Imputato Ternana, il processo alle Fere – Accusato n2: la squadra
Una crisi ha sempre parecchi padri. A dare il giusto peso a ognuno dei “colpevoli” pensateci voi. Noi vi presentiamo la situazione. Ma forse – fra le righe, visto che ognuno di noi ha una sua idea e non può non trasparire – si legge lo stesso la nostra idea.
Rileggi QUI la 1a puntata, accusato Tesser
PUNTATA 2 – Accusato lo spogliatoio & personalità, insomma la squadra – Non veniteci a dire che la squadra è scarsa perché non è vero. Ci sono squadre più scarse della Ternana (sulla carta, almeno) in B. La squadra ha altre debolezze. E non è vero che ci sono spaccature, per lo meno non ci risulta. Ma è una squadra che ha altri limiti. Ultimamente ha SEMPRE regalato un gol (o non fatto in maniera clamorosa o subito altrettanto goffamente). E quando le partite vengono decise dagli episodi questi errori pesano eccome. E poi non ha ancora avuto la forza mentale per ribaltarle, le partite: e questo per un campionato che si prefigura soltanto di trincea è un bel problema.
Questa è una squadra giovane. Giovane significa che non ha l’esperienza necessaria per affrontare certe situazioni. Giovane significa che una partita la fai bene, una partita puoi non farla bene. Giovane significa che in alcuni frangenti è la prima volta che ti ci trovi. E non ci sono solo i giovani, alla loro prima esperienza in prima squadra (sia provenienti dal settore giovanile della Ternana che da quello di altre società) ma ci sono anche degli stranieri, alcuni dei quali, all’interno dello spogliatoio per questioni anagrafiche o di lingua è ovvio che non siano trascinatori. Ci sono pochissimi over 30 (Russo e Ferronetti).
Giovane può voler dire errori: anche gravi, anche tattici. Su cui lavorare tutti i giorni, con pazienza.
Allo stesso tempo però bisogna saper crescere in fretta, prendere coscienza della situazione. E creare il famoso “zoccolo duro” al quale aggrapparsi nei momenti difficili. Manca un leader riconosciuto e conclamato, dentro e fuori dal campo: non si costruisce in mezz’ora. E questo comporta che magari in mezzo al campo non ci sia quello che suona la carica, quello che tira fuori un urlo in più, quello che ricompatta. Ogni tanto qualcuno ci prova: non sempre lo stesso.