Ci sono dei personaggi nel mondo del calcio che al solo nominarli è automatico associarli ad una squadra in particolare. L’ex-rossoverde con cui abbiamo realizzato questa chiacchierata è sicuramente uno di questi, non solo perché nato a Terni, ma soprattutto perché ha vestito la maglia delle Fere per diversi anni, conquistando una promozione in C e, successivamente, per aver guidato la squadra più volte, sia come vice che come titolare della panchina rossoverde. Per molti anni, è stato il responsabile del settore giovanile, ed ha allenato sia la Primavera che le altre squadre del settore: Omero Andreani.
Andreani nasce a Terni il 14 settembre 1935. Cresce calcisticamente nelle file della squadra “Ettore Angeli” di Terni, per poi esordire tra i professionisti con il Calangianus, come attaccante. E proprio indossando la maglia della squadra sarda ha l’occasione di incrociare per la prima volta la squadra della sua città. Arriva in rossoverde nel 1958, quando la Ternana partecipa al campionato di Quarta serie, e rimarrà fino al termine della stagione 1963-64 (con una pausa nella stagione 1961-62), conquistando quindi la storica promozione in serie C con Mister Carapellese. Una volta appese le scarpe al classico chiodo, inizia una lunga carriera da allenatore, facendo prima il vice di Corrado Viciani, per poi diventare allenatore del settore giovanile, togliendosi la soddisfazione di essere chiamato più volte sulla panchina della prima squadra. Oggi fa l’osservatore nel settore giovanile della Società rossoverde.
Era la classica famiglia italiana di ottanta anni fa, semplice ed affiatata. Come e dove comincia a giocare al calcio?
“La mia famiglia era semplice ed affiatate: mio padre faceva l’autista e mia madre la casalinga. Ho cominciato a giocare a calcio da bambino, per divertimento, con gli amici, come facevano un po’ tutti in quel periodo, anche contro la volontà dei miei genitori, perché questo significava, magari, rovinare l’unico paio di scarpe che avevo. Poi sono andato a giocare nel settore giovanile della squadra della Terni, l’Unione Sportiva Lavoratori, con Mister Galbiati. Quindi alla “Ettore Angeli”, una Società Sportiva dell’omonima azienda ternana che produceva cartoline. Ad un torneo mi notò Mister Stefanini, il quale mi portò al Calangianus”.
Come arriva alla Ternana?
“Durante il periodo del mio servizio militare ero tesserato con il Calangianus, ma questa Società fallì e quindi rimasi libero. A quel punto, visto che Varo Conti, segretario della Ternana, mi voleva portare in casacca rossoverde, firmai e così diventai un giocatore della Ternana”.
Proprio con la squadra sarda lei gioca un doppio spareggio contro la Ternana
“Ricordo nitidamente quelle due partite, dove io anziché giocare nel mio ruolo di attaccante, dovetti giocare in quello di terzino. Nel primo incontro, Pazzi, portiere della Ternana, parò un rigore a Ferrari, ex-romanista. Ma quel rigore lo avrei dovuto calciare io, visto che ero il rigorista ufficiale, solo che Ferrari mi si avvicinò dicendomi che lo voleva calciare lui. Probabilmente anche perché, sapendo che sono ternano, ha pensato che mi sarei potuto emozionare. E fu così che in quel momento, inconsapevolmente, cambiò la storia della Ternana”.
In rossoverde ebbe diversi allenatori: Visentin, Riccini, Stefanini, Cioni, Carapellese, Giovannini. Con chi trovò più affinità caratteriale e tecnica?
“Ho un bel ricordo di tutti loro, però se dovessi scegliere un nome, sicuramente sarebbe quello di Stefanini, il quale, come ho già detto, fu il primo a volermi in una sua squadra, avendomi portato al Calangianus”.
Con la casacca rossoverde realizzò 19 reti. Quale ricorda?
“Quella contro la Civitanovese a Viale Brin. Perli, che era molto bravo di testa, spizzò il pallone e questo arrivò nella mia direzione, ed io anticipando gli avversari misi in rete di testa. Lo ricordo molto bene perché fu il mio unico goal di testa, visto che la mia statura non certo gigantesca non mi permetteva di avere molte occasioni simili”.
