Quando le cose vanno male servono due cose: analizzare le cause e trovare le soluzioni.
Le cause di un momento così delicato vanno cercate in tutti i campi della Ternana. Come quando le cose vanno bene il merito è di tutti, non esiste un solo colpevole se invece i risultati non arrivano.
Abbiamo parlato già da ieri delle cause “tecniche” della crisi rossoverde, ma anche quello che è successo quest’estate si interseca con il momento difficile.
Un’estate in cui la società è stata ad un passo dalla cessione e che quindi ha condizionato il mercato della Ternana. Fatto in poco tempo e con pochi soldi. C’erano delle linee guida (tardive) da seguire e nelle difficoltà di sicuro non è stato svolta la migliore della campagna acquisti.
La squadra non è scarsa tecnicamente. E’ sicuramente una rosa corta, è sicuramente una rosa giovane. E il momento si (s)volta dell’estate di Cozzella è stata la cessione di Antenucci. Rinunciare ad un giocatore come lui significa perdere un grande potenziale offensivo. Era stato detto, da tutti i protagonisti, che il suo sacrificio avrebbe portato a un beneficio economico (e questo è fuori di dubbio) e che allo stesso tempo ci sarebbe stato lo spazio economico per migliorare tutta la squadra.
Ecco: quest’ultima parte non è riuscita bene. E’ arrivato Gavazzi (su cui si stava lavorando) e poi entro la fine del mercato nessun’altro. Non il trequartista (che non è mai arrivato), non il difensore centrale (anche se sarebbe stato poi, probabilmente, sacrificato Meccariello), l’esterno destro e la punta sono invece arrivati da “svincolati”: Janse e Bojinov. E ognuno dei due ha avuto (per motivi diversi) difficoltà ad essere protagonista.
E’ un’analisi, comprovata da numeri e fatti. Con la consapevolezza che cambiare completamente strategia non è certo d’aiuto. Ma (anche) questo ha portato la Ternana ad avere questo tipo di organico.
Questa serie B insegna che non c’è bisogno di fenomeni per essere in testa alla B. E anzi, che in fondo ci sono realtà anche consolidate e prestigiose: classifica corta, si dice.
Ma allo stesso tempo bisogna essere coscienti del materiale tecnico a disposizione e saperne vizi e virtù. Per poterle sfruttare e allo stesso tempo correggerle. In certi momenti non si può avere fretta: bisogna difendere il lavoro e tirare fuori il meglio.
Conoscere i propri limiti aiuta nel trovare le soluzioni, senza farsi prendere dalla frenesia.
Il momento è delicato e non drammatico. La partita con il Cittadella è molto complicata.
Ma farsi prendere dal panico non aiuta, anzi.
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