10 – L’AZIONE SPACCA DIFESA DI CERAVOLO
Tanto difficile da dimenticare quanto meravigliosa per non recriminare. Una serie di dribbling rapidi quanto difficili da fermare senza commettere fallo in piena area di rigore, e se il tiro, peraltro potente, si fosse insaccato alle spalle del portiere, sarebbe stato di certo uno dei gol più belli dell’intera stagione calcistica. Purtroppo rimarrà solo il gesto tecnico più bello della partita per i tifosi rossoverdi, perchè nella porta avversaria c’era un altro fuoriclasse. Da applausi.
9 – IL PRIMO ASSISTENTE DELL’ARBITRO
Correva l’ultimo minuto della prima frazione di gioco, quando FALLETTI dall’interno dell’area avversaria batteva in porta e la sfera veniva palesemente deviata dal braccio sinistro, staccato dal busto, dell’avversario in copertura. Tutti i presenti sugli spalti, forse anche i più distratti, hanno gridato all’evidente calcio di rigore, ma c’è voluta la tenacia con la quale il primo assistente ha agitato la bandierina d’ordinanza per ricordare all’arbitro che quel gesto va punito con il penalty! “Benvenuto al Liberati signor primo assistente” è stato il pensiero di tutti, altrimenti, forse, i tifosi rossoverdi avrebbero dovuto aggiungere alla lista nera delle giacchette multicolor anche “l’interpretatore” di giornata. Perentorio.
8 – LE DICHIARAZIONI DI TOSCANO
Ha difeso ed elogiato per l’ennesima volta i suoi ragazzi, e si è detto dispiaciuto del risultato solo per loro. Non si è mai lamentato delle palesi defezioni in essere nella rosa a sua disposizione, ed ha sempre posto sullo stesso piano tutti i suoi componenti. Non lo abbiamo mai sentito colpevolizzare comportamenti o scelte discutibili di terze persone, e mai lo sentiremo imprecare contro la mala sorte o rimpiangere chi è indisponibile. Ed ogni qualvolta gli eventi negativi hanno investito la squadra ci ha messo sempre la sua di faccia. Calamita.
7 – MIRKO ANTENUCCI
Sette, come il numero che porta sulle spalle. Non è mai facile trasformare un calcio di rigore, e quando hai davanti un portiere veramente forte e con un fisico che copre mezza porta lo diventa ancor di più. Ma lui ha la freddezza tipica dei bomber e pareggia i conti con il Modena e solo il piede dell’estremo difensore “canarino” gli nega la gioia della doppietta nel secondo tempo. Se a Madrid hanno CR7, a Terni il grande bomber, almeno per me, avrà un nuovo nome. … MA7.
6 – RISPOLI
Sei, come la media fra sette e cinque. La fase offensiva è più che sufficiente, ancora una volta devastante al pari della sua condizione fisica. Quella difensiva è sotto la sufficienza, ma non si può pretendere a chi ha propensione ad attaccare anche la perfezione in fase di copertura. Ora la voglio dire grossa e spero che Toscano mi perdoni per l’ingerenza: ma Fazio dietro a Rispoli … no? Stantuffo.
5 – IL REPARTO DIFENSIVO
Cinque, come le palle gol che ha concesso agli attaccanti avversari, e fortunatamente una sola si è concretizzata in gol. Interpretazione dei movimenti lenta ed impacciata, chiusure in ritardo e diagonali improbabili. Ma in fondo se l’è cavata, e può essere giustificata dalla sua prima inedita apparizione. Novizio.
4 – IL VENTO CHE CAMBIERÀ
Quattro, come i punti cardinali da cui spira il vento sulla nostra penisola. Il Mister sostiene che cambierà ed anch’io, al pari di gran parte della tifoseria ne sono convinto. Tutti stanno aspettando questo momento, ma oggi finalmente soffia vento da Nord su Terni, e che sia Tramontana, Maestrale o Grecale l’essenziale è che spazzi i residui di Austro, Libeccio o Scirocco che hanno ristagnato per troppo tempo sulla sfera rossoverde. Ritardatario.
