Fazio: “Gruppo unito, pensiamo a vincere. Tifosi? Ci aiutano, dobbiamo riportarli allo stadio”
Tempo di conferenza stampa in casa Ternana. È il momento di Lito Fazio: “Abbiamo lavorato tanto sulla fase difensiva sin dal ritiro. Quando si prendono pochi gol qualche punto in più a casa si porta. Siamo contenti, ogni volta scendiamo in campo con l’obiettivo di non prendere gol. Per noi difensori è sempre bello tornare a casa senza prendere gol”.
Quanto è stato bello tornare ad essere capitano: “Sono tornato volentieri, ho accettato subito di tornare ma Marino è il capitano e io metto a disposizione quello che posso dare. È stato comunque bello indossare la fascia”.
Sugli allenatori che hai avuto: “Toscano era tosto, Tessere tranquillo. Calori è una brava persona, mentre De Canio dobbiamo solo ascoltarlo, il suo curriculum parla da solo”.
Come avete gestito le due sconfitte: “Un periodo negativo ci può stare ma il gruppo deve guardarsi in faccia, capire cosa è successo ma alla fine sono due partite andate storte, non ci sono spaccature e l’unico obiettivo che abbiamo è quello di riportare la Ternana in B”.
Quale è l’unico rammarico finora: “Forse a Pordenone non meritavamo di perdere. Ma in generale siamo in linea con quello che dobbiamo fare. Il campionato è questo, ci sono ancora tante partite. Abbiamo questo filetto importante e dobbiamo chiudere l’anno al meglio, poi da gennaio giocheremo come gli altri, ora dobbiamo solo portare a casa più punti possibili”.
Quanto si ‘lamentano’ le gambe in questo periodo: “La stanchezza si avverte, ma i novanta minuti si finiscono bene. Con più giorni di riposo sarebbe meglio”.
Quanto condiziona il fatto di essere sempre condannati a vincere: “Entra in gioco la testa. Anche la Juve entra sempre in campo per vincere e giocano ogni tre giorni, noi dobbiamo fare lo stesso”.
Sei vicino alla partita numero 150 con la Ternana: “Oggi non ci sono tante bandiere, l’ultimo che ricordo è Pagliarulo del Trapani. Non sono venuto per i record ma perché qui sto bene, ho sapore voluto tornare qui”.
Che rapporto hai con Furlan e Dakhite: “Bello così come con tutti gli altri perché sappiamo tutti cosa dobbiamo fare e quali sono i nostri obiettivi”.
Cosa ti hanno dato le stagioni a Terni e Trapani: “Si migliora sempre, rispetto a quando ero più giovane sono migliorato molto a livello tattico, non è facile giocare in più ruoli in difesa ma ho imparato a gestirmi bene”.
Chi è il leader del gruppo: “Ci sono leader di nome e quelli silenziosi. Walter ci strilla e incoraggia sempre anche con entrate dure, mentre altri con l’atteggiamento ti fanno capire cosa bisogna fare per vincere. Non c’è ne è uno in particolare. La rosa è composta da giocatori vincenti, tutti sono dei leader”.
Chi scherza di più nello spogliatoio: “Un po tutti, Walter e Marino anche, poi ci sono quelli più timidi”.
Che campionato è: “Molto bello, qui al primo non di C erano due gironi. L’anno scorso ho giocato nel girone C impostato più sulla lotta. Quest’anno invece ci sono squadre di qualità che giocano bene a calcio”.
Sui tifosi: “Conosco un po’ il tifoso ternano, mi ricordo il mio primo anno qui che nelle prime partite c’erano mille persone. Dopo aver vinto a Taranto erano diecimila. Io sperano possano venire allo stadio. Alcuni rappresentanti della Nord sono venuti in ritiro e ci hanno incoraggiato confermando il nostro appoggio. Aiuta molto questo, anche in campo i canti dei tifosi danno la spinta in più”.
Quando un gol come quello di Modena: “C’ero quasi riuscito con la Feralpi ma sono più contento di non prendere gol. Come contro il Rimini che mi sono trovato nell’uno contro uno e ho intuito dove avrebbe tirato”.
Sabato è la prova del nove con la Fermana: “Non è un banco di prova, tutti lo sono. Noi abbiamo queste partite, sappiamo che contro di noi danno qualcosa in più perché ci accreditano come la più forte del campionato. Noi dobbiamo solo pensare a vincere e far divertire i tifosi”.
Bandecchi come l’hai visto: “È una persona brava, ci ha solamente caricato, ci ha detto di farlo uscire dallo stadio con il sorriso”.
Che differenze hai notato tra Bandecchi e Longarini: “Sono stato bene, non posso fare paragoni perché sono persone con le quali sono stato bene e sto bene adesso”.