Il giallo di Falletti: da talento a jolly discontinuo, manca un vero dieci
I gialli di solito erano quelli di Faletti. Giorgio, l'indimenticato. A Terni, però, ne sta scrivendo uno – purtroppo sul campo – Cesar Falletti, una t in più e quella voglia di spaccare il mondo che spesso si trasforma in aria. La prima stagione di ambientamento, poi un'annata – questa – in cui ci si aspettava molto da lui. Al punto da averlo tenuto come unico, vero trequartista di ruolo in questa rosa pur sapendo che per Tesser il numero dieci alle spalle delle punte nel 4-3-1-2 è fisso.
Spesso abbiamo invocato il suo utilizzo: Eramo in quel ruolo si spegne spesso, dà più copertura ma perde tanto di quanto può dare in mediana né risulta determinante in fase offensiva. Insomma, Falletti meritava di poter dimostrare il suo valore dopo qualche spezzone più o meno incoraggiante. Risultato? Nelle ultime partite, seppur indirizzate da episodi sfortunati, l'uruguaiano arrivato da talento assoluto si è preso il bollo di jolly discontinuo. Va a folate: prova la giocata poi sparisce per minuti interi, un trequartista troppo spesso alienato. Il contrario di quanto bisogna che faccia in quel ruolo.
La realtà è che probabilmente Falletti ha buone qualità, ma non la pasta per essere il cardine del gioco offensivo della Ternana, come richiede anche il modulo in questione. Un vero dieci sul mercato serviva: Cozzella aveva corteggiato Mazzarani, finito poi all'Entella. Un trequartista di ruolo ci voleva. Vero, pronto, utile. Anche per evitare troppe pressioni su Falletti, prima ammuffito in panchina e poi sceso in campo a tratti disorientato come fosse un alieno, vedi Chiavari. Anche lì, dietro le punte, c'è un interrogativo che spiega la crisi delle Fere. Ternana, abbiamo un (altro) problema…