#Favilli a “Luci al Liberati”: “Fin quando sarò qui darò tutto per questa maglia”
L’attaccante rossoverde ha parlato della sua carriera e di questo inizio di stagione. E sulla concorrenza in attacco: “Non mi spaventa, sono abituato”
Andrea Favilli si racconta. Intervistato ieri sera a "Luci al Liberati", programma di Am Terni Tv condotto da Ivano Mari e i suoi ospiti, l'attaccante rossoverde ha parlato di questo inizio di stagione e non solo. Dalle giovanili della Juventus alla finale persa contro il fenomeno Mbappè, l'opportunità a Terni di misurarsi in attacco con giocatori del calibro di Donnarumma e Pettinari, l'esultanza sotto la Sud per il gol contro i suoi ex compagni del Genoa. Questa la sua intervista:
Andrea, il pareggio con la SPAL giusto?
“Si, alla fine un tempo per uno, se fossimo passati in vantaggio il primo tempo la partita sarebbe cambiata, però nel finale abbiamo sofferto quindi è un pareggio che ci va bene”;
Sul presunto fallo subito da Donnarumma nel primo tempo in area di rigore, ve ne siete accorti dalla panchina?
“Lì per lì no, purtroppo o per fortuna questi falli ormai non vengono più fischiati soprattutto a noi attaccanti. Io a Bari ci ho rimesso uno zigomo, spesso è l’atteggiamento degli arbitri in queste circostanze ad essere sbagliato”;
Quante cose hai imparato dalla tua esperienza alla Juventus?
“Ho avuto la fortuna di lavorare un anno e mezzo in una Juventus incredibile, l’atteggiamento del blocco italiano dei vari Buffon, Bonucci, Chiellini e Barzagli era ineccepibile, una cultura del lavoro quotidiano unica, non a caso hanno vinto molto. Sono stato lì dai 16 fino ai 19, vivevo dalla mattina alla sera a Vinovo, è stata una esperienza di vita che mi ha dato moltissimo soprattutto perché alla Juventus ti insegnano ad avere una mentalità vincente”;
Raccontaci un po’ quella che era la tua routine quando eri alla Juventus…
“Noi della Primavera vivevamo in convitto, ogni giorno alle 7:50 eravamo a Vinovo, andavamo a scuola, poi la mensa e subito allenamento, ti seguono passo passo fin da ragazzo”;
Il tuo esordio in Serie A al posto di Morata contro il Frosinone….
“Si, è stata un'emozione fortissima”;
Tu hai fatto anche le giovanili della nazionale italiana, quali sono i tuoi ricordi più belli legati a questa esperienza?
“Il terzo posto ai mondiali in Corea con l’Under 20 è uno di quelli, poi ci metterei il secondo posto agli Europei Under 19 contro la Francia di Mbappè, sono state esperienze incredibili difficili anche da raccontare, ho avuto la fortuna a 19 anni di essere chiamato anche in nazionale maggiore con gli stage di Ventura, è un percorso che ti porti dentro perché indossare la maglia della nazionale per un ragazzo rappresenta un sogno”;
Tornado alla Ternana, venendo qui sapevi che avresti trovato concorrenza in attacco…
“Sapevo che avrei trovato attaccanti di assoluto valore, ma questo non mi ha spaventato, anzi sono convinto che per crescere e migliorare c’è bisogno d misurarsi anche con giocatori più forti di te, io dove ho giocato ho sempre trovato grande concorrenza davanti, non è stata una cosa nuova né per me né per i miei compagni, alla Ternana ci sono giocatori che hanno vinto campionati e che sanno bene cosa significa giocarsi una maglia da titolare”;
Te, Pettinari e Donnarumma siete tutti e 3 calciatori forti ma con caratteristiche diverse. E poi, di queste caratteristiche quali sono quelle ruberesti e a chi?
“A Stefano il controllo di palla, tecnicamente è fortissimo, ad Alfredo gli ultimi 15 metri, in area di rigore è letale. Sappiamo che al momento la scelta del mister ricade soltanto su uno di noi, però vi assicuro che in settimana diamo tutto in allenamento perché l’obiettivo comune è quello di fare bene per la squadra”;
Raccontaci la tua esultanza sotto la Sud contro il Genoa…
“Io fino al 30 giugno sono un calciatore della Ternana e fino a che sarò qui darò tutto me stesso per ripagare la fiducia che mi è stata data dalla società, nonostante il Genoa detenga ancora il mio cartellino per me sarebbe stato irrispettoso nei confronti dei tifosi della Ternana non esultare per un gol cosi importante”;
Come ti trovi a Terni?
“Benissimo, non conoscevo la città ma fin dall’inizio io e la mia ragazza siamo stati accolti subito nel migliore dei modi”;
Andrea, la Ternana l’hai affrontata da titolare al “Liberati” lo scorso febbraio, tu ti procurasti un rigore ineccepibile e poi ci fu l’infortunio di Falletti…
“Si, mi ricordo molto bene quella partita, è stata una gara molto difficile, tirata fino alla fine, ai punti la Ternana avrebbe meritato il pareggio”;
Tu con Cassata hai condiviso molto della tua carriera…
“Si, con lui ho condiviso la Primavera della Juventus, la trafila nelle nazionali giovanili, il Genoa, l'Ascoli e ora la Ternana. Francesco è un giocatore molto forte per la categoria, con qualità importanti. Insieme possiamo crescere ancora tanto, stiamo lavorando per questo”;
Come ti trovi te, pisano, con il mister che è di Livorno?
“Ci troviamo bene perché parliamo la stessa lingua, qualche battuta ogni tanto me la fa ma io non posso rispondere perché lui è il mister (ride, n.d.r)”;
Sta nascendo nel vostro gruppo la consapevolezza di essere una squadra forte?
“Si, dopo il Genoa ho detto che lo stiamo dimostrando con i fatti, con il Bari e la SPAL abbiamo incontrato qualche difficoltà ma penso sia fisiologico, non averle perse è stato importante, vuol dire che la squadra sa anche riconoscere i propri limiti, sono state delle prove di maturità, non puoi pensare di vincerle tutte in Serie B. Se messa nelle condizioni questa squadra può veramente fare bene”;
Che gara ti aspetti contro il Brescia?
“Una partita difficile perché il Brescia nei singoli è un’ottima squadra, noi cercheremo di fare una grande partita e di mettercela tutta per riprendere a vincere”;
Quale aspetto miglioreresti di questa Ternana?
“A livello tecnico in alcune circostanze possiamo e dobbiamo fare meglio, perché questa squadra ha grandi potenzialità, con il mister ci stiamo lavorando, spesso ci affidiamo ai nostri singoli come Antonio ed Anthony però a livello di gruppo possiamo tenere maggiormente la palla e gestirla meglio. Sistemare la fase difensiva è uno passo importante per giocarcela fino alla fine”;
Quale difensore ti ha messo più in difficoltà?
“In carriera Romero, ora al Tottenham. Con lui abbiamo giocato insieme al Genoa e l’ho affrontato da avversario con il Verona quando lui era all’Atalanta, certe botte sugli stinchi me le ricordo ancora (ride, n.d.r). Quest’anno senza dubbio Dragusin del Genoa, è un difensore roccioso, forte fisicamente che ti lascia poco spazio”;
Infine, l’obiettivo della doppia cifra lo raggiungiamo quest’anno?
“Si dai, lo spero”.