Fere di Sera – Bandecchi: “Vado avanti, manterrò tutti i miei impegni”

Il patron rossoverde Stefano Bandecchi è intervenuto in diretta a Fere di Sera, trasmissione di Tele Galileo condotta da Lorenzo Pulcioni: "Momentaneamente questo decreto toglierebbe alcune discipline e alla fine le toglieranno tutte. Nel mondo si diffonde un'idea di didattica globale, in Italia torneremo a fare lezioni dentro le grotte. Si parla di università in presenza, ma poi è possibile non frequentarla come succede in Inghilterra e in Francia. Dovrebbe esserci l'obbligo di frequenza che però non c'è. Questo decreto è una bugia perchè non c'è l'obbligo di frequenza in nessun istituto. La tracciabilità delle piattaforme telematiche invece richiede l'obbligo di frequenza. Basterebbe dire come vogliono avere questo servizio, invece si possono creare nuove università di psicologia e scienze della formazione ma si chiudono le università presenti".

In questa maniera si preclude di frequentare i corsi a distanza a chi ha disabilità: "L'Italia è indietro di 150 anni. E' come se domani mattina esce una legge che dice che voi non dovete parlare di calcio, per capirlo bisogna frequentarlo. Poi qualcuno dirà che non è importante giocare a calcio ma basta parlarne al bar. Siamo al medioevo della didattica. Ci sono i libri, la presenza, il telematico, l'assistenza, le autovalutazioni, cosi da formare ai massimi livelli. In USA i corsi di medicina vengono fatti telematicamente. Nel dopo guerra hanno imparato a leggere e scrivere attraverso la televisione".

Lei ha detto che questo decreto rischia di fare perdere una parte consistente del suo fatturato: "Ci sono 1500 posti di lavoro a rischio nella mia università. Quando lo stato mi ha chiesto di fare un'università io l'ho fatto e loro non hanno messo un euro. Oggi fatturiamo 100 milioni, allo stato costerà circa un miliardo di euro quando chiuderà l'università Cusano. Oggi ho dovuto dire a più di mille persone che c'è un problema, alle famiglie ho detto di vedere bene cosa succederà. Stiamo lavorando con i miei legali per far capire la cosa allo stato. Lo stanno facendo tutte le università. In base alla costituzione lo stato chiede al privato di fare qualcosa, ora non può cambiare idea".

Come può cambiare lo scenario: "Ho chiesto appuntamento al premier Conte, ancora nessuno ha risposto. Sennò vuol dire che i miei dipendenti al ministero a chiedergli cosa faranno da grandi. Questo decreto non è passato nemmeno alla Corte dei Conti. Sono tanti gli scenari aperti. Chi ha fatto questo decreto ha fatto un blitz troppo veloce".

Passiamo al calcio, ieri ha parlato di Ternana fortunata: "E' stata una bella partita, abbiamo fatto il nostro, la squadra è in grado di fare belle partite, ma il gol l'abbiamo fatto solo alla fine e abbiamo rischiato di prenderlo. Se fossimo una squadra che domina dovevamo vincere tutte le partite 3-0. Stiamo cercando di correggere i nostri difetti, poteva starci di vincere, di perdere o un pareggio. Diamo merito anche alla fortuna, poi si, siamo stati bravi, il loro portiere ha fatto belle parate cosi come il nostro".

Il mercato di gennaio potrebbe regalare qualche sorpresa: "Abbiamo una panchina con Vantaggiato, Diakitè, Bergamelli, Iannarilli, e altri. Perchè dobbiamo andare sul mercato, dobbiamo vendere Vantaggiato, Ferrrante e Iannarilli ad altre squadre?"

Quali sono gli effetti sul mondo Ternana, comprese le sue infrastrutture, di questo decreto ministeriale: "Io manterrò tutti i miei impegni, faremo tutto ciò che abbiamo detto di fare. La Ternana ha diritto a dignità e proprietà. Se non sarò in grado di portarlo avanti troveremo altri imprenditori visto che Terni è una piazza appetibile a tutti. La Ternana è la Ternana, la visione va avanti. Domani parlerò con il direttore sportivo, gli dirò che voglio che rinnovi i contratti allo staff tecnico e voglio parlare con lui dei rinnovi dei contratti di alcuni calciatori. Noi andiamo avanti, questo decreto non può fermare la Ternana. Io vado avanti. Lotteremo contro questo tumore, o vinciamo noi o vincerà il tumore".

Sul suo uso di Instagram: "Non lo chiudo, porta fortuna e se le cose andranno male sono pronto a prendermi di tutto".

C'è stata una scaramuccia col delegato di Lega: "Aspetto di capire domani cosa è successo. Mi dicono che sia io che il delegato di Lega avremo dei problemi. Aspetto di leggere e di vedere. Se per caso non si potrà andare in procura della repubblica perchè mi occupo di sport, darò le mie dimissioni da presiedente e andrà in procura. In tribuna non vado che porta sfiga".