Lei ha avuto anche l’opportunità di giocare diversi derby, con Perugia, Gubbio, Foligno, Spoleto, Città di Castello. Quale era il più sentito?
“Senza ombra di dubbio quello con il Perugia! Anche all’epoca la rivalità era molto sentita. C’è comunque da dire che anche con le altre compagini c’era spesso da battagliare. Ricordo ad esempio un derby a Gubbio (2-0, il 21-12-1958) dove accadde veramente di tutto! Noi finimmo la partita in 8, per via di tre espulsioni, la mia e quelle di Menciotti e Michelini, e al momento dell’uscita dal campo, passando nel tunnel che ci portava negli spogliatoi, i tifosi avversari ci presero a bastonate”.
Il 18 ottobre 1959 realizzò una tripletta nel derby contro lo Spoleto (Virtus Spoleto-Ternana 0-3).
“Come potrei dimenticarla, considerando pure che fu l’unica volta che riuscii nell’impresa di realizzare una tripletta? Ricordo che uno di quei tre goal lo feci da calcio d’angolo, mentre gli altri con tiri dal limite dell’area di rigore”.
Dopo una pausa di una stagione al Marsala in serie C, nell’estate del 1962 torna alla Ternana di Mister Carapellese.
“Fu ancora una volta Varo Conti a cercarmi e propormi di tornare a vestire la casacca delle Fere. C’è da dire che a Marsala ebbi un gravissimo infortunio ai legamenti del ginocchio e rischiai di chiudere lì la mia carriera. Significò comunque la fine del sogno di arrivare a giocare a grandi livelli, perché un infortunio del genere, molto spesso, all’epoca significava la fine della carriera”.
E nella stagione successiva la bella soddisfazione di vincere finalmente un campionato e riportare la Ternana in serie C.
“Anche in questo caso fu una soddisfazione enorme! Ricordo che la partita decisiva fu a Fermo (0-2, il 10 maggio 1964), dove vincemmo con una doppietta di Perli, con un seguito incredibile di tifosi rossoverdi. Per la felicità della vittoria, noi calciatori facemmo il tratto di strada da Fermo a Porto San Giorgio a piedi! L’altra partita decisiva fu la domenica successiva a Viale Brin contro la Jesina dove con la vittoria ci assicurammo la promozione matematica. Purtroppo ricordo anche il mio nuovo infortunio”.
Una volta appese le scarpe al chiodo, lei fece il “grande salto” e cominciando aa allenare la formazione Primavera, quando sulla panchina della prima squadra sedeva Mister Viciani.
“Avevo un ottimo rapporto professionale, con una continua collaborazione tra di noi. Rapporto che sfociò anche in un rapporto di stima personale, al punto che mi lasciò anche i suoi appunti di lavoro per la preparazione estiva, che conservo ancora”.
Nella stagione 1974-75, quella della seconda serie A, viene chiamato a fare il vice di Mister Riccomini.
“Anche in questo caso fu un’esperienza che mi servì tantissimo da un punto di vista professionale. Pure con Riccomini si instaurò un rapporto di stima e di fiducia. Ricordo che nella stagione precedente, quella del 1973-74, io ero allenatore della Primavera e per il derby contro il Perugia gli chiesi di poter convocare Garritano. Lui acconsentì senza problemi, vincemmo 3-0 con una su doppietta. Il giorno dopo giocò anche in prima squadra”.
Nella stagione 1976-77 sedette sulla panchina della Ternana, questa volta come allenatore in sostituzione di Maldini (a sua volta sostituto di Edmondo Fabbri), portando la squadra ad una miracolosa salvezza vincendo lo scontro diretto a Catania.
“Partimmo per il ritiro nei pressi di Catania 5 giorni prima dell’incontro, per cercare di avere la massima concentrazione e determinazione. Riuscimmo nell’impresa con un goal di Mendoza nel primo tempo. Un vero e proprio “miracolo”, completato la domenica successiva con la vittoria interna sull’Avellino, anch’esso coinvolto nella lotta per la salvezza”.
