La malizia è negli occhi di chi guarda. O in questo caso nelle orecchie di chi ascolta.
Solo così possiamo spiegarci l’uscita di Auteri, in conferenza stampa. “Lucarelli parla un po’ a sproposito”.
Facciamo allora un passo indietro. Cosa aveva detto Lucarelli in conferenza stampa, il giorno prima della partita di Bari?
Riprendiamo proprio dal nostro live:
"Il Bari è squadra forte: a detta di tutti ad inizio del campionato. E ora è indicata da tutti come la squadra più attrezzata tecnicamente per vincere il campionato. Il Bari è una squadra forte, un società ambiziosa. E' la seconda della famiglia De Laurentiis. Ho avuto la fortuna di stare con loro a Napoli e so come ragionano e come lavorano. Il Bari è la squadra da battere. Ultimamente vive molto d’individualità e questo mi preoccupa molto. Negli ultimi 4/5 anni ho sempre affrontato Auteri, tra i migliori della categoria, e al quale faccio l’in bocca al lupo per la guarigione dal Covid. Le squadre di Auteri sono diverse da questo Bari. Quando diventeranno squadra di Auteri saranno problemi".
A noi sinceramente sembra un grande attestato di stima. Fatto da chi, peraltro, in campionato fino alla partita di domenica scorsa non era riuscito mai ad avere la meglio sul collega. Lucarelli non ha certo bisogno di avvocati difensori… ma se abbiamo imparato a conoscerlo, in questi mesi, abbiamo capito che non ha paura a dire quello che pensa. Lo dice la sua storia, dal miliardo in poi.
Che ancora il Bari non sia (completamente) la squadra di Auteri, lo dice lo stesso allenatore del Bari.
Parla di condizione atletica non ancora ottimale, di giocatori arrivati da esperienze poco felici nelle passate che devono ancora dare il massimo, ha parlato di mancanza di continuità. Ha aggiunto anche che in queste prime giornate ha cerca anche qualcosa di diverso: evidentemente ancora non si è visto il “vero” Bari.
Quello che Lucarelli teme. Perché il concetto espresso dall’allenatore rossoverde è molto semplice. Se il Bari va tanto bene così, quando ancora non ha ingranato tutto, immaginatevi cosa può succedere quando avrà assimilato i concetti di Auteri al 100%. Quindi non ci sembra una dichiarazione a sproposito, neanche un po’.
Ci sembra invece che Auteri possa essere un po’ innervosito. Sicuramente dalla sconfitta, sicuramente da una situazione anomala che sta vivendo (visto che è costretto all’isolamento domiciliare, causa Covid) e che comporta anche alcuni errori di valutazione (come da lui stesso ammesso nella stessa conferenza stampa) sullo stato di salute dei suoi giocatori.
E – ci scuserà Auteri se ci permettiamo, magari siamo troppo di parte – non siamo d’accordo con lui neanche sull’analisi della gara. Lui dice che domenica il Bari non ha concesso poi così tanto. Noi oltre i 3 gol ricordiamo due traverse, un’occasione gigantesca di Partipilo e almeno altri quattro tiri (Vantaggiato, Falletti, Palumbo e Raicevic) decisamente insidiosi. E poi aggiunge che anche 10 contro 11 il Bari ha avuto occasioni importanti per pareggiare. In realtà la grande chanches avuta da Antenucci è arrivata in 11 contro 11, e quella di Montalto di testa rimane l’unica concreta opportunità che ha avuto il Bari di pareggiare.
Per voler parafrasare Lucarelli: non solo il Bari non è ancora una squadra di Auteri, ma anche lo stesso allenatore biancorosso non sembra (almeno dalle nostre parti) lo stesso di sempre.
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