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Messaggero – L’ex Fabio Pisacane lacrime di gioia per il debutto in A

La Ternana la segue sempre. Quella di quest'anno, gli dà fiducia. "Attua la politica giusta, valorizzando i giovani. Il vivaio è il miglior serbatoio per la prima squadra. Non dovrebbe avere problemi a disputare un torneo tranquillo. Poi, in serie B, si può anche sognare qualcosa di più". Fabio Pisacane non dimentica la Ternana e le fa i suoi auguri da ex. Nei giorni scorsi, le sue lacrime in tv hanno fatto il giro di tutti i media. Si è commosso, nelle interviste dopo il suo esordio in serie A a 30 anni, nella partita vinta dal suo Cagliari con l'Atalanta. Ed ha commosso tutti. E' scoppiato a piangere, pensando alla gioia di un traguardo inseguito tanti anni, dopo aver fatto sacrifici, sconfitto una brutta malattia paralizzante come la sindrome di Guillain-Barrè che lo colpì a 14 anni, aver raggiunto il calcio professionistico tra tanti sforzi. "Chi mi consce dice sa che sono spontaneo, non costruito, in grado di scoppiare in lacrime anche in una giornata così". Racconta del suo esordio come di "un giorno da raccontare ai nipotini". Di quelli che fanno rivedere il film di un'intera carriera. "Non dimentico nessuna delle tappe che mi hanno portato fin qui. Come tutte le persone incontrate sul mio percorso. Da quelle positive a quelle negative, che magari mi hanno anche fatto fare un esame di coscienza. Si cresce anche così".

L'ANNO D'ORO Tra queste tappe, c'è la Ternana dal 2011 al 2013. Pisacane fu tra i protagonisti del ritorno in B, e non solo sul campo. Infatti, nel 2012 venne nominato ambasciatore Fifa dopo aver denunciato, nel 2011, un tentativo di combine. Una bella storia, quella vissuta a Terni, finita in modo amaro. "Per me la Ternana è il primo amore. Ho amato quella maglia, la città. E le amo tutt'ora. Quando posso, vengo a Terni. Lì ho tanti amici". A Terni, arrivò nell'agosto 2011. "Fu una scelta di pelle". Si separò dal Chievo, con il quale aveva tre anni di contratto. "L'anno prima avevo fatto bene ad Ancona. Ma l'anno dopo, nell'ultimo giorno di mercato, mi ritrovai ad andare di nuovo in prestito al Lumezzane, dove avevo già giocato. Io, però, volevo cambiare aria. Decisi di interrompere il rapporto con il Chievo. Mi trovai senza squadra ed a dover ricominciare tutto da capo. Poi, tramite Massimiliano Mirabelli che per me è sempre stato come un padre, venni a sapere che c'era la possibilità di andare a Terni. Accettai. Anche se il contratto era per un solo anno ed a meno soldi".

Una stagione vincente. Fu tra i migliori e divenne uno dei giocatori più osannati dal pubblico. L'anno dopo, in B, l'infortunio al legamento crociato che lo tenne fuori a lungo. A fine stagione, però, le strade si separarono. La Ternana non gli rinnovò il contratto, mentre l'Avellino lo cercò per un triennale. "Mi dispiace, che sia finita così dice ma percepii che qualcuno non mi volesse più. E siccome non mi piace stare in Paradiso a dispetto dei santi, andai ad Avellino. Ma Terni non l'ho mai dimenticata. La porto nel cuore. Lì mi sono trovato alla grande e mi hanno trattato alla grande. Ricevo ancora tanti attestati di stima. Quell'esperienza, per certi versi, mi ha reso uomo. Mi dispiace solo una cosa: non aver ricambiato la città come avrei voluto. Io, con la maglia rossoverde, avrei voluto arrivarci in serie A".

In A ci è arrivato. Con la maglia rossoblu. "Sarò sempre grato al Cagliari per questo e sono felice di essere in questa piazza importante e blasonata". Dopo la partita d'esordio nel calcio dei grandi, tante telefonate di complimenti. Anche da Terni. Ed anche dalla famiglia Longarini. "La proprietà della Ternana racconta mi ha fatto sentire la sua vicinanza. Con essa, non ho mai interrotto il rapporto. Fa piacere che abbia apprezzato in me l'uomo e il calciatore. Se qualcuno a Terni mi aveva scaricato, sicuramente non mi aveva scaricato la proprietà". E se un giorno le strade di Pisacane e della Ternana si ritrovassero? «Il futuro si vedrà. Io penso al presente, non al futuro. Il presente è il Cagliari. Qui, sto bene». E sta in serie A. Ora che il sogno tanto inseguito si è avverato, la prima cosa da fare è non svegliarsi.

Stefano Bentivogli

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