Quel doppio passo che fece innamorare i ternani
Giorgio Eritreo: “Fu Tobia a farmi crescere come calciatore”
Giorgio Eritreo ha rilasciato una lunga intervista a Marco Barcarotti per TernanaNews Magazine, intervista che vi proponiamo in anteprima sul nostro sito.
Una domenica qualunque della seconda metà degli anni Ottanta. Al Liberati è di scena la Ternana, e pur avendo perso l’appeal della decade precedente, la squadra rossoverde ancora ha un seguito numeroso, e gli spalti sono colorati di rossoverde, con la Curva Est che incita di continuo, instancabilmente i propri beniamini. Ad un certo punto, la palla arriva al numero 7 rossoverde e lui inizia a correre sulla sua fascia di appartenenza, palla al piede, saltando gli avversari come fossero birilli, impossibilitati a frenare la sua corsa verso la porta da difendere. Poi, all’ultimo ostacolo rappresentato da un atleta con la maglia diversa dai colori tanto amati, un “doppio passo” e anche lui è superato. E’ giunto sulla linea di fondo campo e a quel punto realizza il cross verso il centro dell’area, dove il suo compagno realizza il goal della vittoria finale!
Il suo nome? Fin troppo facile! Giorgio Eritreo, colui che a Terni ha fatto innamorare, oltre a tante ragazze per i suoi inconfondibili occhi azzurri, tanti tifosi rossoverdi per quel suo modo di giocare, sempre pronto a quel gesto atletico chiamato appunto “doppio passo”. Ancora oggi, dopo tanti anni, tra i tifosi delle Fere, quando si pronuncia il suo nome, l’associazione di idee viene spontanea: doppio passo!
Giorgio Eritreo nasce a Roma il 10 dicembre1964 e cresce calcisticamente nel settore giovanile dell’Almas Roma, poi nella Primavera della A.S. Roma.Quindi Trento e Varese.
Arriva a Terni nell’estate del 1985 proveniente appunto dal Varese, quando la Ternana del presidente Taddei militava nel campionato di serie C1, e alla guida della squadra era stato chiamato Mister Toneatto, che però sarebbe poi stato sostituito da Mister Mari prima, e Masiello poi.
Quelli erano anni bui per la Società, e il Presidente Taddei che era tornato al timone per la seconda volta, aveva provato in tutte le maniere a salvare la baracca, fino a quando l’arrivo del romano Migliucci avrebbe fatto credere a tutti i tifosi che la questione fosse finalmente risolta. Come andarono poi gli eventi tutti i ternani lo ricordano ancora!
Eritreo rimane in casacca rossoverde per cinque stagioni, realizzando ben 143 presenze con 21 goal realizzati in campionato, e 21 presenze con 2 goal in Coppa Italia, risultando al 21rsimo posto della classifica delle presenze rossoverdi di tutti i tempi.
Al termine del campionato 1989-90 viene ceduto al Viareggio dove giocherà per due stagioni, per passare poi a Sambenedettese, quindi ancora Viareggio, Casertana e Viareggio ancora. Chiuderà la carriera a La Spezia.
Una volta chiusa la carriera di calciatore, intraprenderà quella di Direttore Sportivo dello Spezia, poi del Viareggio, e quindi di società dilettanti della Versilia.
Oggi Eritreo si divide tra Forte dei Marmi e Mosca, continua a vivere nel mondo del calcio, avendo una scuola calcio estiva a Forte dei Marmi, ed organizzando nel periodo invernale dei corsi di calcio all’interno di alcuni importanti Istituti Scolastici russi (M.E.S. Moscow Economic School).
Prima di parlare di Ternana, una domanda che necessariamente precede tutte le altre. Da dove nasce la sua passione per il calcio giocato?
“C’è un aforisma dello scrittore argentino Jorge Luis Borges che dice “ogni volta che un bambino prende a calci qualcosa per la strada, lì ricomincia la storia del calcio”. Io credo che sia esattamente così”.
