Al Liberati, la Ternana peggiore: cause e rimedi di una crisi interna…

Torna l’incubo delle partite casalinghe. Dopo aver apparentemente sfatato il tabù Liberati battendo il Catania, con il Lanciano la Ternana è di nuovo scivolata davanti ai propri tifosi con il Lanciano, sintomo che c’è più di qualcosa che non va nelle prestazioni interne. Nelle 10 partite giocate al Liberati i rossoverdi hanno raccolto solo 8 punti, frutto di cinque pareggi contro Pescara, Brescia, Avellino, Cittadella e Spezia, quattro sconfitte contro Bologna, Livorno, Trapani e Lanciano e una vittoria sul Catania. Troppo poco per una squadra che in realtà ha l’obbligo di costruire la salvezza in casa e che invece ha un ruolino di marcia da retrocessione ed al contrario sta ben figurando in trasferta.

Il Liberati dovrebbe essere l’arma in più dei rossoverdi, ma non è cosi, almeno per quanto riguarda il girone di andata. Cosa manca a questa Ternana che fa cosi fatica in casa e che in trasferta sembra dare il meglio di se? Le ipotesi sono tante. Dal fattore psicologico, alle continue sviste arbitrali che hanno condizionato pesantemente più di un match disputato al Liberati, fino ad arrivare all’atteggiamento stesso della squadra che in casa non riesce ad esprimersi come dovrebbe.

Fuori dal Liberati la Ternana è concentrata, determinata, pronta a punire gli avversari e ben messa in campo. In casa tutto l’opposto. Il gioco stenta a decollare, sembra non esserci alcuna ossatura, squadra sfilacciata e preda degli avversari. E’ necessario un cambio di rotta repentino. La pausa invernale ed il conseguente mercato di riparazione arrivano a puntino. Non ci saranno grandi colpi, ma servono interventi precisi e magari con giocatori carismatici che si prendano letteralmente la Ternana sulle spalle per far tornare il Liberati un vero e proprio fortino.