25 aprile 2012: la Ternana torna in B. Mantenerla per non vanificare l’impresa

Sei anni fa, in un caldo mercoledì primaverile, la Ternana si trova a dover disputare la partita casalinga contro la Reggiana, giustamente rinviata, insieme a tutte le altre non ancora giocate, per la tragica scomparsa di Morosini un paio di settimane prima. 

Le Fere si giocano la promozione diretta, che ormai è questione di pochissimi punti, tanto che la possibilità che arrivi proprio il 25 aprile esiste, per quanto le possibilità che tutti i risultati si incrocino appare piuttosto remota; male che vada, comunque, la festa sarà solo rimandata. E invece i rossoverdi vincono 2-0 con la Reggiana al Liberati, grazie alla doppietta di Sinigaglia, e il Benevento alle spalle non va oltre il pareggio: è Serie B, finalmente, è Serie B dopo anni faticosi, dopo le delusioni, dopo la retrocessione in Seconda Divisione, il ripescaggio e una stagione trionfante, divertente, emozionante. Cori, bandiere, caroselli per le vie della città e il corteo ad accompagnare la Ternana in piazza, Ambrosi che fa il bagno nella fontana di piazza Tacito, il delirio bonario di una folla entusiasta e felice. 

E allora buon sesto anniversario, Ternana nostra! Non importa se gli interpreti sono cambiati, se la società è diversa, se non c'è più nessuno di quella cavalcata fino al successo, non fa niente se chi c'è adesso non può aver vissuto quell'esperienza sulla propria pelle. Sta a noi insegnare a chi c'è ora cosa significhi l'amore di una città intera per la sua squadra, sta a chi adesso vive il rossoverde, però, non vanificare lo sforzo di quei ragazzi che, in fondo, non erano grandi nomi ma grandi uomini. Anche per questo, e per mille altri motivi, bisogna crederci e provarci sempre, fino alla fine, perchè mantenere questa categoria è troppo importante dopo la fatica fatta per riconquistarla. Perchè, se c'è una cosa che quella promozione ci insegna, a tutti, è che spesso le cose accadono anche quando si parte sfavoriti, a luci spente, e che la tenacia e il gruppo a volte arrivano la dove la fama non può.