Arrivò a Terni nell’estate del 1985, proveniente dal Varese, squadra che militava in serie B ma che era appena retrocessa in C1. Una sua scelta oppure, come accadeva spesso a quell’epoca, esclusivamente della Società?
“Delle società. Infatti il mio cartellino era della Roma che mi propose alla Ternana, la quale dopo avermi fatto valutare in ritiro a Leonessa, mi acquistò, ovviamente anche con il mio consenso”.
Conosceva già qualche suo nuovo compagno di squadra?
“Conoscevo Giampiero Pocetta fin dai tempi delle rappresentative regionali del Lazio. Eravamo molto amici, sia in campo che fuori".
Il primo suo anno fu subito una delusione, visto che alla fine della stagione la Ternana retrocesse in C2. Pensò sinceramente di aver sbagliato nella scelta?
"Pensai di aver sbagliato sicuramente stagione, ma mai pensai di aver sbagliato piazza, visto che poi rimasi per 5 anni”.
In quella stagione visse, come tutto il resto della squadra, molti momenti particolari, come ad esempio nella partita contro il Monopoli (1-2, il 27 ottobre 1985), quando un segnalinee venne colpito al “basso ventre” da un tifoso rossoverde entrato in campo. Seguirono altri incidenti nel dopo partita. Questo costò anche tre giornate di squalifica al campo. Ricorda questo episodio?
“E come potrei dimenticarlo? Lo ricordo benissimo, e ricordo molto bene……anche il protagonista di quell’episodio!”.
A Terni ha avuto diversi allenatori, tra cui Viciani, nella sua terza esperienza in rossoverde. Che tipo di allenatore era?
“Sicuramente all’avanguardia, anche alla sua terza esperienza in rossoverde! Io credo che a molte delle situazioni basterebbe sostituirne i termini per trovarle applicate nel calcio moderno: gioco corto, palla a terra, allenamenti intensi ma brevi. Il pressing non era esplicito ma con la squadra corta e ritmi alti anche quando corri e non sei in possesso di palla, come lo vuoi chiamare?“.
Oltre Viciani, ha avuto anche Toneatto, Mari, Masiello, Facco e Tobia. Con chi legò maggiormente, e perché?
“Senza ombra di di dubbio con Mister Tobia. Con i suoi insegnamenti mi ha fatto crescere molto come calciatore. Prima ero discontinuo, poi lui mi dirottò sulla fascia dopo pochi giorni dall’inizio della preparazione. E non ne sono più uscito!”.
Nei suoi cinque anni in rossoverde ebbe diversi presidenti: Taddei, Migliucci, Vagnarelli e Gambino. Una bella differenza tra loro, vero?
“Di Taddei ricordo una Ternana dai grandi rapporti umani. Non era ancora il calcio degli sponsor a tutti i livelli e delle pay-tv di oggi. L’impressione era che quello che si diceva contasse ancora molto. La gestione Vagnarelli fu una parentesi abbastanza breve, e in tutta sincerità non ricordo molto di quel periodo, però c’è da dire che, visti i tempi che correvano, non era male. Gambino credo che andrebbe rispettato per quanto è riuscito a conseguire. In due anni io ci avrò parlato un paio di volte, non di più. Onestamente non mi sembrò il massimo della vita! Migliucci invece….ne ha fatte talmente tante!!! Però c’è anche da dire che portò a Terni Di Canio, D’Amico, oltre a Torrisi. Molti ricordano di lui i suoi proclami roboanti. Io ricordo, oltre a tutto questo, anche alcuni aspetti della sua vita privata abbastanza grotteschi. Era una persona che era in grado di commuoversi sulle note musicali di “Reginella”, e magari anche di addormentarsi per la stanchezza, nel bel mezzo di una cena, tra una portata e l’altra. Comunque, sinceramente, non riuscivi certo a volergli male, malgrado tutto. Compreso i 12-13 stipendi arretrati che dovevamo riscuotere!”.
Fece il suo esordio in rossoverde il 22-09-1985 (Ternana-Sorrento 0-0), dove venne espulso all’86°. Nella sua carriera in rossoverde gli capitò altre quattro volte, quasi sempre nelle fasi finali della partita. Incapacità di tenere ben saldi i nervi quando in palio c’erano punti pesanti, o che altro?
