata nel Settembre 2018)
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