3 – I CARTELLINI GIALLI ALZATI IN DANNO DELLE FERE
Tre, come i prossimi squalificati dal Giudice Sportivo. Quattro erano le Fere diffidate e tre ne sono state colpite dal cartoncino giallo e … affondate! Precisione chirurgica da parte del sig. CHIFFI di Padova che non ha voluto esser meno del sig. MANGANIELLO di Pinerolo, indimenticabile interprete di domenica scorsa. 3 gialli sventolati ad altrettanti diffidati e pari sono! Siluri da battaglia navale.
2 – BRIGNOLI E …
Due, come due componenti della rosa rossoverde. Uno è Brignoli, che sostiene essere stato offeso da qualcuno con parole inqualificabili provenienti dal Settore Sud del Liberati e l’altro, al momento, è solo un nome che potrebbe risultare estraneo alle ventilate polemiche. Premesso che la parola “rispetto”, come ho già avuto modo di esprimere più volte, non è di questo mondo, e che Brignoli ha tutte le ragioni per sentirsi offeso, sostengo che i protagonisti e portacolori di un sodalizio calcistico, specialmente quando non sono dei “fenomeni”, devono dimostrare sul campo e rispondere con prestazioni all’altezza del proprio ruolo se vogliono zittire qualche maleducato che in fondo, nella civilissima Terni, si limita solo all’offesa verbale, seppur deprecabile, censurabile e mai condivisibile. Istintivo fuori dal campo.
1 – IL SIG. CHIFFI DI PADOVA ED IL COLORE GIALLO
Uno, come il suo primo anno nella CAN di B. Un giovane esordiente probabilmente molto apprezzato nella “stanza dei bottoni”, visto che dopo appena due anni scarsi passati a calpestare i campi della Lega Pro, è balzato prepotentemente nel calcio che conta. Ma forse prima avrebbero dovuto spiegargli che i campi da calcare erano sempre su suolo Italiano e non … Anglosassone! Se infatti la sua interpretazione è parsa appena sufficiente sul piano della direzione, quella disciplinare è risultata inqualificabile. I rossoverdi sono stati “randellati” per l’intero primo tempo con falli diretti sul portatore di palla, ed il primo cartellino, impossibile da lasciare in tasca, è stato comminato ai modenesi solo in occasione della concessione del calcio di rigore alla Ternana. Sarà stato il colore giallo delle maglie emiliane a produrre distrazioni cromatiche? Confuso.
0 – IL SETTORE B DELL’AMATO STADIO LIBERATI
Zero, come i tifosi che si sono recati al Bar, posto al secondo piano, e sono riusciti ad entrare per bere un caffé. Il locale era chiuso, e credo che il motivo sia imputabile alle pietose condizioni del suo stato di manutenzione. Durante la partita contro l’Empoli si doveva entrare con l’ombrello, forse sabato sarebbero serviti gli stivali e si è preferito dirottare gli infreddoliti “caffeinomani” al primo piano. In fondo chi era al terzo ha percorso più scale, ed ha trovato il modo per riscaldarsi di più e fare un po’ di moto. Personal trainer.
MENO UNO – COZZELLA
Come l’unico mediano “vero” che la Ternana aveva in rosa e del quale si è privato senza rimpiazzarlo con un sostituto. E di mediani “veri” ne occorrono almeno due per disputare un campionato lungo e faticoso come quello di Serie B. Non bastano la tecnica e la tattica per vincere le partite, altrimenti DE ROSSI più che CAMBIASSO o NAINGGOLAN cambierebbero mestiere! Distratto.
MENO DUE – LA SIGNORILITÀ AGONISTICA DELLE FERE
Come i punti gettati al vento in più di un’occasione. Non smetterò mai di ribadire il concetto che la bellezza del calcio sono l’interpretazione tattica della partita da parte di tutta la squadra, ed il gesto tecnico del singolo che esalta la tifoseria! Ma questo è uno sport fisico, e dove non si arriva con la tecnica, pur rimanendo fedeli ai principi di onestà sportiva, si deve sopperire con la forza e la scaltrezza. Manca questo alla Ternana, e di conseguenza mancano tanti punti alla sua classifica. Gentiluomini fuori luogo.
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