Messaggero – Toscano: “Ho le fere nel cuore. Esonero mi ha fatto crescere ma resta l’amarezza”
Dopo un anno dal suo esonero Mimmo Toscano torna a parlare e lo fa tramite il Messaggero: "Sto seguendo le fere, come potrei non farlo? A Terni ho lasciato il cuore. La Ternana è stata finora la tappa più importante della mia carriera e auguro a città, tifosi e alla squadra un 2015 ricco di soddisfazioni".
Rispetto a un anno fa le cose sono molto cambiate. Tesser sta per festeggiare il suo primo anno in rossoverde mentre Toscano si gioca il titolo d'inverno con il Novara in Lega Pro: "Seguo la B e ovviamente la Ternana. Nonostante la pesante perdita di Antenucci la squadra è migliorata rispetto alla scorsa stagione. C'è Vitale, sono arrivati Eramo e Bojinov, è una squadra di qualità. Peccato per i tanti infortuni che hanno condizionato il girone d'andata. Credo però che la società abbia fatto un buon lavoro nell'ultimo mercato".
Toscano analizza anche il momento di alcuni giocatori che ha allenato a Terni: "Sono felice per Avenatti che sta esprimendo tutte le sue qualità. L'ho visto soffrire tanto, ha faticato molto per adattarsi, ma ha grandi potenzialità. Lo vedo già come protagonista nella massima serie".
Stesso punto di vista su Alberto Brignoli: "Lui sa benissimo di avere caratteristiche da portiere da primo piano, cosi come dei suoi limiti. Nel momento in cui troverà il giusto equilibrio diventerà un giocatore da grandi palcoscenici".
Toscano spende le parole più belle per Fazio e Dianda: "Lito mi è rimasto nel cuore e col quale sono più legato. L'ho sempre portato ad esempio per la professionalità e attaccamento alla maglia. Mi fa piacere vederlo con la fascia di capitano. Quando ho visto in panchina Dianda mi sono venuti i brividi. E' una gioia immensa per me vederlo a disposizione. E' stato sfortunato ma ha le qualità per giocare bene in qualsiasi ruolo e si toglierà belle soddisfazioni".
Toscano chiude poi sul suo esonero: "E' stata un'esperienza che mi ha fatto riflettere e mi ha aiutato a crescere. Resta l'amarezza perchè al momento del mio addio mi sarei aspettato una stretta di mano e un abbraccio. Forse però sono troppo sentimentale. Rimpianti? Avrei potuto fare meglio, sia nella scelta di alcuni calciatori che nella gestione del gruppo".