Il giovane Luca Leone e l’esodo di Cesena. Un rigore cambia la vita…

Il giovane Luca Leone e l’esodo di Cesena. Un rigore cambia la vita…

“Il giovane Leone, 19 anni…” inizia così una delle telecronache più cliccate della rete e una di quelle impresse a fuoco nella memoria dei tifosi rossoverdi. La voce di Ivano Mari è inconfondibile, nonostante siano passati ormai 25 anni da quel Ternana-Chieti: 6 giugno 1989. La partita vale la serie C1: il famoso esodo di Cesena. 12mila ternani in trasferta in una giornata caldissima, una partita interminabile finita ai rigori. E’ stata una delle Ternana più amate della storia rossoverde. E quel successo 3-1 ai calci di rigore contro il Chieti fece esplodere di gioia una città intera.

Protagonista, suo malgrado, della partita fu proprio il “giovane” Leone. Ultimo del Chieti a presentarsi sul dischetto. La Ternana era già in vantaggio per 3-1: se il giovaneleone (tutto attaccato) avesse segnato sarebbe cambiato forse poco, avrebbe soltanto allungato la sequenza dei tiri dal dischietto. Ma il giovaneleone tira alto. “Fuori fuori fuoriiii la Ternana è in serie C1”.

Il giovane Leone ora è uno dei direttori sportivi più apprezzati in Italia. E’ rimasto giovane: un giovane dirigente che ha creato (insieme alla famiglia Maio) il miracolo Lanciano. Grande scopritore di talenti, capace di dare un’anima al Lanciano (nonostante gli allenatori che si sono succeduti da Gautieri a Baroni e quest’anno con un’altra vecchia conoscenza ternana: Roberto D’Aversa), di infondere la filosofia della società a tutta la squadra. Senza dimenticare il tasso tecnico: da Buchel a Cerri, da Falcinelli a Mammarella. Giocatori semisconosciuti lanciati alla ribalta del calcio nazionale. Con un occhio al portafoglio e uno alla carta d’identità.

Ritrova ancora una volta la Ternana. E ancora una volta la stessa domanda, lo stesso ricordo!

“Nooooo…. Basta co la storia di sto rigore: non ne posso più. E’ un incubo”, dice ridendo. Accento pescarese, battuta pronta, voce roca da fumatore incallito (come nel più classico cliché del direttore sportivo). “Cosa vuoi che ti dica, ormai l’ho raccontata cento volte”.

Facciamo centouno…

“Daiiii… E’ stato il mio incubo quel rigore: vuoi sapere una cosa? Io da quella volta i rigori non li ho mai più tirati. Mai più. E non ho mai voluto rivederlo quel rigore lì… ho cercato sempre di dimenticarlo… ma non c’è verso… ogni volta che gioco contro la Ternana ritorna a galla… ma non c’è diritto all’oblio?”.

Difficile, visto che a quell’errore è legata una delle più belle emozioni rossoverdi!

“Eh… ho capito… ma per me è stato tutt’altro che un piacere!” e ride di nuovo. “Pensa che a Chieti erano convinti che non volevamo vincerla quella partita contro la Ternana. E invece avevamo un premio per la promozione non indifferente. Anzi per me era fondamentale. Io ero appena arrivato in prima squadra, guadagnavo pochissimo: con quei soldi mi sarei comprato almeno una macchina. E invece niente: niente C1 e niente macchina!”.

Ma veramente non hai mai più tirato un calcio di rigore?

“Giuro. Mai più. Forse uno tipo sul 6-0 per noi, molti anni dopo. Nonostante abbia sempre giocato da trequartista: battevo tutte le punizioni e i calci d’angolo. Ma i rigori no. Ero chiaro sin da subito con l’allenatore: io non li batto. Tutto per colpa della Ternana!”.

A proposito di Ternana, di nuovo contro…

“Si. E decisamente nel momento peggiore. Io ho sempre detto che la squadra mi piaceva molto: ci sono giovani veramente interessanti e giocatori di qualità assoluta per la categoria. Ora sta prendendo consapevolezza. Ma anche noi stiamo facendo bene, sono molto contento, soprattutto per D’Aversa”.

Come mai lui allenatore?

“Perché è un grande. Un grande uomo. Ho avuto il piacere di averlo come capitano e giocatore nell’anno in cui abbiamo vinto la C1. Siamo in piena sintonia. E quando Baroni ci ha lasciato ho fatto una semplice considerazione. L’allenatore posso anche sbagliarlo, ma di sicuro, scegliendo lui, non sbagli l’uomo. E questa è la cosa più importante per me. Devo dire che Roby sta dimostrando di essere anche un valido allenatore”.

Che partita ti aspetti?

“Tosta, tostissima. Giocare contro la Ternana ora non è semplice. Affatto. Anche se in casa hanno vinto una sola partita. Sarà molto aperta. L’importante è che se ci sarà un rigore sia chiaro: io non lo batto!”.

Peccato. Ma comunque, giusto per ricordarcelo noi, vi mettiamo qui sotto il filmato (da un servizio di Tele Galileo, trovato su youtube, a 0.59) della sequenza dei rigori di Cesena… Giusto per farlo vedere (finalmente) anche al “giovane Leone”…