Dalla salvezza conquistata con la maglia della Ternana alla panchina, il tutto nel giro di un’estate. Manuel Coppola ha deciso di chiudere con il calcio giocato ed ha intrapreso la carriera d’allenatore. Con un post su Instagram il 35enne centrocampista ha salutato e ringraziato tutti quanti gli sono stati vicini in carriera ed ha annunciato la decisione di volersi cimentare nel ruolo di allenatore.
“Dal 20 luglio al 6 agosto ho partecipato al corso che si è svolto a Coverciano e che mi ha consentito di conseguire il patentino di Uefa B”.
Come mai la scelta di dire basta alla carriera da calciatore?
“Avevo già in testa di smettere, magari non quest’anno ma il prossimo. Poi ci si è messo di mezzo un problema al ginocchio che mi ha spinto ad anticipare la decisione. Va bene così. Ho voglia di voltare pagina”.
Perché la scelta di diventare allenatore?
“Mi è sempre piaciuto ed è una sfida che mi stimola. So perfettamente che non è facile. Fare il giocatore è una cosa, fare l’allenatore è un’altra. Me ne sto rendendo conto adesso che sono passato dall’altra parte della barricata – ride Coppola – ma ci proviamo. E’ una sfida che non mi spaventa, anzi mi sta regalando grandi stimoli”.
Che allenatore sarà Manuel Coppola?
“Ho avuto la fortuna di essere allenato da bravi tecnici come Gasperini, Giampaolo, Bisoli, Beretta e Liverani. Tutti a loro modo mi hanno insegnato molto dal punto di vista umano e tattico. Sperso solo di saper mettere in pratica quanto mi hanno lasciato”.
Piacerebbe allenare uno come Manuel Coppola?
“Se vorrei avere uno come sono stato io in rosa? Certo che mi piacerebbe”.
Riavvolgendo il nastro della carriera quali sono i momenti indimenticabili?
“Inizio con il primo anno in serie B a Salerno. Da lì è iniziata la mia carriera. Poi ci sono i due anni e mezzo a Genoa dove abbiamo vinto due campionati fino ad arrivare all’esordio in A in un derby contro la Samp. Immancabile la parentesi di Cesena. Il primo anno ci siamo salvati alla fine poi, il campionato successivo siamo andati in serie A. Con Bisoli come allenatore e compagni che sono poi diventati amici ho ritrovato il gusto di soffrire. Per me Cesena rappresenta la seconda rinascita. Infine impossibile non mettere la Ternana e la salvezza ottenuta il campionato appena concluso. A due mesi dalla fine eravamo spacciati e invece abbiamo fatto ricredere tutti quanti ottenendo una salvezza che vale quanto una scudetto. Un obiettivo che abbiamo raggiunto grazie a Liverani”.
Ma una carriera così lunga è fatta anche di momenti negativi…
“Scelgo Torino. Il 17 ottobre al 17esimo minuto mi sono rotto perone, malleolo e legamenti. Morale della favola sono rimasto fermo 7 mesi. Un peccato perché ero in una grande società ma ho faticato molto a recuperare dall’infortunio”.
Adesso c’è una nuova carriera da costruire…
“Vediamo che succede. Il primo passo l’ho fatto, ho voltato pagina. Adesso viene il bello, inizierò a girare per i campi d’Italia per imparare quanto più possibile da chi questo mestiere lo fa da tempo e con grandi risultati. Non vedo l’ora di partire per questa nuova avventura”.
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