Cinquant’anni. Nello sport vogliono dire più di una vita, forse anche di due. Ma chi c’era allora non ha dimenticato l’impresa di quella Ternana che per la seconda volta riuscì a sedersi al tavolo dei grandi del calcio italiano. Era la Ternana di Giorgio Taddei e di Enzo Riccomini. C’erano ancora gli imprenditori ternani alla guida e di nuovo un tecnico toscano in panchina.
16 giugno 1974 la data fatidica, quella che 50 anni fa decretò la seconda serie A della Ternana, bravissima a leccarsi le ferite della retrocessione e pronta a risalire dove pensava, purtroppo sbagliando, di poter restare a lungo.
Fu una Ternana diversa da quella precedente, da quella della “prima volta”. Non c’era il gioco corto rivoluzionario di Viciani ma una solida manovra che magari concedeva meno all’innovazione, allo spettacolo, ma sapeva essere terribilmente efficace. Una squadra costruita con qualche reduce della prima esperienza, con giocatori importanti di serie B e, ancora una volta, con l’inserimento di qual che giovanotto che arrivava dal sempre prolifico vivaio rossoverde.
Comunque uno splendido mix nel quale hanno trovato spazio elementi che nessuno ha dimenticato. Da Nardin a Rosa e Benatti, da Masiello a Valle, da Agretti a Rossi e Prunecchi a Gritti e Garritano aggiunto in corsa. E altri ancora che confezionarono una stagione durissima ma finita con il trionfo finale.
Una squadra che nell’immaginario collettivo ha lasciato un segno meno profondo di quella che due anni prima era approdata in serie A. Ma non per questo meno meritevole di elogi e ringraziamenti, di riconoscenza per aver confezionato un’impresa all’epoca quasi sconosciuta: salire, scendere e salire di nuovo sul tetto del calcio nazionale.
Purtroppo anche la seconda esperienza in serie A finì con una retrocessione e da quel momento la Ternana non è più riuscita a ritrovare quelle vette sportive. Lentamente uscirono i dirigenti ternani lasciando il posto ad imprenditori che arrivavano da altre città. Un trend che va avanti ancora oggi con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti.
Ma oggi è un giorno di festa, il giorno della celebrazione e della riconoscenza per quei protagonisti, alcuni dei quali si sono stabiliti nella nostra città e restano ancora oggi un riferimento per ogni tifoso che ha avuto la fortuna di aver vissuto quelle splendide stagioni.
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