“Beh! Diciamo che non mi sono fatto mancare nulla! Anzi, mettiamola così: diciamo che….ero giovane!”.
Come dicevo in fase di presentazione, a Terni la ricordano soprattutto per quella sua caratteristica di effettuare il “doppio passo”. Da dove nasce questa sua propensione?
“Sinceramente no saprei proprio rispondere a questa domanda. Sarà stata una propensione naturale”.
A Terni ebbe anche modo di avere come compagni di squadra, gente che aveva, o avrebbe fatto successivamente, una bella carriera nel mondo del calcio: Di Canio, Di Carlo, D’Amico, Pochesci. Che rapporto aveva con loro?
“Devo dire che in tutta la mia carriera non ricordo di aver avuto mai problemi con nessun compagno di squadra. Però Vincenzino mi è rimasto veramente nel cuore. Troppo forte, troppo simpatico!!!”.
Anche in C2 la Ternana era sempre molto seguita. Quanta forza vi dava in campo questa realtà?
“Si è vero, un sostegno ovunque si andava, ed una carica indescrivibile quella del Liberati”.
Con la maglia rossoverde realizzò 21 goal in campionato e 2 in Coppa Italia. Quale è quello che ricorda con maggiore orgoglio, e perché?
“Sicuramente i 5 goal realizzati nella stagione 1988-’89, perché contribuirono alla vittoria del campionato, e perché, a mio giudizio, furono anche di buona fattezza”.
In quei cinque anni giocò diversi derby in campionato e in Coppa Italia, sia contro il Gubbio, ma soprattutto contro il Perugia. Quanto sentivate l’importanza di quelle partite per l’intero ambiente rossoverde?
“Lu derby…è lu derby!!!”.
In particolare, a tal proposito, nella stagione 1986-’87, in entrambi i due derby, la Ternana subì il goal del pareggio negli ultimi minuti di gioco (addirittura a Perugia al 90°!). Quanta delusione provò, sapendo quanto ci tenevano i tifosi a quelle partite?
“Infatti fu una grandissima delusione. Però che goduria giocare quella partita!”.
L’11 giugno 1989, a Cesena, si giocò uno spareggio contro il Chieti, che rimarrà per sempre come una delle più belle pagine della storia della Ternana. Purtroppo lei non fece parte di quella trasferta storica. Come mai?
“È stato l'evento sportivo più emozionante che abbia mai vissuto. Infatti la partita la saltai perchè squalificato. Ma ho ancora davanti a me ogni fotogramma di quella giornata che nessuno potrà mai dimenticare”.
Ancora una stagione in casacca rossoverde, poi nell’estate del 1990 lasciò la Ternana per approdare al Viareggio, ancora in serie C2. Anche in questo caso, una sua scelta o solo delle Società?
“E’ vero che scesi in C2 ma in quella squadra militavano Spalletti, Mazzarri e Bisoli. E comunque, in quel caso, la scelta fu esclusivamente mia. Terni mi aveva dato molto ma ritenni opportuno, a contratto scaduto, fare un’esperienza diversa.
Insomma….’sto doppio passo andava pure esportato! O no?”
La carriera di Giorgio Eritreo in rossoverde:
1985-86 (Serie C1): Presenze in campionato: 23, Goal realizzati: 3 Presenze in Coppa Italia: 1, Goal realizzati: 0
1986-87 (Serie C2): Presenze in campionato: 29, Goal realizzati: 4 Presenze in Coppa Italia: 5, Goal realizzati: 1
1987-88 (Serie C2): Presenze in campionato: 31, Goal realizzati: 5 Presenze in Coppa Italia: 6, Goal realizzati: 1
1988-89 (Serie C2): Presenze in campionato: 30, Goal realizzati: 5 Presenze in Coppa Italia: 3, Goal realizzati: 0
1989-90 (Serie C1): Presenze in campionato: 30, Goal realizzati: 4 Presenze in Coppa Italia: 6, Goal realizzati: 0
Marco Barcarotti
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