Nella stagione 1978-79 viene chiamato ancora una volta a fare il secondo, questa volta di Renzo Ulivieri. Mi parla di questa ennesima esperienza?
“Mi devo ripetere, ma anche con lui ebbi un rapporto ottimo, sia professionalmente che da un punto di vista più strettamente umano. Tanto è vero che ancora oggi, dopo tutti questi anni, ogni tanto ci sentiamo telefonicamente”.
Ma in quella successiva il miracolo non si ripeté. Sostituì Santin ma arrivò la retrocessione in C.
“Fu una stagione nata sotto una cattiva stella e finita nel peggiore dei modi. Nella partita decisiva contro il Taranto prendemmo un goal al primo minuto dall’ex Beatrice, con un tiro rasoterra da 35 metri! Poi sbagliammo un rigore con Passalacqua. Una stagione assurda: retrocedemmo in C ma riuscimmo ad arrivare in semifinale di Coppa Italia contro la Roma. Nella partita di andata, a Terni feci esordire il giovane terzino, Fucina”.
Un’altra delusione nella stagione 1980-81, quando venne riconfermato alla guida della squadra, ma arrivò l’esonero alla nona giornata.
“Per l’esattezza, non fui esonerato. Ci fu una feroce contestazione da parte della tifoseria che non mi sarei mai aspettato. Avevo un contratto di due anni, andai a casa, lo presi e lo consegnai al Presidente Garofoli. Ci piansi per la delusione!
Ripensando alla sua carriera in rossoverde, sia da calciatore che da allenatore, ha più rimpianti o più bei ricordi?
“Sicuramente i bei ricordi prevalgono di gran lunga! Da giocatore ho vinto un campionato, mentre come allenatore la salvezza all’ultima giornata nella stagione 1976-77 la considero alla stregua di una grande vittoria! A tutto questo si aggiungono le soddisfazioni avute in tanti anni che ho operato nel settore giovanile con la scoperta e valorizzazione di calciatori che sono arrivati in A e B come Selvaggi, Bagnato, Nuciari, Agabitini, La Torre, Ferrari, ecc.”
La carriera di Andreani in rossoverde.
Da calciatore:
1958-59 (IV Serie, Girone F): Presenze in campionato: 20, Goal realizzati: 3
1959-60 (Serie D, Girone E): Presenze in campionato: 33, Goal realizzati: 6
1960-61 (Serie D, Girone D): Presenze in campionato: 33, Goal realizzati: 5
1962-63 (Serie D, Girone D): Presenze in campionato: 16, Goal realizzati: 4
1963-64 (Serie D, Girone D): Presenze in campionato: 12, Goal realizzati: 1
Da allenatore:
1971-74: allenatore Primavera
1974-75: vice-allenatore con Riccomini
1975-76: vice-allenatore con Galbiati e Fabbri
1976-77: allenatore Primavera. Dalla 25° sostituisce Maldini
1977-78: vice-allenatore con Marchesi
1978-79: vice-allenatore con Ulivieri
1979-80: vice-allenatore con Santin. Dalla 20° lo sostituisce
1980-81: allenatore. Sostituito alla 9°
2006-07: allenatore Primavera
2008-2016: responsabile settore giovanile
Marco Barcarotti
Visitate il sito www.memorierossoverdi.it: filmati d’epoca, foto, articoli, poesie, collezioni di figurine, biglietti, gadgets, ecc. sulla storia Ternana
Dura presa di posizione degli ultras rossoverdi che domenica hanno deciso di manifestare contro le…
Dopo le tre sconfitte consecutive tra campionato e Coppa Italia, la posizione dell'allenatore della Torres…
Un nuovo ingresso in società, che comincia quindi il suo processo di consolidamento, dopo i…
LOIACONO PARLA DEL SUO ARRIVO IN ROSSOVERDE E DEL FUTURO CON LE FERE Giuseppe Loiacono,…
Il Perugia allarga la propria struttura societaria: dopo l'esperienza al Napoli arriva Mauro Meluso nel…
Nel prossimo turno la Ternana sifderà al Liberati il Milan Futuro che intanto avanza in…