Tagliavanto a Radio Onda Libera: “Negli ultimi tre mesi dove ho visto cose non bellissime”
L'ex arbitro internazionale Paolo Tagliavento, oggi club manager della Ternana, è stato ospite stasera, con Bruno Giordano ex attaccante di Lazio e Napoli, della rubrica “Pezzi da 90” ideata e condotta da Massimo Boccucci sull'emittente umbra Radio Onda Libera.
Un arbitro smette mai di essere arbitro?
“Non succede mai. Per quanto mi riguarda e confrontandomi con i colleghi che sono usciti, c'è la convinzione che si resta arbitri per tutta la vita”.
Come si trova a fare il club manager nella sua Terni?
“Collaboro a stretto contatto con il presidente e la proprietà. Ho girato il mondo come arbitro ternano e si completa questa mia identità potendo collaborare nel club della mia città”.
Lei che ha raggiunto e vissuto il calcio ai massimi livelli, cosa pensa di fronte al caos della Serie B?
“Ci siamo per ora adeguati, la società porta avanti legittimamente le proprie istanze. Si potevano fare cose diverse. Io ho vissuto un calcio diverso da quanto è capitato negli ultimi tre mesi dove ho visto cose non bellissime. Si ricomincia a giocare”.
E' vero che quest'anno il Var viene utilizzato meno rispetto alla stagione scorsa?
“E' positivo l'uso dello strumento che è una certezza. Come tutte le cose va migliorato, ma c'è consapevolezza della funzione”.
Il livello degli arbitri italiani è il migliore del mondo?
“Se non è il migliore, è tra i migliori. Ne sono certo. Prova ne è la considerazione di cui godono gli arbitri italiani ovunque”.
Su cosa può migliorare l'arbitraggio in un campionato carico di tensioni come il nostro?
“La categoria è già ad altissimi livelli. Gli arbitri italiani sono sempre consapevoli di essere chiamati a fare qualcosa di importante”.
Ha mai litigato con un calciatore o un dirigente?
“Sì, però senza mai superare i limiti accettabili. C'è sempre stato rispetto. L'abbraccio di De Rossi nell'ultima partita Roma-Juve che ho diretto? E' stato un gesto spontaneo. L'ho apprezzato ancora di più ricordando di averlo espulso in una delle mie prime partite”.
Tornare nell'Aia con qualche incarico di responsabilità è nel suo futuro?
“Nella vita non si sa mai, ma adesso c'è soltanto la Ternana. Con la testa e l'anima sto a Terni”.