Anche la Ternana ha il suo “Tanque”
Facciamo un gioco; vediamo se indovinate di chi stiamo parlando:
"Classico centravanti di peso, viene utilizzato perlopiù come prima punta. È capace di fare reparto da solo: sa difendere il pallone, aiutare la squadra ad avanzare e fornire assist ai compagni inoltre è abile nel gioco aereo come tiri al volo e colpi di testa. In Argentina è stato soprannominato “El Tanque” (in italiano il carroarmato), per via della sua forza fisica che utilizza per avere la meglio sulle difese avversarie".
Questa è l'esposizione delle caratteristiche tecniche che Wikipedia fornisce per descrivere Germán Denis. Se dici “El Tanque”, nel mondo del calcio, ti viene subito da associarlo a lui. Senza dubbio. Anche se non sei tifoso della Reggina (o del Napoli o Atalanta).
Ma obiettivamente molte delle caratteristiche descritte sembrano valere anche per l'attuale capocannoniere delle Fere: Alexis Ferrante.
Anche lui è argentino, nato a Buenos Aires, ma ha giocato per la Nazionale Italiana (U17 e U18). Lo ha potuto fare perché i suoi nonni (da parte di suo papà) sono italiani. Si è trasferito in Italia perché c’erano delle squadre che lo volevano, come racconta lui. Ha portato tutti con sé per inseguire il suo sogno. Si parlava dell’Inter, si è allenato tante volte con i nerazzurri ma poi non potevano tesserarlo, così è finito al San Colombano e ha iniziato il suo giro d’Italia.
Nonostante sia ancora giovane (24 anni) ha avuto almeno tre ripartenze, già nella sua carriera.
La prima al San Colombano appunto, dopo le giovanili all’Argentinos Junior, per inseguire un sogno. Da lì la prima scalata, fino ad arrivare alla Roma di Sabatini. Si allenava con i grandi di Luis Enrique, poi è andato in giro a fare esperienza. Ma i gol non sono arrivati, il contratto è scaduto. Ed è ripartito di nuovo dalla serie D.
Prima l’Imolese, poi l’Abano dove viene preso (dopo 9 reti in 11 partite) dal Brescia in serie B. Una buona stagione, poi la caduta, di nuovo.
Pisa in C, in prestito. Viene ceduto al Pescara che però lo manda a Fano in C. E ora la nuova chanches e la nuova rinascita a Terni: 5 gol in stagione, già adesso possiamo definirla la sua migliore stagione. O almeno è quello che speriamo tutti.
Lotta, difende palla, fa salire la squadra e ora inizia a segnare con regolarità.
Certo, la carriera del Tanque Denis è sicuramente differente. Denis ha alle spalle 576 presenze nei massimi campionati europei e sudamericani, 5 presenze nella nazionale argentina e al momento 198 gol all’attivo; insomma, un bottino di tutto rispetto.
Il Tanque-Ferrante ha numeri sicuramente meno importanti (185 presenze nei campionati professionistici minori in Italia, senza alcuna presenza in Serie A, e solamente 38 gol all’attivo) ma quest’anno entrambi hanno fatto 4 gol in campionato.
Insomma, anche la Ternana ha il suo Tanque, ed è importante tenerselo stretto per puntare a quel traguardo finale: sussurrato, evocato. E inseguito.
Ferrante sa come si fa a risalire. E rimontare. Lo ha fatto già per tre volte. Ora deve trascinare la squadra per scalare l’ultimo gradino, il più difficile. Per riprendersi quello che un tempo si considerava potesse essere suo. Se Walter Sabatini (allora alla Roma) lo scelse al posto di Belotti (per le giovanili della Roma) avrà avuto i suoi buoni motivi?