Se ripercorriamo la partita del San Nicola forse ci sembrerà di rivivere, in maniera condensata, la stagione della Ternana. Una stagione in cui sono state le piccole cose a fare la differenza, tanto che la salvezza è arrivata a un punto soltanto.
E questa caratteristica la Ternana l’ha mantenuta. Non è riuscita a scrollarsela di dosso. Quella punta di imperfezione che non le ha permesso di volare.
Voi direte: se fosse stata perfetta (o meno imperfetta) non staremmo a fare i playout. Vero. Ma allo stesso tempo siccome la squadra ha dimostrato che dagli errori ha imparato, magari in una partita così importante si poteva pensare che fosse in qualche modo cambiato il vento.
Evidentemente no. E non possiamo parlare di sfortuna. Non lo abbiamo mai fatto e non lo facciamo ora (anche se il pensiero poi torna sempre lì). E’ una questione di dettagli, di centimetri o di millimetri.
La Ternana ha sbagliato il quarto rigore della stagione. Su cinque tirati. E tutti i rigori sbagliati hanno un peso enorme. Dionisi ad Ascoli (sullo 0-0 con una Ternana che stava dominando). Pereiro contro lo Spezia (sullo 0-0 anche qui). Raimondo contro il Parma (sullo 0-2, ma nel contesto di una partita che la Ternana sembrava potesse anche riprendere). E poi quello di Bari. Che nella nostra testa è il più pesante, perché più recente e in una partita così delicata.
I pali in stagione sono 13. Il 13esimo naturalmente è quello di Distefano, colpito da mezzo metro dalla porta. Poche settimane fa c’era stato quello altrettanto sanguinoso di Casasola, contro l’Ascoli. Prima ancora quello di Dionisi a Brescia. Oppure quelli di Pisa (addirittura tre in una partita). Non tutti i pali sono uguali, alcuni fanno più mali, alcuni somigliano più a imprecisioni. Dettagli, appunto.
Come quelli che noi riteniamo siano torti arbitrali. Qui non c’è una lista: ma il pestone preso da Pereiro nel primo tempo per noi era rigore e certamente non da ammonizione. Aureliano (nel contesto di una buona partita: forse mancavano un paio di gialli) ha spiegato invece a Breda che Pereiro si è buttato prima di prendere il colpo… bah… sarà… ma se rispensiamo alle decisioni sbagliate di questo campionato o ai gol annullati ai rossoverdi (5 soltanto a Luperini!!!) viene da arrabbiarsi: qui è una questione su cui la Ternana non può nulla, ma sono sempre dettagli che fanno la differenza.
Non è venuta meno la disattenzione difensiva: Nasti lasciato solo in area di rigore grida vendetta. Fino a quel momento era stato imbavagliato da Dalle Mura. Ma è bastata un’esitazione per liberarlo al tiro. Una costante anche questa (non di Dalle Mura sia chiaro: a turno è successo praticamente a tutti i difensori rossoverdi).
E la sofferenza finale. In questo la Ternana è certamente migliorata. Palla lontana dall’area. I pericoli sono arrivati comunque al tramontare della gara (Benali e Puscas) e queto è un altro aspetto su cui giovedì prossimo bisognerà essere ancora più attenti.
A 90 minuti dalla fine ogni dettaglio potrà essere determinante. Zero margini per recuperare, eventualmente. Ma questa Ternana sa benissimo come fare.
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