Fabrizio Paghera si presenta: “Non ho potuto dire di no alla Ternana”

"So di essermi preparato bene per farmi trovare pronto": si è presentato così Fabrizio Paghera, nuovo acquisto della Ternana al termine dell'amichevole disputata dai rossoverdi contro la Berretti.

E' bastata una chiamata del ds Leone per farti venire alla Ternana?

"No anche questa estate c'è stato qualcosa. Al di là del ds è stata la Ternana a far pendere l'ago della bilancia dalla sua parte. Anche la Reggina c'era e mi aveva prospettato qualcosa d'importante. Ma quando è arrivata la Ternana ho messo lei davanti a tutti".

La Ternana è meno protagonista di quello che ci si aspettava…

"Ho trovato un gruppo mentalizzato sul da farsi. Cosa è successo prima non lo so perché non c'ero. Siamo una squadra forte, abbiamo tutto quello che serve per farlo sia come giocatori che come staff tecnico e medico. I ragazzi li ho trovati molto concentrati su quello che dobbiamo fare. Speriamo che il campo ci dia ragione".

Sei pronto per giocare subito?

"Il mio cuore mi dice di si ma spetterà allo staff tecnico decidere. Io mi sono allenato da professionista. Magari mi può mancare un po' di brillantezza. Abbiamo tante partite da giocare quindi ci sarà spazio anche per me. A me interessa soltanto che a giugno la Ternana sia in B".

Ci descrivi le tue qualità?

"Nasco come play davanti alla difesa, ho giocato spesso anche da mezzala. Sono un giocatore che ha come primo obiettivo mettermi a disposizione della squadra. Non mi piace parlare di tattica però".

Per quanto hai firmato?

"Ho firmato fino al 2020".

Hai bei ricordi del Liberati…

"Un gol con il Lanciano quando qui c'era mister Tesser che poi ho avuto ad Avellino. C'erano anche tanti altri ragazzi con i quali poi ho giocato in irpinia. Tutti mi hanno parlato bene di Terni e della Ternana. Ho parlato soprattutto con Davide Gavazzi con il quale sono molto amico".

L'esperienza migliore è stata quella di Lanciano?

"Si ma anche Avellino il primo anno e mezzo mi sono trovato bene. Poi ho trovato problemi. A Lanciano ho fatto bene. C'era un bell'ambiente. Sono piazze diverse e situazioni diverse. Anche ad Avellino mi sono trovato molto bene. La pressione è diversa. Ho adorato vivere ad Avellino e giocare con i lupi. Ora la mia testa è qui e spero di fare bene qui".

Che impatto hai avuto con Luigi De Canio?

"Il mister ha una grande umiltà e una grande fame. L'ho visto sul pezzo. Ci sta trasmettendo questo. Ogni allenatore ha le sue idee. Io parlo a livello emotivo mi ha fatto un'ottima impressione".

Hai avuto come allenatori Tesser e Toscano…

"Non spetta a me fare raffronti tra allenatori. Tesser è una persona fantastica, stessa cosa vale per Toscano. Mi sono trovato bene con entrambi. Ora spero di scrivere una nuova pagina con De Canio".

Tra le tue caratteristiche c'è la velocità di pensiero…

"Ci provo. E' la mia ambizione riuscire a farlo sempre. Ho un maestro come Beppe Vives dal quale prendere spunto. Io ci provo. E' una caratteristica fondamentale per chi gioca a centrocampo. A Vercelli sono arrivato a fine gennaio. Abbiamo fatto un buon girone di ritorno. Ma la situazione era difficile da prima".

Come hai trovato Vives?

"Beppe è una persona speciale e un amico. A livello morale sta soffrendo questa situazione perché è un professionista esemplare e soffre per non poterci aiutare. Inoltre spero che recuperi il prima possibile perché se sta bene ci può dare più chance per vincere il campionato. Io sono il suo primo tifoso e spero che si rimetta quanto prima".

A Vercelli come giocavate?

"Io mezzala lui playmaker, qualche volta ci siamo dati anche il cambio".

Qualche anno fa si pensava che fossi vicino alla Ternana…

"Non mi ricordo. Magari c'è stato un abboccamento ma io non sono stato mai interpellato. Anche questa estate era uscita una voce ma io non ho mai parlato con nessuno".

Come mai sei rimasto fermo tutto questo tempo?

"Siamo falliti il 10 agosto e il mercato chiudeva il 17. Sono stato un po presuntuoso non accettando le prime offerte arrivate, pensavo di avere più chance. Poi mi sono ritrovato fuori anche per via delle rose chiuse che non sapevo come funzionassero. Mi sono allenato con la squadra nella quale gioca mio fratello in eccellenza".