Una crisi ha sempre parecchi padri. A dare il giusto peso a ognuno dei “colpevoli” pensateci voi. Noi vi presentiamo la situazione. Ma forse – fra le righe, visto che ognuno di noi ha una sua idea e non può non trasparire – si legge lo stesso la nostra idea.
Rileggi QUI la puntata 1, accusato Tesser
Rileggi QUI la puntata 2, accusata la squadra
Rileggi QUI la puntata 3, accusato il mercato
PUNTATA 4 – Accusata la società – lA questione vendita ha tenuto banco fino al metà luglio, almeno. E la trattativa era estremamente seria. Poi naufragata, infine ripresa, per poi tornare ad essere sommersa. Questo ha influito eccome sulle scelte di mercato e di investimento. A Norcia, praticamente per tutto il ritiro prestagionale, non c’è stata mai la presenza del direttore e anche il presidente si è fatto vedere soltanto una volta. E se per il presidente il motivo di una presenza meno costante è dovuto ai problemi di salute per quanto riguarda Cozzella è una sua scelta: la gestione tecnica della squadra è di esclusiva competenza dell’allenatore quindi nessuna ingerenza, di nessun tipo. Si può essere d’accordo o meno ma il direttore sempre questo ha fatto (nei momenti vittoriosi e in quelli bui).
Lo scorso anno era la prima “crisi tecnica” che viveva in prima persona Zadotti. Per sua stessa ammissione stava attraversando un terreno per lui inedito. E ora? L’esperienza cosa gli consiglierà?
Poi c’è la questione di risorse economiche che non sono state più messe a disposizione della squadra. Lo scorso anno sul mercato soltanto per i cartellini di Avenatti, Falletti e Masi (la metà) sono stati investiti circa 6 milioni di euro. Quest’anno zero. E’ come passare dalla macchina alla bicicletta, pensando di andare alla stessa velocità, sempre. Sulle decisioni di Longarini non si può intervenire. Si devono accettare (visto che la società è sua) ma ci farebbe piacere sapere perché. E soprattutto sapere che disegno ha ancora su questa società? Vuole tenerla? Vuole che si autofinanzi? Vuole invece venderla? E il progetto del centro sportivo? Che fine ha fatto? E lo stadio che doveva essere totalmente ristrutturato? Domande che non hanno risposte precise, soprattutto perché il patron non ha mai (in questi 10 anni) avuto un rapporto con la città. Senza dimenticare che comincia anche lui ad essere in là con l’età. A folate la famiglia si è avvicinata alla squadra: ma evidentemente la scintilla non è scoccata mai. O non è durata a lungo.
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