Il miracolo di Breda (che va completato)
Bisogna tenere a mente una cosa quando parliamo di playout per la Ternana. Che le statistiche, quando Guida e Capozucca hanno deciso di cambiare allenatore, erano drammatiche. Soltanto in pochissimi casi nella storia della Serie B c’era stata la salvezza nella stessa condizione della Ternana.
Su 120 squadre impegnate in questi tornei, soltanto 7 avevano fatto peggio (o uguale) alla Ternana. E di queste 7 in due avevano avuto la forza, la bravura e la fortuna di salvarsi: il Livorno (18/19) e l’Ascoli (20/21) non hanno disputato neanche i playoff. Poteva succedere anche alla Ternana, ma il destino ha voluto diversamente.
Per arrivare a questi 43 punti la Ternana di Breda ha tenuto una media impressionante: 1,42 equamente divisi fra casa e fuori casa. Al netto di tutti gli episodi che hanno punteggiato la stagione rossoverde (infortuni, scelte arbitrali, gol presi all’ultimo minuto). 1,42 proiettati su tutto il campionato significa 54 punti. Significa fare i playoff al posto del Brescia…
Di questo bisogna tenere conto quando parliamo della Ternana e del lavoro di Breda. Perché obiettivamente è stato fatto qualcosa di sensazionale. Che se non dovesse arrivare alla salvezza non sarebbe servito a nulla. Ma era assolutamente necessario farlo per potersi avvicinare ancora di più all’obiettivo.
Questa Ternana ha peraltro segnato meno rispetto a quanto prodotto (quindi è stata imprecisa o ha trovato delle grandi parate: pensate soltanto ai rigori sprecati) e allo stesso tempo è riuscita ad incassare meno di quanto avrebbe dovuto (compresi anche qui i rigori contro). E se proprio dovessimo analizzare bene anche le prestazioni della Ternana, nonostante i grandi exploit contro le grandi del campionato (Palermo, Cremonese, Catanzaro o Brescia e lo stesso Cittadella sconfitto nel periodo migliore) la media punti più alta la Ternana l’ha registrata proprio contro le squadre che lottavano per non retrocedere: 1,69. Nonostante diversi passaggi a vuoto come la sconfitta con l’Ascoli o il pareggio con il Lecco in casa o addirittura i due pareggi subiti al novantesimo contro lo Spezia. La Ternana però ha vinto 6 partite sotto la sua gestione (2 contro la Feralpi, 2 contro il Cosenza, Reggiana e Lecco) ne ha pareggiate 4 (2 Spezia, Pisa e Lecco in casa) e ne ha perse due (Ascoli e Bari a Bari). Le due sconfitte sono certamente molto dolorose e sono probabilmente i punti più controversi dell’avventura in rossoverde. Ma sicuramente fanno parte del percorso.
Un percorso che deve essere valutato nel complesso. Perché poi i numeri non dicono di come sia stato bravo Breda (insieme al suo staff) a far fronte alle numerose emergenze che il campionato ci ha portato: pensate soltanto agli infortuni (peraltro quasi tutti in difesa). Oppure agli stati di forma dei nostri giocatori (saperli riconoscere è fondamentale). La voglia di capire cosa fosse improtante per il gruppo e per la squadra, la capacità di cambiare ancora e ancora dopo il mercato di gennaio, per trovare ancora nuovi equilibri.
A un certo punto, questo lavoro, speravamo bastasse per la salvezza diretta. Ma non è stato così. E allora per fare in modo che questa sua annata – come quella di tutti i ragazzi che hanno veramente dato l’anima – non sia andata persa e che tutte queste virtù non vengano spazzate via in due partite, bisogna continuare su questa squadra per ancora 180 minuti più recupero.
Continuare a vendere cara la pelle, a lottare su ogni pallone. A trovare sempre le parole giuste per reagire quando ce n’è bisogno o per soffrire quando si deve. Per saper azzannare quando serve.
Questo soprattutto ha insegnato ai suoi ragazzi Breda. Ragazzi che ha sempre definito straordinari: ora serve dimostrarlo per le ultime due volte.