Assemblea convocata per le 9:30. E da lì si capirà se il turno in programma per il 26 e il 29 verrà disputato come da programma o no. La situazione cambia di ora in ora. E nei giorni scorsi, quando era stata ventilata questa possibilità, la Lega aveva seccamente smentito: si gioca.
Chiaramente tutto gira intorno al Covid e alle disposizioni della ASL che finora hanno bloccato due partite: Benevento-Monza e Lecce-Vicenza. Ma che già sono intervenute per bloccare le prossime partite del Monza (quarantena prevista dall’ASL brianzola), del Vicenza (nel caso di Lecce Vicenza era invece stata l’ASL di Lecce a bloccare la partita). E la Spal sta premendo affinché venga riconosciuto il proprio focolaio.
Le squadre sono in fermento e le certezze della Lega stanno vacillando. Si sta cominciando a ragionare su quando recuperare le partite (sicuramente non prima del 5 gennaio per garantire gli 8 giorni di ferie ai giocatori), ma non c’è accordo.
La prima ipotesi è di giocare l’8 e poi a stretto giro (l’11?) un turno infrasettimanale facendo semplicemente slittare il calendario, in maniera tale che il 16 tutto sarebbe riallineato.
La seconda è di giocare direttamente la prima del girone di ritorno l’11, proseguire con il girone di ritorno come da programma e recuperare l’ultima del girone d’andata al primo infrasettimanale disponibile.
Ma non tutti sono d’accordo. Perché la domanda di fondo è sempre quella: finora con i positivi si è giocato, e ora che è cambiato?
Sicuramente il numero dei contagi in giro per l’Italia. Ma il protocollo della Figc ha funzionato anche quando non c’erano vaccino e green pass, perché non dovrebbe funzionare ora? Perché ora le ASL bloccano le gare e prima no? Perché tanto per capirci la Ternana con due positivi ha giocato mentre il Lecce no? E soprattutto perché la Lega di B non si fa sentire come la Lega di A e dice: bene ASL vi dice di non venire? Perdete 3-0 a tavolino e si rinizia tutto l’iter nato con il famosissimo Juve Napoli.
Sembra che siamo tornati indietro di almeno un anno e mezzo. Il protocollo non viene preso in considerazione, nasce il sospetto che possano contare i rapporti fra ASL e società (molto radicate sul territorio), la continuità del campionato così non è garantita. E se a gennaio – come ormai sembra scontato – la situazione non dovesse migliorare? E se dalle vacanze i giocatori dovessero tornare positivi? Si chiude il campionato fino ad aprile?
Senza contare che durante le vacanze di Natale avere due giorni dedicati alla B, con la A ferma sarebbe stata una vetrina bellissima per questo campionato.
Fino a ieri mattina la Lega di B condivideva tutte queste considerazioni, poi giri vorticosi di telefonate. Al Consiglio Federale non sono arrivate indicazioni stringenti, salvo prendere atto che le ASL (giustamente) comandino sul protocollo. E da qui lo spazio.
Ma – la nostra opinione per quanto conta – così perde di credibilità un sistema. Giocherebbero tutti, facendo fronte anche ad emergenze molto serie, tranne la B. Non il miglior biglietto da visita possibile
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