La nuova Serie B sarà più difficile della vecchia?

Hanno salutato tante big, al loro posto qualche nobile decaduta e una new entry

Ancora 24 ore e poi conosceremo la squadra numero 20 del prossimo campionato di Serie B. A contendersi il posto ci sono Lecco e Foggia le finaliste del playoff di Serie C. In attesa di conoscere l’esito del match che oggi vede favorito il Lecco vincitore allo Zaccheria per 1-2 andiamo a scoprire le altre squadre. E lo facciamo mettendo a confronto questo roster con quello della stagione appena andata in archivio.

Rispetto ad un anno fa non sono retrocesse dalla A squadre considerate “big”. Non ce ne voglia la Sampdoria ma il club blucerchiato ripartirà da zero e quindi rappresenta un’incognita. Per il resto troviamo lo Spezia che dopo due stagioni in A è tornato tra i cadetti e la Cremonese che nel campionato dei grandi c’è stata appena un anno. Tre società che insieme non avranno il blasone di Genoa, Cagliari e Venezia ma che dal punto di vista economico possono contare su proprietà molto forti e munifiche.

Detto di chi è sceso andiamo a guardare chi è salito. Ad oggi abbiamo una new entry come accaduto un anno fa. Dopo il Sudtirol che è arrivato fino alla semifinale playoff quest’anno, nel prossimo torneo il ruolo di esordiente spetterà alla Feralpisalò che in attesa di avere a disposizione il proprio stadio (adeguamento a 3.500 posti, ndr) giocherà in trasferta a Piacenza. C’è poi il Catanzaro degli ex Ternana Andrea Sala e Lito Fazio tornato in Serie B dopo 17 anni di assenza. A loro due si aggiunge la Reggiana che a differenza delle società “colleghe” ha già cambiato allenatore. Diana non c’è più, al suo posto il campione del Mondo 2006 Alessandro Nesta.

In mezzo tutte le altre. E che altre. Ci sono i fondi stranieri di Como, Parma, Palermo e Venezia. C’è un Bari che si è visto portare via la Serie A dalla rete di Pavoletti per l’1-0 con il quale il Cagliari ha sbancato il San Nicola nella finale playoff di ritorno. E poi via via tutte le altre, comprese Reggina, Ternana, Modena, Ascoli. Quattro squadre che possono contare su proprietà forti ma che per motivi diversi si aspettano una stagione ben diversa da quella andata in archivio.