Simbolo di quella stagione è Salif Dianda, protagonista di un coro che ha fatto la storia di quell’anno; in campo fu determinante con le sue prestazioni per la vittoria del titolo finale, infatti a Terni fu al centro del progetto di Toscano e disputò trenta partite.
Il 25 aprile sarà il decimo anniversario della vittoria del campionato della Ternana. Che ricordi hai di quel giorno?
“Sono passati dieci anni però sembra ieri. C'è sempre il bellissimo ricordo ed ogni volta che ci ripenso mi vengono i brividi. Sono quelle sensazioni che rimarranno dentro per sempre”
A 10 anni di distanza da quel giorno sei rimasto a Terni. L'affetto dei tifosi è sempre lo stesso se ti incontrano in città?
“Io sinceramente non mi aspettavo tutto questo affetto nei miei confronti: ho vinto il campionato, sono andato via e poi sono tornato di nuovo, ma l'affetto è
sempre rimasto forte. Ancora se mi incontrano mi chiedono la foto e mi domandano come sto; c'è un amore reciproco che è bello ed andrà sempre avanti. Sarò sempre
per loro quello che "hanno visto al Queency a fare casino" (ride ndr).”
Tu eri arrivato (dalla Juve Stabia) addirittura ad agosto. Ti aspettavi un anno così pieno di emozioni?
“Inizialmente non mi sarei aspettato di fare tutte quelle vittorie, però è stato bellissimo per quello. Nessuno se lo aspettava per come siamo partiti; una vera e propria squadra di lottatori. La Ternana veniva da una retrocessione e da un ripescaggio, quindi inizialmente nessuno aveva in testa il pensiero di vincere, dai dirigenti all'allenatore. Il nostro obiettivo inizialmente era quello di salvarci e di fare bene, poi siamo riusciti a fare squadra grazie al mister e questo ci ha dato la forza di crescere, di lottare e di vincere”
Hai un ricordo o un aneddoto in particolare di quella stagione?
“Quell'anno c'era un tifoso che si chiamava Lucianetti e abitando nella sua zona eravamo diventati amici; ho un bel ricordo di lui, poi purtroppo è venuto a mancare, ma sono rimasto molto legato. Poi comunque i tifosi in generale, perchè quell'anno uscivamo sempre a cena con gli altri, eravamo tranquilli.
Ci ritrovavamo sempre insieme ed è tutto questo un bel ricordo per me; il clima era tranquillo e si stava bene… Era proprio un bell'ambiente.”
Quali sono i tuoi obiettivi per il futuro?
“Io sto intraprendendo il percorso per diventare allenatore, vorrei allenare i giovani oppure anche una prima squadra. Adesso sto giocando ancora e mi sto divertendo;
siamo secondi in classifica con la Terni Est, ma purtroppo la prima è andata, quindi speriamo di essere promossi non passando per i play off. Vorrei comunque rimanere nell'ambito sportivo quando smetterò, ma sono ancora giovane anche se sembro vecchio, quindi è un futuro lontano!”
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