Ve lo avevamo anticipato che Avellino-Ternana non sarebbe stata solo la sifda tra due buone squadre, che giocano un calcio simile nelle idee e nei modi e così è stato. Inutile nascondersi, quando si parla di queste due squadre, non si può fare a meno di nominare gli attaccanti simbolo dei due team: Castaldo, bomber dei lupi Irpini, e Avenatti, puntero uruguagio della Ternana, due giocatori che in comune hanno una stazza imponente, che li rende un osso duro per ogni difesa, ma che sono profondamente diversi l'uno dall'altro.
Luigi Castaldo gioca, praticamente da sempre, nel campionato di serie B, nel quale ha collezionato 110 presenze, sulle 215 totali messe a referto nelle varie leghe professionistiche italiane, realizzando anche 35 reti complessive e ben 15 in questa stagione, 5 delle quali su rigore. Castaldo, come abbiamo visto nella partita di ieri, però, non è solo un abile finalizzatore. L'attaccante, infatti, svaria molto sul fronte offensivo, mettendo la sua stazza a disposizione della squadra facendo a sponde importanti per gli inserimenti della seconda punta e degli esterni di fascia.
Questa caratteristica è comune ad entrambi. Avenatti, infatti, dopo una prima stagioine nella quale non è sembrato pienamente in grado di sfruttarli a vantaggio dei compagni, ha fatto dei suoi 196 centimetri (12 in più di quelli di Castaldo, ndr) un punto di forza di cui ha goduto il gioco rossoverde, al punto di diventare un elemento imprescindibile nell'economia della manovra rossoverde. L'Avenatti 2.0 visto quest'anno, inoltre, a movimenti in profondità, riesce ad alternare spostamenti lungo le fasce in grado di aprire le difese avversarie. Il miglioramento più importante è stato, però, senza dubbio, quello avuto sotto porta. L'uruguagio, infatti, dopo una prima stagione nella quale aveva realizzato solo 2 reti in 25 presenze, quest'anno, in 23 apparizioni ha già messo a segno già 8 gol, tutte su azione.
Se è vero che molte sono le somiglianze anche nello stile di gioco dei due attaccanti, è anche vero che ci sono alcune differenze sostanziali. Castaldo, infatti, dall'alto dei suoi 32 anni è, ormai, un attaccante navigato e non si scoraggia dopo un'occasione fallita, cosa in cui Avenatti, di dieci anni più giovane, dovrà sicuramente migliorare. Dal canto suo la punta rossoverde può, invece, vantare una tecnica che non appartiene all'attaccante biancoverde.
Sul campo la sfida è finita in parità con un gol per parte e anche fuori i due sono piuttosto vicini come caratteristiche, ma l'età pesa molto nel confronto. Avenatti non ha nulla da invidiare a Castaldo.
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