C’è un’immagine che ci ha colpito nel pomeriggio di sabato. Minuto 84, esce Falletti entra Luperini. E il centrocampista rossoverde, prima di entrare in campo, abbracciando il capitano sorride.
Sembra una cosa da poco, ma non lo è. Almeno secondo noi. Quel sorriso dice molto del momento che ora sta vivendo la squadra rossoverde. Luperini, da titolare inamovibile, anzi addirittura uno dei migliori sebbene in una stagione disastrata come quella che la Ternana stava vivendo, non trova più spazio.
Non perché all’improvviso sia diventato un brocco, ma perché bisogna fare delle scelte. E l’impostazione tattica che ha individuato Breda per rendere la Ternana più efficace non prevede che ci sia (tanto) spazio per un giocatore con le sue caratteristiche. Una mezz’ala offensiva: tanta corsa, ottimo inserimento negli spazi, la capacità di vedere e sentire la porta (nonostante non sia riuscito ancora a segnare). A centrocampo servono giocatori con caratteristiche diverse, più mediani che mezze ali. E quindi nella costruzione dell’11 iniziale, per Greg non c’è spazio.
Da protagonista a riserva: spesso succede. Ma non sempre la si prende come ha fatto lui. Sapere di dover entrare a 5 minuti dalla fine, a risultato acquisito, in alcuni casi da fastidio. Non per lui. Che sorride. Non è un sorriso stirato: è un sorriso di una persona tranquilla, serena, solare. Come siamo abituati a vederlo in questi primi mesi di avventura a Terni. Ed è un bel segnale che abbiamo colto. Sinonimo di grande intelligenza e termometro di uno spirito costruttivo che Breda ha saputo inculcare nello spogliatoio rossoverde.
Certo non è l’unica situazione del genere in casa Ternana: pensate a Mantovani per esempio che ora nelle gerarchie è stato scavalcato da Lucchesi. Oppure a Dionisi che forse nella sua testa pensava di poter essere più protagonista. O ancora a Sorensen che dall’inizio dell’anno gioca solo quando gli altri non ci sono.
Semplicemente il sorriso di Luperini è stato “beccato” dalle telecamere. Ma ci è sembrato giusto sottolinearlo. Testimonia uno spirito ritrovato. Magari è soltanto un momento (i risultati utili consecutivi, una vittoria che stava finalmente arrivando), magari no. Magari è la consapevolezza di mettere sempre la squadra avanti a tutto, il noi invece che l’io, come si sente da tanti guru della gestione dello spogliatoio. E’ sicuramente un esempio positivo. La Ternana inizia a sorridere. Ed è comunque una buona notizia.
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