La presentazione di Cristian Ledesma

In sala stampa, dopo l'allenamento, arrivano Danilo Pagni e Cristian Ledesma, per la sua presentazione ufficiale.

Hai già giocato con la Ternana. Tu vieni dalla stagione greca, un campionato importante: come mai sei passato dal Panathinaikos alla Ternana?

"Ci tengo a precisare che sono venuto non pensando a quello che mi lascio dietro, ma convinto che questa sia la cosa migliore per me e la mia famiglia. La partita di sabato mi lascia l'amaro in bocca, ma sono tornato a casa dicendo a tutti che avevo la sensazione che la squadra è buona e che questa sia una buonissima opportunità per me. Non voglio più pensare a quello che ho fatto prima nè cullarmi su quello che ho fatto. La Ternana mi ha voluto fortemente, in due giorni abbiamo fatto tutto, ci siamo parlati subito chiaro, ho parlato prima con tanta gente che ha fatto tante chiacchiere, ma nulla di concreto, invece a Terni mi hanno parlato subito a quattr'occhi".

Questa è anche una bella rassicurazione, anche per la piazza…

"Si, io ho anche detto ai miei compagni che non sono venuto per fare il capitano e che non sono un giocatore che gioca da solo, tutti possiamo trarre qualcosa di buono da ognuno. Questo è un campionato molto difficile, l'ho fatto col Lecce e sono qui anche per prendermi delle responsabilità, se non fossi stato convinto non sarei venuto, non sono venuto per prendere gli ultimi soldi. Poi dovrò dimostrare tutto in campo".

Quanto ha influito il fatto di ritrovare qui Diakité o Siviglia?

"Con Sebastiano ho una grande amicizia, con Modibo ho passato più anni, ma non sono stati loro a farmi venire qui, le amicizie contano ma a convincermi è stata la voglia di fare tutto senza perdere tempo e senza aspettare, ma il fatto di volermi davvero".

Come stai ora?

"Questo lo dice il campo, conta poco come mi sono allenato o come mi sento, anche se mi sento bene. Se non fossi stato bene avrei detto al mister che non me la sentivo".

Come hai trovato il gruppo?

"A primo impatto sono andato a casa rosicando, per il mancato pareggio, ma con la sensazione che ce la possiamo fare. Sono ragazzi giovani, hanno voglia e quindi credo che ce la possiamo fare".

Il compito tuo e di Diakité è importante anche verso i giovani.

"Si, ho la responsabilità di portare tutto quello per cui mi hanno voluto qui, ma anche se i miei compagni sono giovani sono già uomini e tutti abbiamo delle responsabilità".

Il modulo è indifferente?

"Per me si, ho giocato sia a 3, a 4 e anche a 5, quello che conta è vincere e tirarci fuori da questa situazione di classifica".

Hai avuto modo di vedere il campionato?

"Quelle che stanno sopra hanno iniziato forte, ma ora stanno rallentando, e poi la differenza fra i palyoff e i playout non è esagerata. Noi dobbiamo essere pronti per arrivare a pari livello sull'agonismo e poi verranno fuori le caratteristiche tecniche".