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MondoPrimavera – Papà Di Livio a tutto tondo: “Lorenzo è stato bravo, ha colpito un allenatore come Benny Carbone”

Il portale mondoprimavera.com ha intervistato Angelo Di Livio, papà di Lorenzo, promettente giocatore rossoverde che ha già saputo mettersi in mostra grazie alle sue giocate, ma anche grazie alla stima che ha dimostrato di avere di lui l'allenatore della Ternana, Benny Carbone. 

Vi proponiamo l'intera intervista a papà Angelo, dove si parla di Lorenzo sotto diversi punti di vista, come calciatore, come studente e come figlio d'arte. 

Non è da tutti approdare in Serie B, o comunque in una società sportiva professionistica importante come la Ternana, subito dopo la Primavera. Lorenzo invece ce l’ha fatta. Da padre, che soddisfazione è questa?

“E’ vero. Quando un giovane esce dalla Primavera ha spesso delle difficoltà a trovare una piazza che lo aiuti a mettersi in mostra. Merito a Lorenzo che l’anno scorso ha disputato una straordinaria annata, si è messo in evidenza ed ha colpito Benny Carbone che lo ha voluto fortemente alla Ternana. Fa parte della crescita di un giovane calciatore confrontarsi con il professionismo e Terni è una piazza straordinaria, siamo contenti dell’opportunità che la società ha dato a Lorenzo”.

Una piccola provocazione. Lorenzo dopo il Settore Giovanile è già approdato in B e lei, invece, quando uscì dalla Primavera della Roma nell’84 andò alla Reggiana che in Serie C1. 

“I miei erano altri tempi. La Serie B era molto considerata, c’erano squadre di un certo livello all’epoca e tutta la categoria ne beneficiava. Non è una sfida tra me e mio figlio (ride, ndr.), sono contento ed orgoglioso che mio figlio voglia intraprendere la vita da calciatore professionista perché ne ha le capacità”.

Quanto ha influito avere un padre che è stato un grande nella scelta di fare il calciatore e nella crescita di suo figlio?

“Ha scelto da solo. Ha fatto il Settore Giovanile nella Roma, si divertiva, migliorava ed è cresciuto in giallorosso. Per il resto, sai, spesso ci confrontiamo, mi chiede qualche consiglio o vuole un mio parere su un errore o su una sua buona giocata, questo fa parte del rapporto che c’è tra noi due. Poi è chiaro, questo lavoro l’ho fatto prima di lui, l’esperienza non mi manca e quindi lui vuole confrontarsi”.

Quando abbiamo visto giocare suo figlio in Primavera o anche adesso con la Ternana è impossibile non notare una straordinaria somiglianza con lei nelle movenze, nel modo di correre o di tenere la palla…

“Allora è proprio mio figlio (ride, ndr.). Nella postura ed in certi movimenti mi rivedo tantissimo, anche nel modo di correre e di tenere il baricentro basso”

Quando Lorenzo ha manifestato per la prima volta la volontà di giocare a calcio?

“Da piccolissimo. Già all’età di 5 anni giocava molto con il pallone. All’epoca decidemmo di iscriverlo in una scuola calcio a Firenze e da lì è partito. Poi ci siamo trasferiti di nuovo a Roma, il club lo ha visto, lo ha provato ed è entrato nel Settore Giovanile della Roma. Mi ricordo che una delle sue qualità più visibili quando era ragazzino, e lo è anche adesso, era la velocità. Giocava con i più grandi e li lasciava sempre dietro”.

Lorenzo è stato sicuramente uno dei migliori della Roma Primavera che la passata stagione ha riportato in giallorosso lo scudetto Primavera. Che soddisfazione è stata?

“Devo dire che quella è stata una bella emozione. Vedere proprio figlio come campione d’Italia  è stata una grande emozione che ha toccato anche un ex calciatore come me che ha avuto la fortuna di vincere tantissimo nella propria carriera”.

Intraprendere questa carriera, soprattutto quando si è così giovani, comporta all’inizio più sacrifici che vantaggi. Lorenzo ha mai mostrato dei dubbi?

“Quando si inizia i sacrifici devono essere già ben chiari in mente. In più bisogna lavorare a testa bassa e non pensare fin da subito a grandi traguardi e lo dico anche a tutti quei genitori che pressano per vedere tutto e subito. Il calcio, in primis, è divertimento e voglia di giocare insieme ad altri ragazzi”.

La più grande gioia che le ha regalato finora suo figlio?

“Vederlo esordire l’anno scorso in Serie A è stata una grandissima emozione. Io l’ho fatto più tardi di lui che lo ha fatto a 18 anni con la maglia della Roma”.

E a scuola?

“Ha frequentato sempre delle scuole americane. Ci sono stati anche dei momenti difficili, tornava la sera tardi e doveva fare anche i compiti nonostante la stanchezza. Però con organizzazione è stato bravo a portare avanti entrambe le cose, sia la scuola che il calcio”.

Prima giornata  ed esordio in B…

“C’è la stima di un allenatore che lo considera, lo conosce e lo ha voluto fortemente. Ha fatto felice Lorenzo e questo ci gratifica. Ancora però non ha fatto nulla, deve lavorare ancora molto”.

Insomma, aspettiamo il primo gol allora…

“Sì e sono sicuro arriverà presto, si è inserito bene ma ha ancora ha bisogno di tempo per crescere ed esprimersi al meglio. Lui è molto contento perché ha trovato un allenatore che lo stima ed un gruppo con cui ha legato fin da subito”.

A fine anno Lorenzo poi tornerà alla Roma, rimanere in giallorosso in prima squadra sarebbe un sogno.

“La Serie A te la devi guadagnare, meritare e sudare. Il primo anno da professionista è molto importante, se lui dovesse disputare una grande stagione tornerebbe a Roma con altre aspettative e poi la società valuterà il da farsi”.

Marina Ferretti

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Marina Ferretti

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