D’Alessandro dopo il bagno di gol di ieri sera e il primo approccio con il mondo rossoverde e con la squadra oggi è passato in sede, per assaporare ancora i suoi primi momenti da presidente.
Ha parlato con i dipendenti della sede, ha voluto visitare meglio e con più calma le strutture e parlare con chi in questi prossimi mesi lavorerà con lui per arrivare a concludere un’annata che sembra – per fortuna – essersi incanalata per il verso giusto.
Ma cosa la domanda che tutti si stanno facendo a Terni è cosa succederà ora? Dalle informazioni che abbiamo raccolto la parte tecnica, ovviamente, non subirà nessun tipo di variazione. Certamente la squadra, certamente l’allenatore e certamente anche il direttore sportivo Carlo Mammarella. Rimarranno tutti ai loro posti. Visto proprio che le cose stanno funzionando e non c’è nessun motivo per cambiare quello che è stato costruito a fatica in questi mesi.
Il punto interrogativo rimane su Diego Foresti. Perché il suo ruolo non è stato soltanto quello di costruttore della squadra (insieme a Mammarella) ma anche (e soprattutto) di gestore della società. E’ il direttore generale rossoverde, uomo di fiducia di Guida, chiamato a dare un’impulso alla società deciso. Un uomo forte, come spesso è stato definito. E’ evidente che la nuova proprietà potrebbe avere la necessità di mettere un proprio uomo di fiducia. Ma questo non significa che debba essere necessariamente allontanato.
Le intenzioni della nuova proprietà non le conosciamo e probabilmente verranno rese note nei prossimi giorni. Possiamo anche ipotizzare che – visto che la necessità era quella di mettere in sicurezza la Ternana – è una questione su cui ancora D’Alessandro voglia prendersi un po’ di tempo.
Molto probabilmente ci sarà però il rientro in società di Giuseppe D’Aniello. Non è una certezza, proprio per quanto abbiamo detto adesso. Ma è stato lui uno dei promulgatori di questo affare, visto che conosceva benissimo la società Ternana Calcio e che sapeva che tipo di criticità e opportunità poteva offrire un’operazione del genere.
Quando ci sono questo tipo di operazioni sarebbe da stupidi pensare ancora al magnate di 20 anni fa che acquista una società soltanto perché è appassionato di calcio. La passione per lo sport ci deve essere eccome. Ma allo stesso tempo ci deve essere un interesse economico: in questo caso è evidentemente la realizzazione del progetto stadio/clinica. Per affrontare la gestione della Ternana e la realizzazione del progetto qualsiasi imprenditore si rivolgerebbe a partner (o imprenditoriali o istituti bancari) per essere più coperto possibile. E immaginiamo che questo sia stato un processo che D’Alessandro abbia già sondato e portato avanti contestualmente all’acquisto della società.
Per sapere con certezza che direzione prenderà la Ternana, a livello dirigenziale, basterà aspettare qualche giorno.
La cosa più importante è che da ieri sia stata garantita la continuità aziendale
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