Ennesima figuraccia nel silenzio incomprensibile della società

Ennesima figuraccia nel silenzio incomprensibile della società

Quello di domenica doveva essere il derby del riscatto per la Ternana. Una partita da vincere per riavvicinare i tifosi alla squadra e per portare a casa punti importanti per la classifica. Invece, i tifosi delle Fere hanno dovuto buttare giù l'ennesimo boccone amaro assistendo a un derby giocato senza rabbia dalla squadra e vinto ancora una volta dai biancorossi a casa nostra. Una squadra senza capo né coda quella vista nel derby, complice anche l'arrivo in panchina da pochi giorni di Carmine Gautieri che chiaramente deve avere a disposizione maggiore tempo prima di dare una sua impronta alla squadra. Derby perso quindi, con la Ternana che viene ancora sconfitta dai 'cugini' e che vede complicarsi ulteriormente la sua posizione in classifica. In tutto questo viene da chiedersi che fine abbia fatto Simone Longarini. Assente ingiustificato nel derby, l'amministratore unico rossoverde sembra essere completamente sparito. In settimana Zanon aveva dichiarato che non si sentiva la sua assenza in quanto erano sempre presenti i suoi collaboratori. Certo è che, la presenza del presidente in prima persona, soprattutto in una settimana decisiva come quella che ha portato al derby, sarebbe stata molto gradita, sia dalla piazza che dalla squadra. Invece Longarini non solo non ha mai dato cenni di vita ma nemmeno era presente al Liberati il giorno del derby. Si è passati dalla passata stagione dove la società aveva diramato comunicati, effettuato video significativi per caricare squadra e tutto l'ambiente proprio in vista del derby, al silenzio più assoluto. Una gestione e comportamento incomprensibili che chiaramente hanno avuto le loro conseguenze. Poco più di 7mila biglietti venduti ne sono la dimostrazione, complice anche la decisione di allenarsi per buona parte della settimana a porte chiuse, come se il contatto con i tifosi infastidisse squadra e società. Tutt'altra cosa a Perugia dove i tifosi hanno sostenuto a centinaia gli allenamenti delle squadre e il presidente Santopadre era presente al Liberati, come farebbe qualsiasi normale presidente o amministratore unico di una società di calcio.