Luca D’Angelo – L’allenatore che ha legato il suo nome alle recenti fortune sportive del Pisa ha vinto un campionato di C con i toscani ma anche con l’Alessandria e il Rimini. Il suo sistema di gioco preferito è il 4-3-1-2. Un modulo che alla Ternana conoscono bene essendo stato alla base delle ultime due stagioni prima della deviazione verso la difesa a 3. A D’Angelo piace giocare con il trequartista e alla Ternana troverebbe Falletti ma anche con due punte e in rossoverde oggi c’è quell’Alfredo Donnarumma che in carriera ha fatto tanti gol quando ha giocato spalla a spalla con un partner d’attacco. Ma D’Angelo vuole anche un regista basso di qualità come dimostrano le 168 partite fatte giocare a Marius Marin che è il suo giocatore più usato di sempre. A proposito di gol: il calcio di D’Angelo è offensivo e divertente. Se non ci credete chiedete a Michele Marconi: 60 gol in 160 partite giocate.
Giovanni Stroppa – In B ha regalato spettacolo con la difesa a 3 ma soprattutto ha vinto due campionati prima con il Crotone e poi con il Monza. Insomma, la sua ricetta sembra essere perfetta oltreché vincente. Ma andiamo nel dettaglio. Il sistema di gioco proferito da Giovanni Stroppa è il 3-5-2. Lui la fantasia la cerca nella seconda punta, a Crotone aveva Junior Messias. Per il resto agli esterni chiede tanto e per questo rappresentano una delle armi più importanti del suo calcio che non è di attesa. Anzi. Non a caso il giocatore più usato è Andrea Barberis, altro regista basso (106 partite tra Crotone e Monza. Fisico, qualità e geometria. Ah nota di colore, ma nemmeno tanto, a 29 anni è svincolato. Chissà… Ma Stroppa i campionati li ha vinti perché i suoi giocatori hanno anche segnato tanto. Il suo miglior marcatore resta Fabio Mazzeo (46 gol in 68 partite a Monza) poi a distanza di 5 reti c’è quel Simy che ha segnato 41 reti in 91 partite con il Crotone. Simy che oggi è alla ricerca di rilancio dopo la terribile stagione a Benevento. Chissà…
Fabrizio Castori – Altro allenatore altra storia. Lui è l’underdog per eccellenza. Perché parliamoci chiaro portare il Carpi in Serie A è stata l’impresa sportiva del secolo. Bissata poi dalla vittoria della B con la Salernitana. Una carriera lunga iniziata con la vittoria della Serie D con il Lanciano. Si proprio quel Lanciano dove muoveva i primi passi da ds Luca Leone. Con Castori torna il trequartista e dunque Falletti sarebbe al centro del progetto. 3-4-1-2 il suo sistema di gioco preferito con una prerogativa arrivare nel minor tempo possibile alla conclusione. Non chiamatelo giochista lui è uno pratico. Non gli piace prendere gol, preferisce farli anche se di bomber veri e propri non ne ha mai avuti tanti o comunque con lui non sono mai esplosi. Il suo miglior marcatore resta Simone Cavalli (31 gol in 79 partite a Casena) mentre se trova il mediano che fa al suo caso allora è amore per tutta la vita. Chiedete a Manolo Pestrin: 225 presenze con Castel di Sangro, Lanciano, Cesena e Salernitana. Il classico allenatore in campo.
Salvatore Bocchetti – E’ il più giovane di tutti, anagraficamente ma soprattutto in panchina. Non a caso per trovare i suoi dati bisogna andare a prendere quelli di Marco Zaffaroni che all’Hellas Verona era l’allenatore con il patentino mentre lui, Bocchetti quello in campo. Per i due appena una stagione e non tutta in Serie A conclusa però con la gioia più grande: la vittoria nello spareggio playout contro lo Spezia e salvezza conquistata. Il sistema di gioco preferito da Bocchetti è il 3-4-3. Al di spinta ma soprattutto attaccanti esterni capaci di saltare l’uomo, creare superiorità numerica e possibilmente andare in gol. Nel suo calcio c’è bisogno del punto di riferimento in avanti possibilmente strutturato. Ma soprattutto l’anima resta il centrocampo come dimostrano le 24 presenze di Tameze che è il giocatore più utilizzato di sempre. Capitolo gol un po' triste. Ma qui c’è d’aprire una parentesi. L’Hellas Verona se si è salvata allo spareggio vuol dire che qualcosa gli mancava. Di sicuro i gol che però sono arrivati nella partita della vita a firma di Gonge che ha chiuso i suoi sei mesi italiani con 5 centri.
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